L’impiego del peperoncino piccante risale almeno a diecimila anni fa, quando era già famoso come alimento-medicinale. Le proprietà del peperoncino piccante hanno reso questo alimento molto diffuso nella medicina popolare dove assolve il ruolo di rimedio naturale adatto alla cura di diversi disturbi.
Peperoncino piccante, un po’ di storia
Il peperoncino piccante è arrivato in Europa solo a seguito delle spedizioni di Cristoforo Colombo nelle Americhe, tra il XV e il XVI secolo. Grazie alla sua facilità di coltivazione, riuscì a diffondersi rapidamente raggiungendo, dopo l’Europa, anche l’Oriente approdando in Paesi come Indica, Cina e Giappone.
Oggi, non esiste cultura gastronomica al mondo o tradizione culinaria che non preveda l’impiego di questa spezia. Le salse a base di peperoncino piccante sono numerose, dalla tradizionale llajua andalusa (impiegata per accompagnare secondi di carne e zuppe, la ricetta la trovate nell’articolo dedicato alla Zuppa di quinoa) fino alla nduja calabra.
Esistono molte varietà di peperoncini piccanti che differiscono per forma, colore e intensità di piccantezza.
Peperoncino piccante, proprietà
Nella medicina popolare è impiegato come rimedio naturale per molteplici disfunzioni. Nel corso dei secoli, il peperoncino piccante è stato usato come rimedio del calo del desiderio sessuale, per combattere l’ipotensione, la fragilità capillare, l’ulcera gastrica e duodenale, eccesso di colesterolo e la psoriasi. Inoltre è tra i rimedi naturali per allergie e asma e addirittura contro torcicollo, gotta, colite, depressione, faringiti, ritenzione idrica, distorsioni…
In effetti non sappiamo se gli impieghi nel campo della medicina popolare fossero appropriati ma possiamo riportarvi i risultati di alcune ricerche scientifiche insieme alle sorprendenti proprietà nutrizionali.
Negli ultimi decenni sono stata pubblicati molti studi con validi fondamenti scientifici. In primis possiamo dire che il peperoncino piccante è un’ottima fonte di antiossidanti come i flavonoidi, gli acidi fenolici, i carotenoidi, la vitamina A, la vitamina C, i tocoferoli, la capsaicina e la diidrocapsaicina (le sostanze responsabili del sapore piccante).
Azione antinfiammatoria
Grazie all’elevata quantità di sostanze antiossidanti, il peperoncino piccante riduce i processi infiammatori e protegge le cellule dell’organismo dalla degenerazione cancerosa.
Aumenta il metabolismo
L’impiego del peperoncino piccante sembrerebbe incidere anche su diversi aspetti del metabolismo (vedi come accelerare il metabolismo) riuscendo ad aumentare il consumo di energia per la prima mezz’ora dopo il pasto. Grazie ai suoi principi attivi, il peperoncino piccante riduce in modo apprezzabile l’appetito.
Protegge lo stomaco
Uno studio condotto su soggetti sani, ha dimostrato che l’impiego di peperoncino piccante esercita una chiara protezione contro lo sviluppo di ulcere gastriche, uno studio simile, ha visto che il peperoncino riesce a mitigare gli effetti sulla mucosa dello stomaco di alcuni farmaci notoriamente aggressivi (come l’aspirina); nonostante tali pubblicazioni, nella pratica clinica il peperoncino piccante è fortemente sconsigliato (controindicazioni) ai soggetti che soffrono di disturbi digestivi o all’apparato intestinale.
Protegge l’orto
Gli amanti del metodo biologico possono usare il peperoncino piccante come repellente naturale per eliminare i parassiti dalle piante, o come pesticida naturale per l’orto.
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Peperoncino piccante, coltivazione
Il peperoncino piccante è facile da coltivare. La coltivazione di peperoncini può essere avviata sia in orto (in piena terra), sia in vaso. Per coltivare peperoncini in vaso sarà necessario scegliere contenitori abbastanza capienti. I peperoncini vanno messi a dimora in vasi di almeno 15-20 chilogrammi di terriccio e vanno sostenuti con tutori. Approfondisci su Come coltivare il peperoncino in vaso.
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