Il pericoloso pesce scorpione è stato avvistato nelle acque italiane facendo scattare lo stato di allerta. Ecco cosa rischia chi s’imbatte in questo pesce dall’apparenza innocua.
Nonostante il suo aspetto grazioso, il pesce scorpione è tutt’altro che innocuo. E’ conosciuto con i nomi di pesce scorpione, pesce leone o lionfish e si tratta di uno dei pesci tropicali più popolari per il suo aspetto appariscente ma anche per il veleno dei suoi aculei e ancora, per essere una delle specie marine più invasive del mondo.
Il pesce scorpione è una specie aliena che ha invaso diversi mari e ora tocca anche all’Italia.
Prima di affrontare l’argomento, vediamo cosa s’intende per specie aliena. Una specie aliena non è nulla di extraterrestre. Il termine “specie aliena” può essere letto come un sinonimo di specie alloctona. Semplicemente, in biologia viene definita così una specie che a causa delle attività umane, si ritrova a colonizzare un territorio diverso dal suo habitat naturale.
Pesce scorpione in Italia, una specie aliena pericolosa
In Italia abbiamo assistito più volte all’invasione di specie aliene. E’ successo con la nutria che ha distrutto centinaia di campi e argini dei corsi d’acqua. E’ già capitato con il punteruolo rosso delle palme difficilissimo da controllare.
Più di recente, abbiamo visto la vespa velutina che distrugge gli alveari italiani e la popilia japonica, l’insetto che divora interi campi danneggiando l’agricoltura nostrana.
Ogni volta che una specie aliena invade un habitat, rischia di distruggerlo o di creare importanti squilibri.
L’arrivo del pesce scorpione nelle acque italiane cela qualcosa di più spaventoso: questo pesce non solo è invasivo e può avere un importante impatto ecologico, questa specie è anche pericolosa per l’uomo.
Il pesce scorpione nuota naturalmente nel mar Rosso e negli oceani Indiano e Pacifico. In questi habitat non rischia di essere invasivo a causa delle presenza di predatori naturali che ne limitano lo sviluppo.
Accidentalmente, a causa dell’attività umana, questo pesce è stato introdotto in Florida all’inizio degli anni ’90. Dalla Florida, il pesce scorpione ha rapidamente invaso tutto il mar dei Caraibi e buona parte delle coste atlantiche occidentali.
Negli ultimi anni, il pesce scorpione si è rapidamente diffuso nel mediterraneo orientale. Nell’ottobre del 2016, in Tunisia, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) lanciò un’allerta annunciando che il pesce scorpione sarebbe potuto arrivare facilmente nel nostro paese.
Oggi, grazie a una collaborazione tra i ricercatori dell’Ispra, del Cnr e dell’American University of Beirut, il pesce leone è stato segnalato per la prima volta nelle acque italiane, precisamente all’interno della “Riserva naturale orientata oasi faunistica di Vendicari“, in Sicilia.
Pesce scorpione, perché è pericoloso per l’uomo
Chi, in mare, ha paura delle meduse, con l’introduzione del pesce scorpione nelle nostre acque avrà ben altre preoccupazioni. Gli aculei del pesce scorpione fanno danni che vanno ben oltre quelli della classica puntura di medusa.
Il lionfish è un formidabile predatore. Presenta spine velenose, lunghe e sottili. Le spine si trovano in corrispondenza delle pinne dorsale, anale e pelvica.
Il pesce leone rimane pericoloso anche dopo la morte: il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la morte del pesce, per cui, la sua pericolosità resta elevata anche sugli esemplari che finiscono sul mercato ittico come “fresco pescato”.
La puntura del pesce scorpione causa un dolore acuto e persistente. Molto spesso, la puntura del pesce scorpione è associata ad altri sintomi sistemici come nausea, vomito, febbre, convulsioni, diarrea e difficoltà respiratoria.
Nei casi più gravi, la parte colpita dalla puntura può andare incontro a necrosi locale e a una perdita della sensibilità che può durare per diversi giorni.
Puntura di pesce scorpione, cosa fare
La prima cosa da fare a seguito della puntura del pesce scorpione consiste nel rimuovere le eventuali spine.
Disinfettare immediatamente la parte coinvolta e immergetela in acqua molto calda. Non bastano impacchi tiepidi ma è necessario il diretto contatto con acqua molto calda. La tossina velenosa è termolabile, ciò significa che la struttura proteica delle tossine può essere alterata con il calore ottenendo così una riduzione dei sintomi e del dolore.
Cosa fare in caso di avvistamento del pesce scorpione
Dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) arriva l’avviso:
“Considerata la potenziale invasività e pericolosità della specie, chiunque abbia catturato o avvistato un pesce scorpione è invitato a fare una foto e segnalare l’osservazione all’indirizzo: [email protected]. E’ disponibile anche un gruppo Facebook chiamato ‘oddfish’ sul quale condividere osservazioni di specie esotiche con utenti del mare e ricercatori”.
Il pesce scorpione è commestibile
Per i pescatori: il pesce scorpione, identificato dai ricercatori con il nome pterois miles, è commestibile. La specie pterois miles può essere cucinata in vari modi, stando molto attenti, in fase di pulizia, a non pungersi con gli aculei.
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