Periodo di gestazione dei gatti, un calcolo piuttosto semplice anche se la natura fa poi quel che vuole ed è bene conoscere ciò che accade in questo delicato processo per gestirlo al meglio. I gatti fanno sempre un po’ i fatti loro e anche con il periodo di gestazione dei gatti, accade lo stesso.
Anche il periodo di fertilità dei gatti è abbastanza ampio, parte a febbraio a dura fino a estate inoltrata, ma può variare con la temperatura e il luogo, la latitudine. Il periodo di gestazione dei gatti, della gravidanza dei gatti, invece dura dai 57 ai 63 giorni, i parti di solito sono attorno al 57-59esimo giorno.
Ci sono parecchi parti prematuri, a volte portano anche alla morte dei gattini, purtroppo. Ma questi casi non sono inclusi in quelle che sono le considerazioni sul periodo di gestazione dei gatti, altrimenti impazziamo coi calcoli, senza poter dare informazioni indicative. La statistica gioca brutti scherzi, anche i gatti, e anche le gravidanze di qualsiasi animale, uomo compreso.
Cominciamo a chiarirci le idee su come possiamo intendere il periodo di gestazione dei gatti dividendolo in cinque fasi generiche: fertilizzazione, fase delle nausee, fase dell’ingrasso, pre-termine e parto.
Periodo di gestazione dei gatti: fertilizzazione
Dal quinto mese di vita, circa, le gatte sono fertili, ce ne accorgiamo perché sentiamo miagolare in modo continuo, insistente e con un tono tutto particolare. La stagione dei calori è così, la femmina inizia a prepararsi ad essere corteggiata e cambia atteggiamento, pronta ad attirare e ad accogliere gli spasimanti. A maggior ragione, se durante questo primo periodo di gestazione dei gatti la nostra femmina improvvisamente rifiuta le attenzioni di un micio, potrebbe essere già stata fecondata.
Periodo di gestazione dei gatti: fase delle nausee
Se la nostra gatta è incinta, passiamo al secondo step del periodo di gestazione dei gatti che è la prima fase della gravidanza vera e propria. Prima era ipotetica. Questa volta dura un paio di settimane e ha molta somiglianza con quella della donna, con sensazioni di nausea e rigurgito. Questo ha anche un effetto di inappetenza che può essere una conferma o un campanello dall’allarme nel caso non ci fossimo ancora accorti che la gatta aspetta dei micini.
Periodo di gestazione dei gatti: fase dell’ingrasso
Se anche le nausee passano inosservate, ecco che segno evidenti arrivano in questa fase del periodo di gestazione dei gatti, in cui davanti ai nostri occhi la pancia della futura mamma gatta lievita.
Siamo circa a metà dell’intero periodo di gestazione dei gatti e il ventre ha ormai la forma da “palla da football”. E’ il periodo in cui tastandola si sentono già i gattini muoversi e possiamo azzardarci a ipotizzarne il numero. Si accettano scommesse e le si può vincere. Poi la scelta dei nomi è l’altro gioco da fare, ma una volta nati.
Periodo di gestazione dei gatti: pre-termine
E’ la fase terminale del periodo di gestazione dei gatti e comprende la settimana prima del parto. Anche in questi giorni ci sono segnali molto evidenti come l’ingrossamento dei capezzoli che diventano anche più rossi, con piccole perdite di latte.
In generale la gatta potrebbe mostrarsi più assonnata, più stanca. Appena notiamo questi segnali possiamo cominciare a costruire un piccolo nido riservato, tutto per la futura mamma gatta: una cuccia con morbidi panni, cuscini, stracci puliti, traversine. Posizioniamolo in una stanza calda e tranquilla, lontana da occhi indiscreti: un po’ di privacy che l’animale sicuramente apprezzerà. Riservati come sono i gatti poi, figuriamoci!
Questa fase pre parto dura ovviamente fino a quando la gatta non è pronta all’espulsione. Sono giorni di miagolii lamentosi, lei potrebbe iniziare a leccarsi insistentemente i genitali mostrandosi nervosa fino all’insopportabile. Soprattutto se è il primo parto. A 24 ore dal parto, la temperatura scende di un grado, la gatta torna più affettuosa e pretende di essere coccolata di continuo.
Periodo di gestazione dei gatti: parto
Siamo alla fine del periodo di gestazione dei gatti, la cervice si dilata, la muscolatura dell’utero comincia a contrarsi, il respiro diventa più frequente. E’ ora, e si rompono le acque, le contrazioni diventano più frequenti e in breve tempo dovrebbero cominciare ad essere espulsi i gattini. In questa fase la gatta sceglie da sola se stare in piedi o sdraiata di lato. Iniziato il travaglio, il primo gattino esce dopo circa un’ora.
I piccoli possono presentarsi o di testa o di posteriore, è la madre stessa che rompe il sacco amniotico e il cordone ombelicale per poi leccare il piccolo per farlo respirare e mangiare la placenta. E’ molto autonomo il parto dei gatti, noi possiamo vegliare e godercelo, come miracolo della natura, come esperimento, come magia.
Espulso il primo figlio, la gatta continua con una velocità che vede i seguenti a distanza di pochi minuti a al massimo un’ora. C’è una così grande variazione perché i primi nascono più velocemente, gli ultimi rallentano un po’ dovendo avere il tempo di scendere lungo il corno uterino. Di solito nel giro di 6 ore il parto è terminato.
Gravidanza gatti: sintomi
Non si può dire con certezza, nei giorni subito successivi ad un accoppiamento, se la gatta è gravida. Anche ad avere occhio, solo verso la terza settimana è possibile riconoscere i primi sintomi della gravidanza. Sono l’addome rigonfio, i capezzoli ingrossati e arrossati, aumento di appetito, che poi può avere dei bruschi cali nelle seguenti fasi del periodo di gestazione dei gatti.
E poi con un sesto senso, possiamo notare che aumenta anche l’atteggiamento materno della gatta, in tanti piccoli gesti. Il veterinario, anche con i suoi mezzi, non può dare molte certezze prima di una certa fase del periodo di gestazione dei gatti.
Una ecografia è fattibile dal 18esimo giorno di gestazione, può provare anche con la palpazione addominale oppure con una radiografia, ma certo non può immediatamente dire che una gatta è gravida, appena avvenuta la fecondazione.
Anche se l’ecografia, con i suoi tempi, ci da le sue certezze sullo stato della gatta, non può stabilire il numero di gattini. Per questo bisogna aspettare il 45esimo giorno di gravidanza, quando ossificano le ossa.
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