Permacultura, una parola che sta entrando nel vocabolario comune, ma esiste ancora molta confusione su ciò che si vuole indicare con questo termine. Lo si può confondere con orto sinergico, ad esempio, ed è bene approfondire le due pratiche.
A battezzare un certo tipo di agire, “permacultura”, sono stati Bill Mollison e da David Holmgren: negli anni ‘70 stava infatti cominciando ad emergere l’idea di creare sistemi integrati ed evolutivi di specie vegetali ed animali che risultassero perenni o auto-perpetuanti, ed anche utili all’uomo.
Andava trovata la parola giusta per poterli far evolvere e conoscere, trattandosi di frutti dell’unione tra l‘agricoltura sostenibile e la gestione etica della terra. Permacultura si è dimostrata la definizione migliore, infatti ancora oggi se ne parla, la si insegna, la si promuove.
Permacultura: di cosa si tratta
Come disciplina, la Permacultura può essere intesa come la sintesi di teoria e pratica in grado di mettere a sistema e sviluppare elementi derivanti da scienze ecologiche differenti in modo da permettere all’uomo di esplorare nuovi orizzonti progettuali.
Anche il significato stesso del termine si è evoluto assieme alla nostra società arrivando oggi a definire una “permanent culture”, cioè la cultura permanente, frutto di almeno 40 anni di lavori, studi, tentativi, successi e cambi di visione. Da coltura, siamo passati a cultura: l’agricoltura, permanente o sostenibile, è diventata un modo di vivere e di rapportarsi con l’ambiente, a 360 gradi.
Quando con Permacultura riguardava solo l’agricoltura, stava ad indicare una serie di terreni progettati apposta per riprodurre gli schemi e le relazioni presenti in natura. Questo li rendeva in grado di produrre cibo, fibre ed energia più che sufficienti per sfamare la comunità locale.
Oggi invece la Permacultura riguarda anche le persone, gli edifici e la società, non solo i campi arati e i frutteti.
Permacultura e Orto sinergico: differenze
E’ importante saper distinguere la Permacultura dall’orto sinergico, quest’ultimo viene realizzato di solito con lo scopo di coltivare escludendo tutti gli impatti negativi sull’ambiente. Questo significa che vengono utilizzati solo metodi attuabili senza grosse fatiche e nel pieno rispetto delle piante e del terreno. Si parla di “agricoltura sinergica” e chi vuole saperne di più, può approfondire con il nostro articolo “orto sinergico”.
La Permacultura è invece un integrato processo di visione e di progettazione che ci permette di vivere in un ambiente sostenibile, equilibrato e anche apprezzabile dal punto di vista estetico. Ciò è possibile solo se si riescono ad ottenere e a conservare ecosistemi produttivi con la diversità, la stabilità e la flessibilità tipica degli ecosistemi naturali. Questa visione influenza anche l’economia e la sociale e rende quindi la Permacultura un’idea che contamina in positivo ecologia, geografia, antropologia, sociologia e progettazione.
Permacultura urbana
Come accennato, non si può parlare di Permacultura restando ancorati al territorio coltivato, è necessario pensare in grande ed estendere la propria visione green abbracciando anche ciò che riguarda la progettazione del territorio nel suo complesso. Abitazioni comprese, strade e infrastrutture anche, e la struttura dei quartieri e degli insediamenti umani che devono risultare duraturi, ma non solo. Anche il più simili possibile agli ecosistemi naturali.
Non è certo banale ricreare l’armonia che la natura aveva prima che l’uomo ci mettesse lo zampino, si può provare partendo dal riconoscimento e dall’armonizzazione delle componenti del paesaggio e facendo in modo che le interazioni tra ambiente e persone siano equilibrate. La Permacultura urbana ci chiede di abbandonare la logica di “preda” e “predatore” promuovendo invece quella che porta ad un mondo produttivo e allo stesso tempo sostenibile nel tempo, abbattendo anche i costi di manutenzione.
Permacultura in Italia: corsi
Se finora può esserci sembrato tutto “teorico”, quasi utopistico, ora passiamo alla pratica. Esistono dei veri e propri corsi di Permacultura che ci guidano. La Scuola di pratiche sostenibili nell’anno a venire ne propone numerosi, sia di base, sia per chi ha già le idee chiare sul tema ma vuole fare di più.
A disposizione degli interessati, ci sono numerosi esperti di permacultura uniti per principi etici ed ecologici, che insegnano con didattiche basate sull’apprendimento attivo e sulla co-formazione i vari aspetti di questa disciplina.
Nella “Scuola di Pratiche Sostenibili nel Parco Agricolo Sud Milano” le lezioni in aula si alternano ad esperienze pratici e attività di condivisione delle conoscenze.
Per i neofiti ci sono appuntamenti come quello del 21 e 22 gennaio 2017, con il Corso base di Agricoltura Organica e Rigenerativa (AOR) che combina pratiche colturali tradizionali con le moderne conoscenze tecnico scientifiche. Dal 28 gennaio al 10 dicembre, invece, si può seguire il corso completo di formazione in Pratiche Sostenibili con Progettazione in Permacultura che prevede 10 incontri nei fine settimana per un totale di 165 ore, un impegno premiato con l’attestato riconosciuto a livello internazionale.
Per chi già conosce la Permacultura, c’è il corso di orticoltura che per tre giorni, (18, 25 marzo e 1 aprile) in Cascina Santa Brera, a San Giuliano Milanese, insegna le buone pratiche dell’orto biologico. Solo per agricoltori, tecnici del settore o appassionati già passati per i corsi base della Scuola, c’è il corso per migliorare la produttività e redditività di una moderna azienda agricola biologica.
Per conoscere meglio la Scuola di Pratiche Sostenibili vi proponiamo il loro video ufficiale:
Permacultura: libri per approfondire
Per informarsi meglio, se indecisi, o per presentarsi ai corsi di permacultura almeno con una infarinatura della materia, vi consiglio il libro “Introduzione alla permacultura” scritto proprio da chi le ha dato il nome.