Pero o Melo Cotogno: albero e cure
Pero o melo cotogno: albero, cure e caratteristiche della pianta. Come coltivare il cotogno, come si fa l’innesto del pero e del melo cotogno. Consigli sulla coltivazione del cotogno da frutto o da fiore.
Chiamato comunemente pero cotogno o melo cotogno, il suo nome botanico è Cydonia oblonga e appartiene alla famiglia delle Rosacee. E’ originario dell’Asia Minore e nei nostri giardini è coltivato sia a scopo ornamentale -per i suoi bellissimi fiori- sia come albero da frutto per la produzione delle mele cotogne o delle pere cotogne, in base alla forma dei frutti.
Cotogno: albero
Il cotogno è un albero a foglie caduche (perde le foglie in inverno), di piccole dimensioni: solo raramente supera i 5 metri di altezza. E’ perfetto da coltivare nel giardino o nel frutteto a bassa manutenzione in quanto parliamo di una pianta molto rustica e resistente.
Presenta una chioma tendenzialmente globosa ma quando la pianta non subisce alcuna potatura, può crescere con andamento cespuglioso. Il tronco principale è di colore bruno mentre i rami sono ancora più scuri e ricoperti di una leggera peluria solo nei primi anni della coltivazione.
Cotogno: fiori
I fiori sono molto apprezzati: ricordiamo che fa parte della famiglia delle Rosacee e sfoggia roselline a cinque petali di colore bianco o leggermente rosate. I fiori di cotogno spuntano, solitari, all’apice dei piccoli germogli dell’anno. Al momento della potatura è bene ricordare che la pianta di cotogno produce fiori e frutti sui getti più giovani.
Le foglie sono ovali o ellittiche, il piccolo è corto e peloso. Presentano un colore molto intenso e si sviluppano alternativamente lungo tutti i rami.
Pero cotogno o melo cotogno
Come premesso, il cotogno (Cydonia oblonga) è chiamato con i nomi di melo cotogno o pero cotogno. Il motivo? Il frutto è un pomo dalle dimensioni notevoli che a maturazione ultimata ricorda vagamente una mela o una pera e da qui i nomi melo cotogno quando i frutti sono dei pomi tondeggianti, maliformi e pelo cotogno quando i frutti sono a forma allungata (piriformi).
A prescindere dalla sua forma, sia se si tratta di mele cotogne che di pere cotogne, la polpa è di colore giallo pallido, granulosa, dura, compatta e il frutto è ricco di semi.
Il frutto del cotogno va mangiato cotto
Le mele cotogne così come le pere cotogne sono ricche di tannini e pectine, a concentrazioni tali da risultare astringenti. Per questo motivo il frutto va consumato previa cottura o destinato alla produzione di crostate, marmellate e dolci.
Il cotogno come portainnesto
Il cotogno è un albero da frutto dal rapido sviluppo e più facile da gestire rispetto ai classici meli e peri, per questo viene usato nell’innesto del melo e soprattutto del pero.
Come coltivare il melo o pero cotogno
La pianta si compra nei vivai o sfruttando la compravendita online, per esempio, “a questo indirizzo Amazon” potete trovare diverse proposte di cotogno in vaso. Se comprate il cotogno in vaso, tenete presente che la messa a dimora, nell’ideale, dovrebbe avvenire tra marzo e aprile. Se comprate il cotogno a radice nuda, per facilitare l’attecchimento, bagnate leggermente la radice prima della messa a dimora.
Come premesso, si tratta di una pianta molto rustica e di facile coltivazione. Il cotogno adulto non ha bisogno neanche di essere irrigato, solo nelle annate particolarmente siccitose bisognerà provvedere a somministrare dell’acqua. Per massimizzare il raccolto, nel periodo della fioritura potete somministrare concime e acqua, soprattutto nelle piante più giovani.
Riproduzione del melo cotogno o del pero cotogno
La moltiplicazione del cotogno può essere eseguita con l’innesto. Si può innestare la varietà preferita (melo cotogno o pero cotogno) su un cotogno nato dal seme.
Che tipo di innesto scegliere?
Per la riproduzione del cotogno l’innesto migliore è quello a corona.
Quando innestare il cotogno?
Il periodo migliore cade tra aprile e maggio, usando marze prelevate in inverno e conservate in frigorifero.
Come innestare il cotogno?
Il portainnesto va capitozzato a circa 50 cm da terra. Sul taglio, netto, dovrete praticare delle incisioni così da inserire due o tre marze. Assicuratevi di scegliere marze con almeno tre o quattro gemme ciascuna.
Dopo l’inserimento delle marze, legate saldamente con plastica e coprite tutti i tagli con il mastice per innesti.
Pubblicato da Anna De Simone il 3 Maggio 2018