La pentola di Papin è una delle pentola che forse utilizziamo maggiormente in cucina, soprattutto se amiamo le ricette leggere. E’ infatti la pentola a pressione perché lui ne è il vero inventore. La sua è una storia di uno uomo fuori dal tempo e del tutto geniale, era medico e anche fisico, amava inventare nuove macchine – e pentole – e sperimentare. E’ appassionante scoprire la sua storia e la storia della scoperta della pentola a pressione, o pentola di Papin, che oggi diamo per scontato.
Chi era Denis Papin
Modernissimo, vulcanico, appassionato, Denis Papin nasce in Francia nel 1647, studia dai Gesuiti e si laurea in medicina ma diventa da giovanissimo l’assistente di Christian Huygens, astronomo olandese chiamato in Francia per dirigere l’Accademia delle Scienze e dell’osservatorio astronomico.
In quel periodo i calvinisti non se la passavano bene in Francia e lui lo era, fu quindi costretto a fuggire dal suo Paese. La situazione era critica: nel 1629 il re di Francia Luigi XIII aveva revocato l’Editto di Nantes che assicurava a tutti i cittadini uguali diritti e libertà religiosa, il successore re Luigi XIV aveva infierito sui calvinisti che si erano trovati provo si diritti civili e religiosi in tutto il territorio. Fu un periodo in cui tanti intellettuali e scienziati, come Papin, lasciarono il Paese impoverendolo culturalmente e scientificamente
Il nostro scienziato della pentola di Papin si trova quindi a girovagare per l’Europa andando prima a Londra e poi a Venezia dove approda con l’idea di fondare una Accademia delle Scienze simile a quelle già esistenti in Francia, Inghilterra, Germania. I Dogi veneziani non si mostrarono particolarmente entusiasti di questa iniziativa e Papin torna a Londra a fare l’inventore con un più che discreto successo.
La Germania mette gli occhi su questo genietto francese e a quel punto lo invita ad emigrare lì per svolgere il ruolo di professore di matematica a Marburgo. Non ha molto successo in classe, gli allievi non sembrano cogliere la sua genialità ma ad accorgersi di quanto è preziosa è il principe in persona che lo fa nominare membro dell’Accademia di Berlino. Un po’ di gloria ma che dura poco, perché la vita di Papin finisce a breve e finisce male. Nel 1707 il nostro inventore della pentola decide di tornare a Londra, sono i tempi di Isaac Newton questi, ma purtroppo i due non trovano sintonia, Isaac è molto più quotato di Denis come inventore e quest’ultimo resta un po’ isolato, fino alla sua morte che avviene nella miseria.
L’invenzione di Denis Papin: la pentola a pressione
Tra i suoi vari spostamenti, tra Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania, il nostro Denis ha tempo di inventare parecchi oggetti tra cui anche la pentola di Papin, l’antenato della pentola a pressione che ancora oggi è un alleato affidabile quando si desidera cuocere gli alimenti bene, rapidamente e con limitato consumo di gas.
Come è nata l’idea di questa pentola? Da una osservazione di Papin rispetto al vapore che si libera quando viene riscaldata dell’acqua: esso ha un volume molto grande, arriva ad essere addirittura 1700 volte superiore a quello dell’acqua liquida. Da questa evidenza, l’inventore ha pensato che scaldando l’acqua in un recipiente chiuso si sarebbe formata una certa pressione e si sarebbe raggiunta una temperatura superiore a 100 gradi Celsius. Messi in una pentola chiusa i cibi di solito cuociono meglio e più velocemente, per cui Papin pensò subito di costruire un recipiente che sfruttasse questo principio chiamandolo digestore. Aveva una chiusura ermetica, era riscaldato dall’esterno e aveva anche una valvola per lo sfiato del vapore quando la pressione era eccessiva. Proprio come la pentola a pressione che oggi utilizziamo.
L’idea era quella di un oggetto per la cucina destinato alle classi più povere, ad esempio a tutti colore che avevano bisogno di estrarre elementi nutritivi dalla cottura delle ossa e i residui delle macellazioni. Lo scrive Papin stesso spiegando come procedere e riportando anche i risultati ottenuti cuocendo con la pentola di Papin alcuni alimenti vegetali e animali. Il digestore non è esattamente la pentola a pressione che abbiamo l’abitudine di usare noi tutti i giorni, negli anni si è trasformata, ma il principio è proprio quello che ha scoperto questo inventore tristemente dimenticato. L’attuale nome di “pentola a pressione” nei primi anni del Novecento, dopo che nel 1874 l’americano Andrei K. Shriver di Baltimora ottiene vari brevetti per varianti del digestore. La prima pentola a pressione “moderna” fa il suo debutto alla Fiera Universale di New York nel 1939 e si dota di valvola di sicurezza nel 1950.
Come funziona la pentola a pressione
Il principio di funzionamento di questa amata pentola è proprio quello della pentola di Papin originaria ed è il seguente. Il coperchio a tenuta ermetica permette di conservare all’interno della pentola la maggior parte delle particelle d’acqua che in altre pentole evapora. Queste particelle si sistemano in strati e iniziano a esercitare una certa pressione sul liquido di cottura, proprio come se un pistone premesse verso il basso il liquido di cottura. In questo modo contrasta la sua ebollizione perché impedisce alle molecole di acqua di uscire dal liquido sotto forma di vapore. Con questo gioco di forze dentro nella pentola l’acqua compressa dal vapore raggiunge l‘ebollizione non più a 100°C ma a 120-130°C e quindi gli alimenti cuociono prima.
Tra i diversi vantaggi di questa pentola, come molti di voi probabilmente sanno, c’è una forte riduzione del tempo di cottura e anche della quantità di energia sprecata, inoltre non serve sorvegliare la cottura, basta mettere il timer. Questo tipo di cottura conserva meglio anche gli aromi naturali quindi non serve condire troppo e si ottengono cibi nettamente più digeribili.
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