Mente l’eolico offshore in Italia fatica a decollare, in Gran Bretagna si dà il “via” all’allestimento del parco eolico offshore più grande del mondo.
Prima di rilasciare i dettagli circa il parco eolico offshore più grande del mondo, facciamo una panoramica sulla situazione dell’eolico offshore in Italia.
Eolico offshore in Italia
In vista, in Italia, non vi è alcun allestimento di impianti eolici offshore, malgrado a largo delle coste italiane siano stati presentati più di 15 progetti, caduti nel più totale disinteresse di Governo e Confindustria. La filosofia dell’Italia non sembra vertere sulla sicurezza delle acque, ne’ sulla salvaguardia della pesca nostrana. Legambiente ha indagato a fondo presentando un dossier dall’eloquente titolo: “Trivelle SI, Eolico off-shore NO. Da Taranto a Termoli, da Gela a Manfredonia tutte le barriere all’eolico in mare e il via libera alle trivelle“.
In totale, l’Italia dispone di ben 11.686 km² di superficie marina adatta all’eolico offshore; le zone ideali sono soprattutto quelle dell’Italia centro-meridionale, con in testa la Puglia.
Parco eolico offshore più grande del mono
Abbandonando lo Stivale, l’eolico offshore ha trovato “terreno fertile” nelle acque europee e ancor più fertile in quelle britanniche dove sta prendendo vita il parco eolico off-shore più grande del mondo. Una volta completato, il progetto avrà una capacità totale di 2,4 gigawatt e sarà in grado di soddisfare il fabbisogno energetico del 2,5 per cento del Paese.
L’impianto eolico off-shore più grande al mondo si chiama Dogger Bank Creyke Beck ma la sua gloria non durerà a lungo: nella vicina Scozia ci sono piani per allestire impianti eolici off-shore da 7,5 GW (East Anglia Offshore Windfarm) o addirittura 18 GW.
Il parco eolico offshore Dogger Bank Creyke Beck sarà situato a circa 130 km al largo della costa occupando un’area di 500 km quadrati. L’impianto eolico off-shore sarà formato da due distinti parchi da 1,2 gigawatt e 200 turbine a testa. I parchi si collegheranno alla già esistente Creyke Beck vicino COttingham, nell’East Riding, Yorkshire.
L’approvazione è arrivata dopo 4 anni di pianificazione dal consorzio Forewind e la suddivisione tra le quattro compagnie energetiche internazionali, RWE, SSE, Statkraft e Statoil. Questo lavoro comprendeva il più ampio studio di una zona in mare aperto da parte di uno sviluppatore di energia eolica mai intrapreso, con più di 60 milioni di sterline spesi per i sondaggi.
Il progetto è stato accolto come un “grande impulso per il Torkshire e Humberside”: riuscirà a creare centinaia di posti di lavoro nella green economy con la possibilità di alimentare fino a 2 milioni di abitazioni con energia pulita.
Il segretario inglese per il clima e l’energia ha detto: “Valorizzare al massimo l’energia di casa prodotta in Gran Bretagna significa creazione di posti di lavoro e imprese nel Regno Unito, ottenendo il miglior affare per i consumatori e ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni estere. L’energia eolica è fondamentale per questo progetto, con 14,5 miliardi di sterline investiti dal 2010 in un settore che supporta 35.400 posti di lavoro”.