Pesce testa di leone, uno di quei pesci appartenenti al gruppo di quelli che chiamiamo da non esperti “pesci rossi” quando ce ne sono davvero di tanti tipi e anche molto differenti l’uno dall’altri. Il pesce testa di leone in realtà è un rappresentante della famiglia dei Ciprinidi, pesci originariamente allevati in Cina e in parte in Giappone. Oltre che al leone, è associato anche all’idea di fiore, i cinesi lo chiamano “fiore dell’acqua” per via del suo stile di nuoto grazioso.
Pesce testa di leone
Tra i discendente del carassius auratus, questo è tra i più “grassi” nel senso che possiede una caratteristica escrescenza cerebrale sulla testa. Non la si nota subito, quando il pesce è nella sua età di sviluppo, ma spunta solo dopo, dai 4 mesi di vita in poi.
Viene chiamato anche cappuccio questo rigonfiamento e certo rende riconoscibile il pesce testa di leone anche se non è l’unico ad avere un bitorzolo su capo, anche il Ranchu e il “Red cap” ne sviluppano di simili, fino addirittura a ritrovarsi con gli occhi coperti. Tolto questo rigonfiamento, il corpo del nostro pesce rosso non è “grasso”, è più grosso del sottile Auratus ma più esile del tondo Pearlscale.
Pesce rosso testa di leone: vendita
Se ci capita di andare a chiedere in un negozio di animali un esemplare di pesce testa di leone, non stupiamoci se ci sentiamo chiedere “di che colore?” anche se di fatto lo conosciamo come pesce rosso. In commercio ne esistono di svariati colori: rosso, arancio, bianco, blu, nero, bronzo e calico. L’importante è stare attenti che non ci diano un pesce scorpione che è tutt’altra cosa.
Pesce testa di leone: malattie
Sia il bubbone sulla testa, sia la coda a ventaglio, sono frutto dell’intervento dell’uomo e non qualcosa legato alla sola madre natura. Dal 1500 infatti abbiamo fatto incrociare e selezionato la razza e sono spuntate razze particolari e belle, ma ogni tanto anche a dei difetti. Non parlo di inestetismi, che sono poi soggettivi, ma a delle razze con delle caratteristiche che le rendono più fragili o facilmente soggette a problemi fisici.
Nel caso del pesce testa di leone, il problema sta nella vescica natatoria che può avere una conformazione particolare, da “vescica romantica”, così definita perché è a forma di cuore. Se così accade, il pesce testa di leone può essere maggiormente soggetto a impatti accidentali, anche contro l’acquario, colpi di altri pesci, indigestioni o occlusioni intestinali, con conseguente rigonfiamento dello stomaco che va a premere appunto sulla vescica.
Pesce di mare leone: alimentazione
A proposito di stomaco, vediamo cosa mangia. E’ onnivoro come tutti i pesci rossi, e anche molto vorace. Per evitare che, anche a causa della vescica romantica, abbia problemi di salute, meglio tenere questo pesce a dieta, con formiche e mosche, lombrichi, larve di zanzara e ortaggi come broccoli, piselli sbucciati, lattuga, zucchine, spinaci.
Pesce testa di leone: prezzo
Se non chiediamo un colore particolarmente raro, un pesce testa di leone può costare pochi euro, massimo una decina. Prima di acquistarlo, però, meglio sapere che non è una varietà raccomandata per neofiti perché estremamente delicata e molto sensibile all’acqua inquinata.
Pesce testa di leone e ciprinidi
Il nostro pesce testa di Leone appartiene alla famiglia dei Ciprinidi e come lui vi appartengono molti altri pesci, per la precisione 2914 specie di pesci d’acqua dolce. Arrivano dal Nord America, in parte, ma anche dall’Africa e dall’Eurasia, vivono attualmente nelle acque dolci di Africa, Europa e Asia, oltre che in Nord America ma evitano alcune zone per loro ostili a livello climatico o ambientale come ad esempio la Lapponia e l’alta Siberia, l’Alto Canada e la gelida Groenlandia.
Esplorando i tanti “fratelli” del pesce testa di Leone ne troviamo alcuni davvero enormi come il Barbo gigante (Catlocarpio siamensis), in grado di raggiungere una lunghezza massima di 3 metri. In comune, tutti questi pesci di forme e dimensioni diverse, hanno il fatto che non sono muniti di denti ma le ossa della faringe servono anche a triturare il cibo
Per quanto riguarda la riproduzione, essendo pesci ovipari i ciprinidi depongono uova che poi possono cadere sul fondo oppure restare in acqua, libere. Spesso vengono mangiate dagli stessi genitori, se quindi si ha uno di questi pesci in acquario è un aspetto di cui tenere conto!
Quando girano per le acque liberamente, questi pesci si incontrano in gruppi che possono essere di varie dimensioni, di 12 come di decine e decine di esemplari. Sono animali quindi abituati alla convivenza e non creano problemi in acquario, questo vale per la maggior parte delle specie anche se ce ne sono di irruenti come la Rasbora o il Danio che vanno a infastidire pesci timidi rubando loro anche il cibo.
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