Perspirazione o perspiratio, un termine che serve per indicare un fenomeno che ci riguarda e che può essere confuso con la sudorazione. Si tratta di qualcosa di simile, se si osservano solo gli effetti, ma se si approfondisce si comprende la differenza.
Perspirazione: significato
Nel campo medico si utilizza questo termine che non è di uso propriamente quotidiano e serve per indicare la traspirazione attraverso i pori della pelle. Può essere sensibile o insensibile. Nel primo caso abbiamo una secrezione di sudore molto abbondante che si manifesta ai nostri occhi con il sorgere sulla pelle di una grande quantità di piccole perle di liquido, man mano sempre più grosse. Nel caso invece della perspirazione insensibile, il processo di traspirazione è continuo ma molto più lento, sulla pelle non lo si avverte nemmeno.
Perspirazione cutanea
La perspirazione è cutanea, per definizione, visto che consiste nella continua diffusione ed evaporazione di acqua attraverso gli strati più esterni della pelle. Quelli interessati, infatti, sono gli strati più esterni, solo limitatamente permeabili all’acqua, sia allo stato gassoso che liquido.
Questi strati superficiali hanno come principale funzione quella di mantenere l’acqua all’interno del corpo e rilasciano attraverso la cute una piccola quantità di acqua e vapore attraverso anche lo strato corneo per mantenerla vitale la cute.
La perspirazione serve quindi anche per questo oltre che per idratare lo strato corneo ed il film idrolipidico. Non dimentichiamo che la secrezione di sudore, e il fenomeno della perspirazione, sono essenziali per la termoregolazione che si basa su una serie di complessi meccanismi.
Perspirazione insensibile
La “perspiratio insensibilis” è descritta come quella fisiologica perdita di acqua attraverso la cute o le vie respiratorie. Perché non chiamarla semplicemente sudore? Perché si tratta di due fenomeni diversi. La perspirazione insensibile di cui stiamo parlando è a tutti gli effetti un passaggio passivo al contrario della sudorazione che è invece una secrezione ghiandolare attiva e richiede una certa spesa energetica.
Se si desidera stimare il contributo del fenomeno, in litri, si può pensare che su un soggetto adulto in salute, le perdite idriche legate alla perspiratio insensibilis ammontano a circa 700 ml al giorno. Non è poco, se si pensa che tutto avviene in autonomia e non è l’unico processo con cui eliminiamo liquidi dal nostro corpo.
Questo, al di là delle nozioni tecniche, deve farci pensare a quanto sia essenziale assumere liquidi in modo regolare, ogni giorno, non solo bevendo ma anche seguendo una dieta equilibrata. Non ne parliamo se poi facciamo un’attività sportiva: è noto che quando l’organismo è impegnato in uno sforzo fisico elimina più acqua mentre la frequenza del respiro aumenta e quella che perdiamo attraverso la cute aumenta in modo particolare.
Perspirazione eccessiva
Può essere anche eccessiva, la perspirazione, e quando accade si possono verificare degli squilibri idrici e anche termici, visto il ruolo essenziale che l’acqua svolge nei meccanismi di termoregolazione.
Quando l’idratazione cutanea non è adeguata, possono comparire dei disturbi come la pelle secca oppure troppo sensibile, eczemi, episodi di dermatite atopica, acne, rosacea e psoriasi. I prodotti idratanti topici possono aiutare se scelti con cura e su consiglio di un medico o di un bravo farmacista, ma non ci fidiamo della prima crema che troviamo che ci promette una pelle morbida! E’ necessario che sia di qualità e con specifiche funzioni di emolliente.
Possiamo incorrere in problemi anche quando aumenta troppo il contenuto di acqua nello spessore dello strato corneo perché va ad influire sulla sua permeabilità e si verifica un indebolimento dei desmosomi con conseguente esfoliazione accelerata e non gradita né dal punto di vista estetico, né igienico né sanitario.
Perspirazione per dimagrire
Con l’ansia di trovare nuovi modi di perdere peso, soprattutto in questa stagione, figuriamoci se anche questo meccanismo non è stato indagato a tal proposito. Vediamo cosa è emerso dagli studi di due ricercatori che hanno pubblicato i loro risultato niente di meno che sul British Medical Journal. I due studiosi hanno studiato il processo di smaltimento del grasso corporeo e sostengono che sia corretto dire che esso si trasforma direttamente “in energia”.
Non sarebbe così automatico e facile come invece la maggior parte delle persone, e forse anche dei medici, racconta.
Quando il grasso viene smaltito, infatti, seguendo il ragionamento dei due ricercatori, vale sempre la nota legge di conservazione della massa e le sue molecole formate da carbonio, idrogeno e ossigeno, scindendosi liberano sì energia ma ci lasciano anche dei prodotti di reazione che certo non possono scomparire nel nulla.
Possiamo definirle molecole di scarto, si tratterebbe soprattutto di acqua e anidride carbonica ed ecco entrare in gioco la perspirazione che è uno dei tanti meccanismo attraverso cui il nostro corpo si libera dall’acqua in eccesso.
Gli altri modi per espellere l’acqua sono tramite urina, sudore, e lacrime, con il risultato che l’80% del grasso viene smaltito attraverso la respirazione quindi grazie ai polmoni, organo insospettabilmente essenziale per perdere peso.
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