Secondo un’analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), i pedaggi stradali dovrebbero essere molto più cari nei paesi in cui l’inquinamento atmosferico supera una certa soglia. Il motivo non è prettamente ambientale ma soprattutto economico: abbassando drasticamente l’inquinamento atmosferico prodotto dal trasporto su strada, si avrebbe una riduzione dei costi legati alla sanità di circa 100 miliardi di euro.
Gli automezzi pesanti come gli autocarri, dovrebbero pagare pedaggi stradali più salati. Il costo dei pedaggi stradali dovrebbe essere proporzionale ai livelli di inquinamento atmosferico registrato nel Paese. La stima effettuata dall’AEA ha messo in evidenza che l’inquinamento atmosferico causa 100 milioni di giorni di assenza per malattia e 350.000 morti premature nel panorama europeo. Gli effetti dell’inquinamento atmosferico, oltre a danneggiare l’ambiente e la salute dell’uomo, prevedono elevati costi economici. La relazione dell’AEA stima che solo i costi derivati all’inquinamento atmosferico causato dagli automezzi pesanti dei Paesi membri, ammontano a 43-46 miliardi di euro all’anno.
I costi che ogni Paese deve sostenere per tamponare i danni causati dall’inquinamento atmosferico potrebbero essere recuperati mediante una struttura di pedaggio per grandi strade e autostrade. Le entrate derivate da questa operazione non dovrebbero essere investite nella sanità bensì in programmi atti a propagandare la mobilità sostenibile. Vi sembra una buona idea? Probabilmente lo è, tuttavia, l’applicazione dei diritti di utenza stradale dipende da una decisione dei singoli paesi, pertanto l’Ue non può imporre la propria volontà.
“Le economie europee fanno affidamento sulle lunghe distanze per il trasporto di merci. Ma vi è anche un costo nascosto, pagato in anni di salute precaria e vite perse. Tale costo è particolarmente elevato per coloro che vivono lungo le maggiori vie di trasporto europee. Incorporando tali costi nel prezzo delle merci, possiamo incoraggiare metodi di trasporto più salutari e tecnologie più pulite.” Ad affermarlo è Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA.
Il gasolio utilizzato dalla maggior parte degli automezzi pesanti, provoca più inquinamento atmosferico per chilometro rispetto ad altri combustibili come la benzina. Le emissioni di scarico provenienti dai motori a gasolio sono state definite cancerogene dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. E’ necessario attuare strategie più severe: gli automezzi pesanti sono responsabili per il 40-50% dell’inquinamento da ossido di azoto e contribuiscono significativamente all’innalzamento dei livelli di polveri sottili. Ad oggi, l’unica strategia possibile è quella di ottimizzare il sistema di trasporto merci mediante partnership, sistemi intelligenti e cooperazioni come quella proposta dal servizio spedingo.