Parco Nazionale del Pollino, la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia,ma non solo. E’ anche un magico luogo dove Natura e Uomo sono in grado di convivere e intrecciando da millenni rapporti stretti e rispettosi. E? stato istituito nel 1993, questo Parco, e da quel momento conserva e tutela sotto il suo emblema tante specie uniche o rare, tra cui il pino loricato.
Parco Nazionale del Pollino: dove si trova
Il Parco Nazionale del Pollino ci invita a scoprire le meraviglie nascoste tra le vette del Dolcedorme e di Cozzo del Pellegrino perdendoci nell’osservare gli orizzonti d’acqua del Tirreno e dello Jonio. L’area protetta abbracciata è costituita dai Massicci del Pollino e dell’Orsomarso, appartenenti alla catena montuosa dell’Appennino meridionale, al confine tra la Basilicata e la Calabria.
In questo Parco ci sono alcune delle cime più alte del Sud che riescono a superare i 2200 metri coprendosi piacevolmente anche di neve, e non intendo una “spruzzata” ma in modo da fare invidia alle Alpi. Nel Parco Nazionale del Pollino però dalle montagne si vede il mare, a occhio nudo e in particolare quello che bagna le coste tirreniche di Maratea, di Praia a Mare, di Belvedere Marittimo e, ad est, quelle da Sibari a Metaponto.
Ente Parco Nazionale del Pollino
E’ nel 1993 che nasce ufficialmente il Parco Nazionale del Pollino e si avvia, a pochi mesi dall’istituzione dell’Ente, nel 1994. Nei fatti, però, c’era già da tempo una sorta di Parco Regionale del Pollino, mai però avviato. La storia di questo parco è a singhiozzo,dal punto di vista del suo percorso normativo, basta pensare che una prima istituzione del parco nazionale era già avvenuta con una legge del 1988 e nel 1990 era stata fissata una perimetrazione provvisoria assieme a una serie di misure di salvaguardia.
Percorrendo a ritroso la vita del Parco Nazionale del Pollino si scopre che il primo “Progetto di Legge per la Valorizzazione del Pollino” risale al 1958. Non proseguo con le sue vicende, preferisco guardare al presente di questo tesoro nazionale riconosciuto e apprezzato a pieno titolo, ma era necessario accennare alle sue sventure per spiegare come mai lo si può sentire soprannominare, con più o meno tenerezza, Parco di carta, parco-accademia, parco-fantasma, parco-telenovela, parco di Penelope, parco filosofale. Tutti appellativi che ricordano un passato tormentato che tutti speriamo sia da ritenere storia sepolta.
Parco Nazionale del Pollino: video
Per tornare con i piedi e con lo sguardo nel presente del Parco Nazionale del Pollino non c’è nulla di meglio di un video che ne mostra con massima fedeltà e serietà le bellezza dandoci delle prime informazioni su ciò che ci aspetta proseguendo la lettura. Oppure partendo e fisicamente recandosi in queste terre delle meraviglie.
Parco Nazionale del Pollino: mappa interattiva
Prima di partire, direzione Parco Nazionale del Pollino, meglio armarsi di una mappa, oltre che di curiosità, carica e fiato, e – io consiglio – un dispositivo per scattare molte foto.
Parco Nazionale del Pollino: flora e fauna
E’ una gara di varietà e di bellezza quella in cui si sfidano la flora e la fauna del Parco Nazionale del Pollino. Partiamo dalla flora che è ritenuta unica per qualità e vastità in tutto il mediterraneo anche grazie al territorio che la ospita e alle diverse condizioni climatiche. Non mancano specie endemiche o rare e “chicche” vegetali come le acerete del Monte Sparviere, nel versante ionico.
Qui possiamo ammirare ben cinque diverse specie di acero convivere, “ramo a ramo”: sono l’acero campestre, l’acero di monte. l’acero di Lobel, l’acero di Ungheria e quello riccio. In generale le tipologie variano all’interno del Parco Nazionale del Pollino assieme alla quota: vicino alla costa, fino ai 700-800 m, regna la macchia mediterranea con leccio, ginepro, mirto, corbezzolo e ginestra.
Passando a zone più sabbiosi o rocciosi, si trova una vegetazione bassa e rada denominata, detta “gariga”, oppure la “steppa mediterranea”. Elevandosi sopra gli 800 m, fino ai 1100 m, si entra nel regno delle querce che coesistono in molte varietà, a volte anche condividendo la loro area di Parco Nazionale del Pollino con carpino, acero, castagno e con l’ontano napoletano, una specie endemica della Corsica e dell’Appennino meridionale.
Passiamo alla fauna del Parco Nazionale del Pollino, altrettanto spettacolare e varia persino se ci si concentra sul mondo degli insetti. Si possono infatti scoprire il Buprestis splendens, uno dei coleotteri più rari d’Europa, e la Rosalia alpina, un bellissimo e appariscente Coleottero di colore azzurro.
Passando ai più noti mammiferi, il Parco Nazionale del Pollino li ospita in grandi quantità a partire dal lupo e dal gatto selvatico, dalla martora e dalla puzzola fino alla lontra. E poi ci sono ungulati come il cinghiale e il capriolo o roditori come lo scoiattolo meridionale.
E’ tipico dell’Appenino centro-meridionale e riconoscibile per il nera del mantello e per il ventre bianco. Non dimentichiamo i bistrattati pipistrelli: finora sono stati poco studiati ma già sono spuntate varietà meritevoli attenzione come il vespertilio di Capaccini, il pipistrello albolimbato e il poco frequente molosso del Cestoni.
Parco Nazionale del Pollino: agriturismi
Nel Parco Nazionale del Pollino ci sono un centinaio di agriturismi pronti ad ospitarci per permetterci un meritato riposo e allo stesso tempo il prezioso contatto autentico con la natura e le tradizioni di questa bella terra.
Per citare un esempio invitandomi ad esplorare le tante opportunità sparse su tutta l’area, ecco a Rotonda (Pz) l’agriturismo Calivino, proprio nel cuore del Parco Nazionale del Pollino e con un cuore esso stesso green. Basta dare una occhiata on line per vedere che si tratta di una struttura amante dei prodotti a filiera corta, dei materiali naturali ed ecocompatibile e sostenitrice di uno stile di vita in armonia con l’ambiente.
Parco Nazionale del Pollino: dove dormire
Se si vogliono esplorare altre soluzioni, nel sito ufficiale del parco Parco Nazionale del Pollino sono suggerite oltre 350 strutture dove passare la notte. Per zona o per tipologia si può arrivare a identificare il giaciglio che meglio ci permetterà di essere in forma per passeggiate ed escursioni nella natura.
Cito qualche proposta particolarmente green come la Fattoria di Arieste a Cirella Diamante (CS), La Garavina a Terranova di Pollino (PZ) e la Masseria Cardillo a Bernalda (MT), tutti in stile “agriturismo”, ma c’è un mondo da scoprire – e un elenco da spulciare – tra rifugi “grezzi” e grandi hotel, per ogni visitatore che il Parco Nazionale del Pollino è pronto ad accogliere.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Pinterest e… altrove dovete scovarmi voi!
Ti potrebbero interessare anche