Perchè si fa la raccolta differenziata
Perché si fa la raccolta differenziata: i benefici della raccolta differenziata e l’uso dei materiali che si possono riciclare.
La raccolta differenziata pone le basi del riciclaggio. Il riciclo è un processo di conversione che trasforma i rifiuti in nuovi materiali, oggetti o sostanze del tutto differenti dai rifiuti d’origine.
La raccolta differenziata offre una valida alternativa al classico smaltimento dei rifiuti eseguito in discarica.
Grazie al riciclo dei materiali è possibile ridurre le emissioni di gas a effetto serra, effettuare un impiego più efficiente delle materie prime e delle risorse intese come energia e acqua.
Raccolta differenziata, benefici
I benefici legati alla raccolta differenziata sono molteplici:
- benefici ambientali (taglio netto delle emissioni inquinanti, uso efficiente delle risorse*…)
- Benefici per la comunità locale che esegue la raccolta differenziata.
- Benefici economici (abbiamo un impatto economico diretto e indiretto).
- *Uso efficiente delle risorse (risparmio idrico, risparmio di combustibili fossili, risparmio delle materie prime, risparmio elettrico…).
- Benefici per la salute.
Sarebbe meglio parlare di vantaggi socio-economici e vantaggi socio-ambientali. Nei prossimi paragrafi cercheremo di approfondire alcuni punti.
Vantaggi economici del riciclaggio
I vantaggi economici non possono essere generalizzati perché non sempre il prodotto riciclato è economicamente più sostenibile di quello ottenuto processando materia prima.
I vantaggi economici si riscontrano con la raccolta differenziata di plastica, alluminio, terre rare, carta, acciaio, rame, rifiuti organici, legno, sughero, metalli, rifiuti di cantiere… I vantaggi economici legati alla raccolta differenziata dipendono strettamente dal grado di purezza del rifiuto.
I vantaggi economici sono meno tangibili per il riciclo del vetro ma, per esempio, se si riuscissero a differenziare le bottiglie per colore del vetro, la resa economica sarebbe maggiore. Il vetro macinato delle bottiglie di birra brune (arancione scuro) è più “costoso” e quindi il riciclo potrebbe avere un ritorno economico non trascurabile. Per la raccolta del vetro, è nel Settentrione d’Italia che si registrano i più alti virtuosismi, anche perché il vetro raccolto in Italia è spesso spedito nella vicina Svizzera per ottenere nuova vita.
Altri benefici economici della raccolta differenziata sono quelli indiretti: creazione di nuovi posti di lavoro, apertura di nuovi stabilimenti e movimenti di capitali non trascurabili. Per esempio, il riciclaggio della plastica in Italia muove un business di 700 milioni di euro, con 2 mila addetti ai lavori e oltre 300 imprese coinvolte.
Come se non bastassero i vantaggi economici appena indicati, vi sono risvolti positivi anche per le comunità che si distinguono per maggior virtuosismo. I comuni più ricicloni vengono premiati dai vari consorzi e dallo stesso Stato. Se cerchi delle motivazioni che ti spingano a fare la raccolta differenziata, sappi che nei comuni dove la raccolta differenziata si fa bene, la “tassa sulla spazzatura” è più bassa! Inoltre le casse del comune funzionano meglio e le amministrazioni locali avranno più servizi da offrire ai cittadini.
Raccolta differenziata, perché farla
Se i vantaggi esposti fino a ora non sono stati abbastanza convincenti e ancora ti stai chiedendo perché fare la raccolta differenziata, ti basterà pensare all’impatto delle discariche sulla salute umana.
L’alternativa alla raccolta differenziata è costituita dalle classiche discariche con stoccaggio dei rifiuti (talvolta anche a cielo aperto o stoccaggio incontrollato con produzione di percolato) oppure dagli inceneritori.
Discariche e inceneritori sono sistemi di smaltimento dei rifiuti famosi per il nefasto impatto sulla salute. La raccolta differenziata andrebbe fatta (e anche bene!) solo per scongiurare l’impatto ambientale dei rifiuti.
Raccolta differenziata in Italia
In Italia la raccolta differenziata è partita molto timidamente. Nel 2009 è stato previsto l’obbligo per i Comuni di raccogliere in maniera differenziata i rifiuti riciclabili dai materiali non riciclabili. Tale obbligo sarebbe dovuto partire già nel 2003.
Una nuova normativa prevedeva l’obbligo di differenziare almeno il 65% dei rifiuti entro il 2012, tuttavia anche questo obiettivo è fallito e nel 2013 la percentuale di raccolta differenziata a livello nazionale è stata di solo il 42,3%.
Sul podio dei Comuni che raggiungono ottimi livelli di differenziamento dei rifiuti figurano le città di Milano, Salerno e Torino. Per un approfondimento sulla raccolta differenziata: quali rifiuti si possono differenziare.
Pubblicato da Anna De Simone il 10 Febbraio 2017