E’ paradossale ma anche i pannelli solari causano un grosso spreco energetico. In che modo? Non sfruttano a pieno le potenzialità offerte dall’energia solare. A soccorrere gli impianti fotovoltaici arriva la tecnologia CSP con sistema a concentrazione solare.
Siamo in piena estate, è un pomeriggio afoso e i pannelli solari installati sui tetti iniziano a perdere colpi. Gli angoli inferiori non sono più illuminati dal sole che sta quasi per calare, un pioppo crea una zona in ombra e così il nostro impianto fotovoltaico termina la sua efficienza quotidiana. Noi cosa facciamo? Spegniamo l’aria condizionata e ascoltiamo la nostra coscienza ecologica, oppure non riusciamo a rinunciare ai confort e approfittiamo dell’elettricità inquinante delle fonti a carbone?
In occidente i picchi di richiesta elettrica si raggiungono nella fascia oraria 16:00 – 8:00. E’ una fortuna che il sole splende alto durante molte di queste ore. In estate, le persone necessitano di aria condizionata anche nelle ore di cena e dopo, così come in inverno, le stesse persone hanno bisogno di riscaldamento. Senza poi dimenticare i vari elettrodomestici di uso quotidiano, luci, TV e computer. I soli pannelli solari con il calar del sole, tendono a perdere la loro efficienza; in soccorso arriva un “sistema a concentrazione solare” (CSP) che opera con un accumulo termico e aiuto il lavoro dell’impianto fotovoltaico domestico.
I pannelli fotovoltaici convertono i fotoni del sole, direttamente in elettroni per l’elettricità. Sono molto diffusi sui tetti degli edifici dell’America, Europa e Asia e la tecnologia CSP potrebbe dare una grossa spinta al settore fotovoltaico. La tecnologia CPS utilizza gli sprechi del sole per riflettere e concentrare la potenza luminosa su appositi ricevitori che l’accumulano sottoforma di calore. Tale energia termica può essere sfruttata per azionare una turbina a vapore e produrre energia elettrica per la casa.
Come Edison e Tesla o la Dempsey e Tunney, anche l’ energia solare convenzionale e il solare termico sono tecnologie che puntano a un determinato mercato. Hanno sogni individuali, le loro quote di mercato, le loro azioni e soprattutto la loro nicchia! Ma questo scenario deve cambiare, le due tecnologie devono iniziare a cooperare e il sistema CSP potrebbe essere l’anello di congiunzione tra i pannelli solari più diffusi e l’energia solare termica.
Al contrario dell’eneriga solare, dove i fotoni sono convertiti in elettroni. Il solare termico, sfrutta il calore, dunque accumula energia che solo successivamente potrà immettersi nella rete elettrica delle città o della propria abitazione. In questo modo, l’energia solare può essere sfruttata anche se non opera in relazione ai picchi del fabbisogno elettrico quotidiano.
L’energia solare con il fotovoltaico può essere paragonata alle montagne russe, un ottovolante di picchi energetici e di calma piatta. La tecnologia CSP, mediante lo stoccaggio di energia termica potrebbe essere paragonato a una locomotiva che segue un percorso solo leggermente ondulato.
I pannelli fotovoltaici così come le turbine eoliche, danno un buon contributo alla rete elettrica ma senza la possibilità di immagazzinare l’energia prodotta, nessuna energia rinnovabile può fornire alla rete elettrica un aiuto considerevole e duratura. Entrambi i supporti cessano con il calar del sole e con il placarsi del vento; ma anche quando il sole cala e il vento non soffia la città continua a muoversi e continua richiedere elettricità.
La chiave è situata in una maggiore flessibilità del mercato. Il costo del fotovoltaico è in calo è questo è ottimo per la diffusione dei pannelli solari, ma la tecnologia CSP ha il vantaggio di poter stoccare l’energia raccolta, quindi, in coppia con i pannelli solari, il miglioramento di entrambe le tecnologie sarebbe tangibile. La possibilità di stoccare energia, se implementata ai pannelli solari, farà senza dubbio impennare il prezzo del fotovoltaico, ma la possibilità di stoccare energia con il CSP può ammortizzare ulteriormente il costo dell’impianto.
Gli impianti solari hanno la possibilità di immagazzinare energia nelle batterie, ma almeno per ora, questo approccio è piuttosto costoso. La CSP potrebbe aiutare le fonti rinnovabili e farle acquistare più potere sulla rete elettrica. Attualmente, la tecnologia CSP è sfruttata in zone desertiche e a sud della Spagna per completare le indagini di mercato. Non possiamo fare altro che sperare in risultati positivi per raggiungere una concreta flessibilità del mercato delle rinnovabili.
a cura di Anna De Simone