Pannelli esausti, le norme e gli incentivi
Quando il ciclo di vita di un impianto fotovoltaico finisce, quali sono le norme per lo smaltimento? Per fortuna, quando si parla di pannelli fotovoltaici lo smaltimento prevede un sistema di recupero che riduce o elimina del tutto i rifiuti. Riciclare i pannelli solari ha delle norme e chi si deve sbarazzare del vecchio impianto può richiedere appositi incentivi.
Nel 2010 il fotovoltaico italiano è cresciuto del 215% nella quantità degli impianti e del 324% in termini di potenza installata: una forte crescita delle rinnovabili, nonostante le incertezze sulle normative. Bisogna focalizzarsi su un dettaglio non trascurabile: il recupero e lo smaltimento dei pannelli esausti. Nel 2011 sono stati buttati via 50.000 pannelli solari. Una cifra, secondo gli esperti, destinata a crescere esponenzialmente: l’esaurimento del ciclo di vita produttivo di un pannello fotovoltaico è di circa 20/25 anni e le prime installazioni sono iniziate negli anni 90.
Finalmente ora sarà possibile arrecare meno danni all’ambiente grazie alla nuova direttiva europea che contempla i vecchi pannelli fotovoltaici come Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). L’indicazione dell’Unione Europea a cui fa riferimento L’art. 11.6(a) del decreto ministeriale 5 maggio 2011, il cosiddetto IV Conto Energia, prevede che i produttori di moduli fotovoltaici forniscano ai loro clienti garanzie sul riciclo dei pannelli per poter accedere agli incentivi previsti.
Vi sono incentivi per l’allestimento di pannelli solari e incentivi per lo smaltimento. Con la revisione della direttiva sui Raee, l’Unione Europea inserisce questa tipologia di apparecchi, cosicché, i pannelli solari, finito il loro ciclo di vita, rientreranno nella categoria 4 dei rifiuti da “apparecchiature elettriche ed elettroniche”. Fissato infatti al 30 giugno 2012 il termine massimo entro il quale le aziende produttrici dovranno aderire a un sistema o a un consorzio che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici, per poter assicurare ai propri clienti l’accesso agli incentivi.
Le modalità del riciclo dipendono dalla tipologia del pannello e dai materiali che lo compongono.
Due sono le tecnologie prevalenti:
-Pannelli solari in silicio cristallino i cui moduli vengono smontati e gli altri materiali (vetro temprato, celle in silicio e alluminio) recuperati separatamente.
-Pannelli solari per moduli in film sottile CdTe, che usa tellurio e cadmio, materiali molto tossici e di più difficile gestione.
Un bene per l’economia e per l’ambiente: dagli impianti fotovoltaici, si possono dunque ricavare oltre al vetro, alluminio, anche indio, gallio, selenide, a rischio di esaurimento per la richiesta esponenziale. Con la loro vita, i pannelli solari hanno regalato al mondo elettricità pulita e hanno ridotto le emissioni di CO2.
Al termine del suo ciclo, il fotovoltaico restituisce all’ambiente materie prime preziose. Con tale iniziativa, niente più pannelli abbandonati a se stessi ma soprattutto si spera che con questo rinnovato meccanismo, le richieste per gli incentivi al fotovoltaico siano sempre più numerose e meno incerte.
Pubblicato da Anna De Simone il 14 Marzo 2012