Pachira: pianta con tronco intrecciato
La pianta dal nome Pachira non è nota a tutti in questi termini ma se la si inizia a descrivere, basta dire che è quella con il tronco intrecciato per farsi comprendere dalla maggior parte degli interlocutori, anche da quelli che non hanno il pollice verde. E’ affascinante e anche un po’ misterioso, il modo che ha la Pachira di svilupparsi, andiamo a conoscere meglio questa pianta, non solo per capire il perché di un tronco così. E’ la sua caratteristica peculiare più visibile, è vero, ma non è certo l’unica.
Pianta con tronco intrecciato: la Pachira
Se ne abbiamo una non è detto che sappiamo che è una Pachira e che appartiene alla famiglia delle Bombacaceae tra l’altro famiglia molto popolata per cui che ospita molte specie oltre alla pianta di cui stiamo oggi parlando.
Ci sono numerose tipologie anche di Pachira stessa e nella maggior parte dei casi esse sono capaci di dare vita a dei frutti davvero eccezionali, particolari, che fanno restare a bocca aperta noi occidentali. Il fatto è che ciò accade quando queste piante sono nel loro habitat naturale che è di tipo tropicale, con il nostro clima non riescono ad arrivare a tanto anche se se la cavano e sopravvivono senza però esplodere in tutta la loro bellezza.
La Pachira riesce però ad intrecciare il suo tronco anche dalle nostre parti e per questo viene più apprezzata e riconosciuta rispetto ad altre piante tropicali altrettanto belle ma solo in zone diverse da quelle in cui abitiamo noi.
Oltre al tronco, diamo una occhiata anche alle foglie di questa pianta che si presentano con la loro particolare forma palmata, sembra che abbiano le dita, se le utilizzate per fare le ombre cinesi ve ne accorgete subito. Più tecnicamente parlando, le foglie della Pachira risultano composte da segmenti obovati in un numero variabile da un minimo di 5 ad un massimo di 7.
I fiori non sono facili da vedere, sempre per via del fatto che il nostro non è l’habitat ideale di questa pianta, ma sono davvero una incredibile bellezza. Sono molto profumati e anche colorati, possono apparire in rosso oppure in viola e, al contrario delle foglie, sono stretti e allungati, inseriti in calici corti. A vederli sembrano dei pennelli per via del fatto che ci sono anche dei piccoli ma visibili filamenti bianchi e degli stili rossi che saltano all’occhio e rendono questi fiori ancora più particolari. Peccato che si possa godere di questo spettacolo solo per 24 ore, poi svaniscono e bisogna sperare che la nostra pianta ne produca un altro, della stessa colorazione o di una tinta diversa.
Pachira: la coltivazione
Il frutto su una Pachira coltivata dalle nostre parti è praticamente impossibile da veder comparire, ma non è detto che non capiti, impegniamoci, mai dire mai ma se non compare non pensiamo di non avere il pollice verde. E’ come se in un habitat diverso dal proprio questa pianta di ammali della sindrome di Peter Pan e non superi mai la sua fase adolescenziale. E’ più facile ottenere i fiori della Pachira che sono davvero delle meraviglie.
La varietà che più di frequente troviamo dalle nostre parti è la Pachira Insignis ma al contrario di ciò che accade nei suoi paesi di origine, da noi non riesce a superare i 3 metri. Se andiamo in Paesi come il Venezuela o l’India, con climi a lei più favorevoli, questa pianta sempreverde può raggiungere anche i 18 metri di altezza.
Il tronco intrecciato è tipico della pianta ed è anche una caratteristica ben spendibile commercialmente parlando, cosi la Pachira ha trovato al sua identità e il modo per essere amata. Viene sempre venduta così, infatti, e la si riconosce tra mille per questo più che per foglie, fiori o frutti, se mai compaiono. In generale, sia che la si sistemi in casa, sia che la si sistemi in ufficio, questa pianta tropicale assume un aspetto suggestivo, bello, elegante, perfetto per arricchire ogni ambiente senza creare disturbo o entrare in contrasto con altre presenze altrettanto green.
Pianta con tronco intrecciato: cura e vaso ideale
In esterno non è consigliato tenere la Pachira che si trova bene in casa. Solo in estate possiamo osare metterla in giardino, sul terrazzo o, meglio ancora, su una veranda a vetri. In qualsiasi stagione, guai a metterla sotto la luce solare diretta per troppo tempo, ne risentirebbe molto, i raggi del sole la possono accarezzare solo poche ore al giorno.
Una cosa a cui pochi fanno attenzione, in genere, è la dimensione del vaso che invece è moto importante, soprattutto per delle piante come la Pachira che crescono molto velocemente. Meglio optare quindi per un vaso di un diametro grande almeno un quarto dell’altezza della pianta in modo da avere spazio di manovra e non dover continuare a cambiare contenitore, la pianta ne soffrirebbe e per noi sarebbe davvero noioso fare continui travasi e rinvasi. Se la Pachira è alta 2 metri, il diametro del vaso deve essere almeno 50 cm e via via per esemplari anche più piccoli sempre tenendo conto che crescono molto in fretta.
Come annaffiare la pianta con tronco intrecciato
Non è banale annaffiare una pianta con il tronco come quello della Pachira, il consiglio è quello di mantenere nell’ambiente un elevato tasso di umidità quindi non solo di innaffiare il vaso ma che di controllare il terriccio e di spruzzare sulle foglie dell’acqua vaporizzata. Per il terriccio, ciò che i veri pollici verdi consigliano è di preferire quello di letame fibroso perché trattiene meglio l’umidità, per le foglie, oltre che spruzzarle dovremmo anche spolverarle o passarle con un panno per evitare che si accumuli su di essa uno strato di polvere.
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Pubblicato da Marta Abbà il 2 Settembre 2018