Palma cinese, coltivazione
Palma cinese: coltivazione, caratteristiche, specie e tutte le informazioni per metterla a dimora in giardino. Dalle cure alle esigenze colturali.
La palma cinese, specie Trachycarpus fortunei è stata a lungo nota con il nome botanico Chamaerops excelsa. E’ originaria della Cina meridionale e popolarmente conosciuta come palma cinese, palma della Cina, palma di Fortune o anche Palma di Chusan. Come altre specie di palma, appartiene alla famiglia delle Arecaceae ed è coltivata in Italia come pianta ornamentale.
Palma cinese, caratteristiche
La palma della Cina presenta un fusto unico che può raggiungere e superare (anche se di poco) i 10 metri di altezza. Nei giardini nostrani il fusto si sviluppa dai 4 ai 12 metri.
Il fusto è ricoperto da una fitta fibra vegetale di colore grigio che funge da protezione naturale della pianta. E’ anche grazie a quella fibra che questa pianta può essere coltivata in Italia: la fibra protegge i tessuti legnosi sottostanti dal freddo e dai danni diretti del sole.
All’apice del fusto si sviluppano le ampie foglie di forma palmata dal diametro di 80 – 90 cm. Le foglie sono senza spine (a differenza della palma di San Pietro) e dal colore integralmente verde.
La palma cinese è dioica e gli esemplari femminili producono una grande pannocchia gialla in maggio. Nel giro di breve tempo la pannocchia lascia spazio a un grappolo di drupe di colore nero bluastro o giallo arancio, il grappolo di drupe attira gli uccelli. Ogni frutto è lungo dai 10 ai 12 mm. I fiori maschili sono gialli mentre quelli femminili verdastri e hanno un diametro di 2 – 4 mm e si sviluppano su spadici ramificati che possono raggiungere la lunghezza di un metro.
Palma cinese, coltivazione
Questa specie può essere coltivata anche nei giardini dell’Italia Settentrionale: è tra le specie di palma più resistenti al freddo. Riesce a sopportare temperature invernali prossime ai – 15°C.
Può essere coltivata sia in zone in ombra, sia in aree soleggiate.
L’apparato radicale si sviluppa bene in tutti i tipi di terreno, eccetto quelli di tipo argilloso o in presenza di ristagni idrici. La pianta può prosperare in zone ventilate ma in questa condizione le foglie perdono la loro caratteristica forma a ventaglio.
Per chi preferisce coltivare la Palma Areca, ecco i consigli per ottimi risultati, nell’articolo dedicato.
Palma cinese, messa a dimora e cure
La palma della Cina, così come tutte le palme, necessita di irrigazioni costanti solo durante il primo anno dalla messa a dimora. Dal secondo anno di coltivazione, la palma di Fortune non richiede più bagnature regolari fatta eccezione per le estate particolarmente siccitose e calde. Se coltivata in grandi vasi, la palma cinese va irrigata anche durante gli anni successivi dalla messa a dimora.
La palma cinese si sviluppa autonomamente, quindi se trascurate molto il vostro giardino, nel giro di lunghi periodi potreste notare altre piccole piante di palma svilupparsi nel giardino. Se non volete che la pianta dissemini in altre parti della vostra tenuta, vi consigliamo di recidere i lunghi piccioli che portano i frutti prima che arrivino alla completa maturazione.
Palma, specie e tipologie
Quella cinese non è l’unica specie di palma possibile da coltivare nei giardini italiani. La palma della Cina è molto simile alla specie Chamaerops humilis o palma di S. Pietro. Le due palme differiscono tra loro per le foglie munite di uncini (spine). Così come la palma cinese, anche la specie Chamaerops humilis è molto diffusa in Italia.
La pianta nana, proprio come la palma cinese, si dissemina in autonomia nel giardino. La palma di dattero, la specie Phoenix dactylifera può essere coltivata solo nelle zone dell’Italia più calde come la Calabria e la Sicilia.
Altre due specie di palme molto coltivate in Italia sono la palma della California o palma Washingtonia filifera (palma washington) e la palma nana Chamaerops humilis, diffusissima soprattutto lungo le coste.
Pubblicato da Anna De Simone il 13 Agosto 2016