Parco Nazionale dell’Asinara: video su cosa vedere
Parco nazionale dell’Asinara, la conosciamo come isola sarda, o per il carcere, ma è anche protetta da questo bel parco che si estende tra mare e terra, dal 1997, anno in cui è stato con decreto istituito, il 28 novembre. Oggi è un paradiso sia per flora sia per fauna, vi troviamo il muflone e il cinghiale, specie endemiche sarde e in via d’estinzione, tra macchia mediterranea profumata fino al mare. Anche il mare è custode di meraviglie.
Parco Nazionale dell’Asinara: dove si trova
Il Parco nazionale dell’Asinara, si trova attorno e sull’isola dell’Asinara, l’area marina corrispondente rientra nel comune di Porto Torres ma va a toccare gli altri, quelli che si affacciano sul Golfo, come Stintino, Sassari e Sorso. L’isola, e quindi il Parco nazionale dell’Asinara, è di fronte alla Punta di Capo Falcone, nell’area all’estremo nord-ovest della Sardegna, vicino alla piccola Isola Piana.
Parco Nazionale dell’Asinara: video
il Parco nazionale dell’Asinara si mostra in tutta la sua bellezza in questo video. Tutta no, in verità: impossibile contenere la straripante vivacità profumata di quest’area protetta, ma possiamo considerare questo come un ottimo trailer per lo spettacolo che vedremo appena sbarcheremo o atterreremo in Sardegna, diretti nel Parco nazionale dell’Asinara.
Clicca qui per vedere il video.
Parco Nazionale dell’Asinara: estensione
L’Area Marina Protetta del Parco nazionale dell’Asinara abbraccia l’Isola e si estende per circa 108 km quadrati, l’area dell’Isola, come territorio su cui poter camminare con le nostre gambe, su terra ferma, è invece circa la metà dei Km quadrati. Percorrendo le coste dell’Isola misuriamo 110 km di lunghezza, vedendo per lo più panorami di montagna, con cime come punta della Scomunica (408 m s.l.m.), punta Maestra (265 metri) e punta Tumbarino (241 metri).
Qualche pianura ogni tanto la si può trovare nel Parco nazionale dell’Asinara girando con pazienza, un tempo era terreno coltivato dai nativi, oggi non più. Sia l’area marina, sia quella terrestre, sono divise in zone A, B, C al variare del grado di protezione ambientale di cui possono godere. La A, circa il 5% dell’intera area protetta, è riserva integrale. la B, il 65%, è di riserva generale mentre la C è di riserva parziale e costituisce il restante 30% del Parco nazionale dell’Asinara.
Parco Nazionale dell’Asinara: fauna
Un tempo il Parco nazionale dell’Asinara ospitava il muflone, il cervo sardo, la foca monaca e il falco pescatore oggi vediamo cosa è rimasto e cosa è arrivato come new entry. Nell’area protetta dal punto di vista della fauna si possono segnalare specie endemiche sardo-corse come la piccola lucertola algiroide, il barbagianni di Sardegna, lo scricciolo, il pigliamosche e lo zigolo nero il quercino e il nostro amico muflone.
Un occhio di riguardo alle specie vulnerabili – uccello delle tempeste, gabbiano corso e sterna comune – e alle sette specie rare tra cui ricordo la lepre sarda, il tarantolino e il cormorano dal ciuffo.
Le specie censite di invertebrati sono oltre 500 e sono un universo da esplorare, tra gli anfibi sono presenti raganella, discoglosso e rospo smeraldino vicino ai fontanili mentre come rettili le specie segnalate sono 12 tra cui la testuggine comune, quella greca e il colubro. Gli uccelli del Parco Nazionale dell’Asinara sono una importante sezione della fauna: circa 150 specie sono state osservate di cui 52 nidificanti, 80 di interesse conservazionistico europeo.
Come particolarità, c’è la gazza Pica Pica, portata da alcuni carcerati ed allevata come animale da compagnia, e tra le 11 specie di mammiferi presenti, oltre ai mufloni introdotti negli anni cinquanta, ci sono cinghiale e gli asini. Plurale perché c’è quello grigio sardo ed il caratteristico asinello bianco dell’Asinara.
Parco Nazionale dell’Asinara: flora
Tra la flora del Parco Nazionale dell’Asinara e quella sarda in senso più ampio non ci sono grandi differenze. Lungo le coste, rocciose, si trova vegetazione bassa dove spiccano il finocchio di mare, il ginestrino delle scogliere ed il limonio a foglie acute. Dove c’è un po’ di sabbia ecco la gramigna delle spiagge, lo sparto pungente, la santolina delle spiagge e il giglio marino.
Come foreste non c’è granché nel Parco Nazionale dell’Asinara a causa dell’invadenza dei pascoli, la macchia mediterranea resiste con il ginepro fenicio e l’euforbia che è tra l’altro tossica. In altre zone possiamo incontrare cespugli di profumata lavanda, il bel fiordaliso spinoso e la ginestra di Corsica.
Parco Nazionale dell’Asinara: come arrivare da Porto Torres
Per raggiungere il Parco Nazionale dell’Asinara da Porto Torres c’è un collegamento marittimo con battelli specifici, volendo c’è anche il porto secondario ma più vicino Stintino. In estate come opzione in più per approdare sulla bella Isola ci sono collegamenti marittimi con i porti anche di Castelsardo e di Santa Teresa di Gallura.
Una volta raggiunta l’Asinara possiamo goderci flora e fauna fino alla nausea, per poi fare un salto a vedere qualche edificio. L’ossario austro-ungarico, risalente all’epoca della prima guerra mondiale, ad esempio, oppure nella località di Fornelli, l‘Ospedale delle Tartarughe.
E’ stato istituito nel 2004 per studiare le specie e recuperare gli esemplari feriti o catturati in maniera accidentale ma a noi visitatori può interessare anche per le attività didattiche e di educazione ambientale. Un osservatorio faunistico del Parco Nazionale dell’Asinara è poi situato a Tumbarino.
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Pubblicato da Marta Abbà il 2 Giugno 2016