Paura del vuoto, del vuoto che abbiamo sotto i piedi quando siamo ad esempio in aereo, oppure del vuoto esistenziale, per mancanza di orizzonti, obiettivi, lavoro o amici veri. La paura del vuoto può immobilizzare, può rendere tristi, può creare delle forti difficoltà e, se avvertita ad alti livelli, può rendere impossibile condurre una vita normale. Non è irrisolvibile, però, ci si può lavorare, per lo meno cercando di far migliorare la situazione per vivere meglio.
Paura del vuoto: come si chiama
La paura del vuoto è indicata con il termine di kenofobia e va intesa come quella paura ingiustificata sia dei luoghi o degli spazi vuoti sia dei vuoti più profondi, quelli esistenziali. Quando non si tratta di vuoto metaforico ma di vuoto spaziale, può anche capitare di avvertire delle difficoltà nell’autocontrollo e nell’equilibrio. Questo provoca le così dette vertigini!
Se invece la paura del vuoto riguarda un vuoto interiore, il rischio è più che altro quello di trovarsi in preda a stati di ansia e di depressione, provando al contempo una tremenda e spesso ingiustificata solitudine.
Molte volte la paura del vuoto è associata alla paura del volo, anche nota con il termine acrofobia.
Paura del vuoto: come superarla
Non si interviene sulla paura del vuoto ma sulle sue cause che non sono sempre banali da individuare. Va da sé, quindi, che non è facile dire come superare la paura e la fobia del vuoto.
A volte si può ricorrere a farmaci antidepressivi e ansiolitici, altre volte è meglio la strada della psicoterapia, dipende sia dalla cause sia dalla persona che soffre di questa paura. Per la seconda strada, quella psicoterapica, è necessario essere disponibili a mettersi in discussione e indagare nel profondo del proprio animo. Non è scontato che si abbia voglia di farlo. Ci sono anche dei casi in cui si combinano farmaci e psicoterapia in modo vincente.
Paura del vuoto o fobia
La paura del vuoto può diventare davvero un ostacolo consistente nello svolgere una esistenza regolare, intesa sia dal punto di vista lavorativo, sia dal punto di vista affettivo. A questo punto si può parlare di fobia del vuoto, una patologia altamente invalidante che compromette il quotidiano e la vita sociale.
Paura del vuoto dei precipizi
Quando la paura è degli spazi vuoti, vengono le vertigini e non si amano certo i precipizi. Che siano in montagna o in città, che sia questione di sporgersi da un balcone o da un belvedere, la paura è irrazionale e chi ne soffre non riesce a esporsi nemmeno per pochi secondi. Solo al pensiero finisce per bloccarsi, sudare, avvertire tachicardia e desiderio di fuggire.
Paura del vuoto e vertigini
Le vertigini sono difficili da descrivere quando non vengono provate sulla propria pelle. E’ una sensazione che disorienta soprattutto perché non ha una spiegazione prettamente logica l’attacco di panico o di vertigini che viene solo all’idea di avvicinarsi al vuoto.
Oltre che con le vertigini, la paura del vuoto può manifestarsi con sintomi come alcune malattie psicosomatiche, crampi allo stomaco, respiro affannoso, tachicardia.
Paura del vuoto: consigli
Si intitola “Vuoto a vincere. Cabrini, Panatta, Chechi e altri campioni dello sport raccontano la paura dopo il successo”. Lo hanno scritto Giorgio Burreddu, Fabio Cola e Alessandra Giardini, su Amazon è acquistabile con 11 euro ed è davvero un libro meraviglioso. Racconta aneddoti veri e che fanno venire voglia di affrontare quella paura del vuoto esistenziale che coglie spesso in alcuni momenti di fragilità. Se l’hanno avuta e superata grandi campioni come loro, possiamo averla a affrontarla tutti. Si può vincere!
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram
Ti potrebbe interessare anche: