Pet Therapy e Pet Therapist
Pet Therapy e Pet Therapist, non sono due slogan per attirare ingenue con il suono inglese e il suffisso “pet” che suona spesso simpatico, no. Si tratta di due pratiche interessanti e utili, poco diffuse rispetto ai benefici che apportano a chi ne usufruisce e che per questo è essenziale conoscere.
Per saperle distingue dalle tante “therapy” che ci fanno passare per miracolose rivelandosi poi specchietti per allodole. Le allodole, per ora, non fanno parte degli animali protagonisti di Pet Therapy e Pet Therapist ma non si sa mai in futuro… Ora, vediamo il presente.
Animali coinvolti nella pet therapy
L’elenco non è breve, per gli animali coinvolti in pratiche di Pet Therapy e Pet Therapist, proprio per questo non si può andare per tentativi. TROviamo ad esempio, gatti/cani/conigli/uccelli, cavalli (ippoterapia), asini (onoterapia), delfini (delfinoterapia), rapaci (falconeria).
Anche all’interno della stessa categoria di animali, è più che fondamentale individuare quello che fa per noi. Che sia colpo di fulmine, o meno, dobbiamo fare in modo, con l’aiuto di esperti, di associarci all’esemplare che ci potrà aiutare al meglio basandoci in parte sulle preferenze personali, ma anche sulle capacità psico-fisiche, sulle eventuali fobie specifiche e sulle allergie.
Pet Therapy: cos’è
Entrando nel merito di quanto affermato nell’introduzione, vediamo cosa sono la Pet Therapy e Pet Therapist e perché non si tratta di una truffa o di una moda passeggera. Questa therapy è una terapia “dolce” che ruota attorno all’interazione uomo-animale integrando, rafforzando e coadiuvando le cure più tradizionali.
Tra le persone che possono trarne beneficio ci sono quelle affette da patologie anche molto differenti: affidandosi a Pet Therapy e Pet Therapist potranno notare un miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.
A riprova che non si sta parlando di nulla di magico o miracoloso, ribadisco che la Pet Therapy non fa da sé, e non puòessere fai da te, il suo scopo è ad esempio facilitare l’approccio medico e terapeutico di professionisti che a volte si trovano un muro di gomma invece di un paziente, in caso di assenza di collaborazione spontanea.
Con Pet Therapy e Pet Therapist è tutto più facile da gestire, ma la figura professionale del medico resta eccome, garzie alla presenza del per, però, tutto è più semplice. Migliora il rapporto emotivo con il paziente e si individua un canale di comunicazione più diretto ed efficace.
E’ dagli anni ’60 che si sente parlare di Pet Therapy e Pet Therapist, da quel momento, sempre in crescendo, ad oggi è una pratica applicata nei settori socio-assistenziali, nella case di riposo, ad esempio, ma anche in ospedali e comunità di recupero. Ovunque, o quasi, sia necessario calmare l’ansia, trasmettere calore affettivo e superare lo stress e la depressione.
Pet Therapy cani
Non spendo troppe parole per la pet therapy con i cani perché è forse la più nota, mi limito a ricordare come sia importante anche in questo caso, prestare attenzione al momento dell’abbinamento cane-paziente tenendo conto anche di lati pratici che possono sul momento sfuggire. La taglia del cane, la sua indole, il tipo di pelo.
Pet Therapy gatti
Chi pensa che, diffidenti e indipendenti come sono, i gatti non siano adatti per cose come la Pet Therapy e Pet Therapist si sbaglia. Esiste eccome la gattoterapia. Cosa ci può “dare” un gatto che di solito una volta che ha mangiato, dorme e se non dorme gioca o sta per i fatti suoi, magari occupando il nostro posto sul divano o riempiendo di peli la tastiera del PC?
Se ve lo state chiedendo, ecco qualche interessante beneficio della Pet Therapy with a cat. Insegna a dipendere da qualcuno senza rinunciare alla propria indipendenza, a non lasciarsi ingannare dalle apparenze, a esplorare, osservare e adattarsi alle situazioni e agli ambienti, a trovare momenti di piacere da soli e in compagnia e a non affrettarsi: crea stress e malumore. E’ un modo quindi per scoprire il gatto che c’è in noi.
Lo sapevano molto bene gli antichi Egizi, convinti perfino che la compagnia di un gatto proteggesse dalle brutte malattie.
Pet Therapy e autismo
Da questo punto di vista specifico la Pet Therapy risulta preziosa per i benefici che apporta sotto il profilo psico-emozionale, perché spesso permette di instaurare tra il soggetto e l’animale un rapporto speciale che apre porte spesso blindate per altri.
Lato ludico e psicomotorio, Pet Therapy e Pet Therapist sono preziosi: tra soggetto autistico e operatore di Pet Therapy nasce una relazione spontanea e flessibile, senza mai però perdere di vista gli obiettivi della terapia e nel pieno rispetto delle caratteristiche del paziente. Fortunatamente, infatti, quella pet non è una terapia invasiva e nemmeno esclusiva, è da considerare come uno degli elementi di un più ampio progetto psicoeducativo studiato ad hoc.
Pet Therapy per bambini
Anche per una timidezza o un momento di smarrimento, per un periodo di insicurezza o di assa autostima nella crescita, la Pet Therapy può essere una risposta. Come “proporla”? Con due film intensi: “Pet therapy – un cane per amico” e, cambiando animale, “L’uomo che sussurrava ai cavalli”, film tratto dall’omonimo libro molto emozionante, in vendita anche su Amazon.
Pet Therapy a Roma
A Roma tra le tante realtà che si occupano di Pet Therapy e Pet Therapist c’è l’ Associazione Nazionale Utilizzo del Cane per Scopi Sociali, fondata nel 1998, a cui appartengono oggi medici, veterinari, psicologi, educatori, assistenti sociali, istruttori ed operatori cinofili.
Di anno in anno propone attività e terapie che prevedono la mediazione animale nel campo della riabilitazione psichica e motoria, per persone portatrici di handicap, anziani, bambini ed in tutti quei casi in cui un animale può aiutare a raggiungere il benessere e un miglioramento della qualità della vita.
Pet Therapy a Milano
A Milano un esempio è “Spaziopernoi”, si tratta di una associazione per lo studio della relazione con gli animali che si occupa di progetti di “Zooantropologia Assistenziale col Cane e col Cavallo” ma anche di progetti di Zooantroplogia Didattica, di consulenza di Zooantropologia Urbana per le amministrazioni e i canili, di formazione per operatori di canile e di altre attività cinofile. Una offerta completa che può andare incontro anche a necessità molto differenti, la sede è a Sesto San Giovanni, nell’hinterland.
Pet Therapist: una professione sempre più richiesta
Si può ben beneficiare della Pet Therapy ma anche diventare un Pet Therapist con altrettanti benefici. Oggi è una figura piuttosto richiesta e l’interesse è in crescita. Oltretutto esistono molte differenti figure in questo settore, che ruotano attorno alla Pet Therapy: dal responsabile di progetto, nel campo sanitario, al veterinario che valuta i requisiti comportamentali e sanitari dell’animale.
C’è il coordinatore d’intervento, il coadiuvatore dell’animale che ne monitora anche lo stato di salute. Per tutte queste professioni è necessaria una preparazione specifica, potete approfondire questa possibilità presso università ed enti sanitari regionali.
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Pubblicato da Marta Abbà il 23 Settembre 2016