Cosa è la Paraffina e dove viene utilizzata
Paraffina, utilizzata nella fabbricazione di candele, lubrificanti e isolanti elettrici ma anche per la patinatura della carta e per produrre cosmetici, oli, creme per bambini e gomme da masticare. E’ liquida, ma può essere anche solida, usata per gli oli o nelle stufe. La paraffina è una miscela “multiuso” che ci troviamo vicino spesso. Conosciamola meglio.
Cosa è la Paraffina
Si tratta di una miscela di idrocarburi solidi, in prevalenza alcani, caratterizzata da molecole che hanno catene con più di 20 atomi di carbonio. Il primo a produrla, nel 1830, è stato un industriale tedesco dal nome Karl von Reichenbach. Per chi è del settore, indichiamo che il suo numero CAS è 92045-76-6 e il suo numero EINECS è 295-458-3, codici per addetti ai lavori.
Paraffina liquida
Quando è stata scoperta da Reichenbach, questo industriale stava lavorando con del catrame di legno e lì la ha scovata ma in verità questa miscela esiste anche allo stato naturale. Tra le sue principali caratteristiche è importante ricordare il fatto che è poco solubile in alcool e acetone ma abbastanza solubile in toluene, cloroformio, e xilolo. E’ invece solubile in trementina, benzolo, etere etilico.
Olio incolore e inodore, la paraffina, mix di idrocarburi C15-C40 ottenuti dalla distillazione del petrolio, è utilizzata soprattutto in ambito cosmetico. In questo caso sono particolarmente apprezzate le sue proprietà emollienti, altre sue caratteristiche risultano utili quando viene impiegata per produrre lubrificanti, candele e gomme da masticare.
Paraffina nelle creme
La paraffina utilizzata nelle creme è il petrolato bianco, ce ne sono anche altri in questa “grande famiglia” che sono però meno raffinati e mi riferisco ad esempio al petrolato marrone, al petrolato ambrato e al giallo. La paraffina più raffinata è allora usata per le creme, sia ad uso estetico che farmaceutico e senza che possa esserci pericolo di danni. Sono infatti le paraffine marroni, ambrate e gialle che hanno caratteristiche cancerogene.
Grazie alla paraffina le creme creano uno strato protettivo sulla nostra pelle e anche sui capelli, se si tratta di creme per capelli. Si tratta di un film lipidico che si oppone alla perdita di acqua e rende la pelle liscia e morbida. Le creme a base di paraffina di solito sono quelle consigliate in caso di secchezza cutanea e desquamazione. C’è però un lato negativo: favoriscono la formazione di punti neri, brufoli e pelle acneica.
Paraffina pura
Quella pura non è quella che troviamo nelle creme che è invece raffinata quindi bianca, leggermente traslucida, insapore e inodore, untuosa al tatto.
Per capire quanto è pura, si da una indicazione riferita al punto di fusione che varia da 44 °C a 60 °C. Va valutato anche il contenuto di olio libero che è inferiore all’1% se si tratta di paraffine raffinate.
Paraffina solida
In questo caso il mix di idrocarburi di cui stiamo parlando è solidificata e ha una struttura cristallina ben definita ma è sempre ricavato da petrolio greggio oppure, in alternativa, dalla distillazione secca di ligniti, scisti bituminosi. Oppure per sintesi catalitica da ossido di carbonio e idrogeno.
Tornando al concreto, quella solida può essere utilizzata assieme alla cera montana, ad esempio, per innalzare il punto di fusione. Anche quando realizziamo candele, fiammiferi, grassi per cuoi e lubrificanti, impieghiamo la versione solida di questo “mix”, lo stesso vale nel caso in cui stiamo producendo un isolante elettrico.
Stufa a paraffina
Le stufe a paraffina, o stufe a kerosene, sono apparecchi di riscaldamento che utilizzano la paraffina (conosciuta anche come kerosene) come fonte di combustibile. Esse sono comuni in molte parti del mondo, specialmente dove l’elettricità o il gas naturale non sono facilmente disponibili.
Questo tipo di stufe funziona attraverso la combustione della paraffina. Quando la paraffina viene accesa, produce calore, che poi viene diffuso nell’ambiente circostante. Molte stufe a paraffina moderne hanno meccanismi di accensione automatica e caratteristiche di sicurezza integrate, come il rilevamento di monossido di carbonio e sistemi di spegnimento automatico.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale, la paraffina è un combustibile a base di petrolio, quindi la sua combustione rilascia gas serra come il diossido di carbonio nell’atmosfera. Questo può contribuire al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. Inoltre, se la combustione non è completa, può anche produrre inquinanti atmosferici come il monossido di carbonio e vari composti organici volatili.
D’altro canto, le stufe a paraffina sono generalmente efficienti dal punto di vista energetico e possono essere una buona opzione per il riscaldamento in luoghi dove non ci sono alternative praticabili. Da un punto di vista ambientale, esistono opzioni di riscaldamento più pulite e sostenibili, come le pompe di calore elettriche o i sistemi di riscaldamento a biomassa.
Anche se le stufe a paraffina non sono generalmente considerate un’opzione ecologica a causa del loro impatto sul cambiamento climatico e sulla qualità dell’aria, la loro efficienza e utilità in certe situazioni può renderle una scelta necessaria, specialmente se non ci sono alternative praticabili.
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Olio di paraffina
Quando si trattano gli oli di petrolio si realizza anche il processo di deparaffinazione, anzi, è ad oggi uno dei passaggi fondamentali perché negli oli lubrificanti sono presenti sia le n-paraffine, ad alto punto di fusione, sia le isoparaffine, a basso punto di fusione.
Oggi la deparaffinazione viene effettuata tramite estrazione con solventi nei quali, di fatto, la paraffina e il petrolato sono poco solubili. Come olio, la paraffina viene usata come insetticida, con il nome di “olio bianco”.
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Pubblicato da Marta Abbà il 17 Giugno 2023