Percezione dei colori che non sono gli stessi per tutti e a volte non sono gli stessi anche per la stessa persona, passando da un giorno con l’altro. Lo studio della percezione dei colori è molto importante per chi studia marketing e strategie di comunicazione, certo, ma anche moda, fashion, design. La possiamo sperimentare anche noi ogni giorno quando ci guardiamo attorno.
Percezione dei colori: test
Ci sono dei test per capire se si è daltonici, sono semplici da reperire e anche abbastanza veloci da effettuare. Al di là del daltonismo, però, ciascuno di noi ha una sua percezione dei colori, nonostante da anni e anni, da secoli, si effettuino degli studi per classificare le varie tonalità.
I primi tentativi risalgono alla fine del XVII secolo con la classificazione dei colori di Boogert ma solo nel XX secolo sono stati sviluppati dei veri e propri sistemi cromatici moderni. Nel 1915 Albert Henry Munsell realizza un Atlante cromatico con dei comodi campioni di colore che possono essere rimossi per effettuare confronti con le superfici che vogliamo valutare.
Nel 1925 è arrivato lo standard dei colori RAL, utilizzata soprattutto nel settore delle vernici industriali e dei rivestimenti, con oltre 2000 colori in versioni matte e lucide, metallizzate, ferromicacee, dorate etc. Interessante anche lo spazio cromatico CIE creato nel 1931 per rappresentare i colori percepibili dall’occhio dell’osservatore medio su un grafico cartesiano x. Dobbiamo poi alla azienda Pantone un sistema più recente e di larga diffusione per la classificazione del colore.
Percezione dei colori visiva
Il colore è in un certo modo, oppure è come noi lo vediamo? E’ ciò che appare o ha una sua natura intrinseca indiscutibile? Difficile a dirsi e ci rendiamo conto anche noi che la percezione dei colori conta molto, e dipende da molti fattori, alcuni personali, alcuni ambientali.
Questo non ci vede portare a mettere tutto in dubbio, ma certo a chiederci ad esempio, un po’ come fossimo dei bambini, perché il cielo è blu? Ed è davvero blu o è l’ennesimo “scherzo” della percezione dei colori?
Vediamo cosa ci dice chi ha studiato il fenomeno. La luce del Sole è composta da lunghezze d’onda che vanno dai 380 nm ai 780 nm, corrispondenti a colori compresi tra il violetto e il rosso passando per tutti i colori dell’arcobaleno. Emette anche raggi Ultravioletti e Infrarossi, ma poco importa, ora, visto che non li vediamo.
Fuori dall’atmosfera lo spettro solare ha un picco nella zona dell’azzurro, quando la luce arriva al livello del mare questo picco che si riduce drasticamente, questo perché le molecole dei gas presenti in atmosfera sono così piccole che scavalcano i raggi ad alta lunghezza d’onda tipica del rosso e dell’arancione che quindi continuano verso la Terra.
Al contrario interferiscono con i raggi a lunghezza d’onda più corta che corrispondono al blu, li riflettono in varie direzioni, e colorano il cielo di blu. Questa è una spiegazione scientifica che mostra come il cielo sia blu al di là della percezione dei colori.
Percezione dei colori: psicologia
Chi studia psicologia, invece che Fisica o Ingegneria, sostiene che il colore sia solo una “sensazione” che si crea nel nostro cervello quando i fotorecettori della retina vengono stimolati dalle onde elettromagnetiche della luce che un oggetto riemette.
Da una parte è vero, ma abbiamo comunque la tendenza ad attribuire un colore unico ad ogni materiale, anche se dentro di noi sappiamo che se variamo le condizioni di illuminazione il colore non ci apparirà sempre nello stesso modo. Ci sono tanti rossi, ad esempio, e se illuminato in un certo modo, un oggetto rosso può tranquillamente sembrare arancione o violetto. Noi però in fondo in fondo, sappiamo che è rosso e lo definiamo rosso per via della “costanza percettiva”. E’ l’intervento del cervello e della esperienze pregresse che “devia” la visione.
In fondo quindi c’è una doppia interpretazione dei colori, di fronte a due aspetti contrastanti della loro visione. Da un lato riceviamo uno stimolo visivo, quindi siamo di fronte ad un fenomeno fisiologico, ma dall’altro lato nel nostro cervello facciamo anche un lavoro di rielaborazione che rende la percezione dei colori un fenomeno deliziosamente psicologico.
Percezione dei colori diversa
La luce, il nostro umore, la vicinanza di un altro colore, la dimensione di un oggetto e la forma. Tutto ciò, e anche altri aspetti, possono ben influire sulla percezione dei colori. Un esempio pratico in cui forse molti di noi si riconoscono. Vi è mai capitato di comprare un vestito in un negozio e, una volta a casa, accorgersi che è di un colore diverso da quello che eravamo convinti di aver scelto?
Percezione dei colori nel marketing
Ce ne sono di cose da dire, in questo settore, iniziamo a leggere “Critica portatile al visual design” di Riccardo Falcinelli per entrare e orientarci in un mondo sempre più dominato dalle immagini, e ovviamente, dai colori, senza trascurare un altro aspetto essenziale per il marketing, e legato ai suoi aspetti cromatici: il significato dei colori.
Percezione dei colori: libri
“Cromorama. Come il colore ha cambiato il nostro sguardo” è un libro bibbia per chi è interessato ad indagare la natura e la psicologia dei colori. E’ sempre lui l’autore, Riccardo Falcinelli, e stavolta ci racconta come oggi il colore sia diventato un filtro con cui pensiamo la realtà.
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