Pesce palla: caratteristiche e curiosità
Temuto ma anche amato, il pesce palla è un animale che per paura è in grado di gonfiarsi, molti ne hanno paura perché è velenosissimo ma in Giappone, tanto per fare un esempio, lo si mangia ed è anche considerato una pietanza di pregio. Vediamo come si comporta e come si cucina, standone alla larga, per prudenza, almeno in un primo momento.
Pesce palla: caratteristiche
Il pesce palla così si chiama perché quando percepisce la presenza di un potenziale pericolo si gonfia e assume la forma di una palla, di fatto. Oltre a diventare sferico, è anche pronto per avvelenare il nemico, nemico che può essere anche l’uomo visto che il suo veleno fa effetto anche su di noi.
Questo animale appartiene alla famiglia dei Tetraodontiti il cui nome deriva dal greco e significa “quattro denti”. Non è un modo di dire: questo pesce ha davvero quattro denti anteriori molto aguzzi e sottili, li usa ad esempio per aprire conchiglie di cozze e vongole e nutrirsene.
Esistono diverse specie di questo pesce dalle caratteristiche diverse ma sono tutte accomunate dalla forma del corpo, molto particolare, tendente all’ovale, e dall’utilizzo della pinna dorsale ed anale per favorire il movimento. Il pesce palla, a ben vedere, non impiega la coda per nuotare, cosa che praticamente tutti i pesci che conosciamo fanno. Tra le caratteristiche fisiche di questo animale attira l’attenzione anche la fattura delle mascelle che sono particolarmente sporgenti, arrivano ad assomigliare addirittura ad un becco di pappagallo.
La vita media è di circa 10 anni e non dipende dalle dimensioni del pesce, se ne trovano in giro per il mondo, sia di minuscoli sia di “giganti”, i primi sono lunghi pochi centimetri, gli altri raggiungono anche i 130 centimetri. Anche le sembianze non sono identiche, passando da una specie all’altra, e troviamo dei pesci palla con tutto il corpo è ricoperto da piccoli aculei oppure con aculei più radi. In tutti la pelle risulta molto spessa e ruvida ma può cambiare colore in base al contesto: quando c’è poca luce diventa scura, per mimetizzarsi, e quando la luminosità aumenta si “adatta” alle nuove sfumature.
Pesce palla: dove vive
Le zone tipiche in cui possiamo incontrare questo animale sono quelle dell’Oceano Atlantico, del Pacifico e dell’Indiano, più raro ma possibile è incontrarlo nel bacino del Mar Mediterraneo. Il suo habitat ideale sono le coste, non sta quasi mai in profondità, non scende sotto i 30 metri. Non stiamo parlando di un pesce “tipico” delle coste italiane ma negli ultimi anni sembra siano stati avvistati numerosi pesci palla maculati (nome scientifico Lagocephalus sceleratus) anche nelle acque del sud Italia.
Pesce palla: velenoso
Abbiamo parlato di un pesce velenoso ma non per cattiveria, per difesa, come spesso accade di notare quando ci si trova di fronte ad animali che “spruzzano” veleno o lo emettono quando hanno paura.
La prima mossa per difendersi in questo caso è quella di gonfiarsi. Appena si sente i pericolo il pesce palla non fa altro che risalire in superficie trasformandosi in un vero e proprio palloncino. Così resta per almeno una ventina di minuti grazie alla sua capacità di gonfiando di acqua il diverticolo, una specie di sacco interno allo stomaco.
E’ così che, con questa “scomoda” forma si rende immangiabile perché i suoi predatori non riescono ad inghiottirlo. Non è un processo difficile da notare, ci troviamo di fronte ad una creatura che diventa 7 volte più grande di quella che è di norma. Come se nulla fosse, in modo del tutto spettacolare, il pesce palla quando sente che ha scampato il pericolo non fa altro che sgonfiarsi rilasciando una sorta di fischio. Riesce in qualche modo ad espellere dalle branchie e dalla bocca l’acqua e a tornare alla sua taglia normale.
La seconda mossa con cui si difende è quella del veleno, infatti il pesce palla risulta velenoso per tutti gli altri pesci tranne che per lo squalo, e anche per noi. La sostanza imputata è la tetrodotossina, ne contiene quantità tali da poter uccidere fino a 30 persone. Questa neurotossina si concentra nella cistifellea, nel fegato, nelle ovaie e nella pelle del pesce, è in grado di paralizzare tutti i muscoli attraverso il blocco della trasmissione degli impulsi nervosi.
Sono stati effettuati degli studi per comprendere meglio gli effetti di questo veleno che, consumato in grandi quantità, può portare anche noi alla morte per asfissia. E’ emerso che questa neurotossina potrebbe avere alcuni effetti terapeutici per la cura dell’aritmia cardiaca e servire da analgesico per alcune forme di tumori. Sta di fatto che quando lo si ingerisce si percepisce subito un intorpidimento della lingua, vomito, diarrea e convulsioni, può poi seguire una situazione di paralisi.
Pesce palla: curiosità
Abbiamo accennato alla possibilità di mangiare questo pesce, anche se velenoso. Non tutti possono preparare il pesce palla e cucinarlo, va “pulito” dal veleno e si tratta di un’operazione affatto banale, tanto che in Giappone è richiesta una licenza specifica per poterlo cucinare. Non basta infatti cuocere la sua carne per eliminare il veleno, è necessario isolare le parti interessate e non è certo una manovra da principianti.
Oltre che in Giappone, questo pesce è ritenuto molto pregiato anche in Cina e in Corea, in Italia la sua vendita è considerata illegale.
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Pubblicato da Marta Abbà il 7 Febbraio 2020