Pachira acquatica
Pachira acquatica, una specie affatto facile da coltivare, come lo sono d’altra parte tutte quelle provenienti dalle foreste pluviali tropicali, il problema maggiore è il sapersi regolare sulla quantità d’acqua da fornire a questa pianta. Il suo nome scientifico e Pakira, o Bombax, aquatica, appartiene alla famiglia delle Bombacacee e si presenta come una elegante pianta con tronco intrecciato grazie a curiose e complesse tecniche ad hoc. Fa anche dei fiori, ma rari da vedere quando cresce in appartamento.
Pachira acquatica
La Pachira acquatica è arrivata in Europa di recente, proviene dall’Estremo Oriente, da paesi come Cina, Giappone e Thailandia, luoghi dove ci sono gli ambienti con le caratteristiche che lei adora. Alla vista la Pachira acquatica ha un fusto legnoso, alto anche 2 m, in natura, con foglie piuttosto grandi che possono avere dai tre ai cinque lobi, tutte di colore verde intenso.
Non stupiamoci se la vediamo in vendita con un tronco che sembra un’opera d’arte: viene spesso intrecciato per aumentare l’effetto scenico e fa sì che anche i pollici verdi cittadini tentino l’impresa di coltivare con soddisfazione una Pachira acquatica in casa. Adottarla e farla crescere serena, non è impossibile, farla fiorire, tra le pareti domestiche quasi. Quando è invece a proprio agio, produce fiori simili a quelli dell’albizzia, bianchi o crema e rosso, molto belli.
Nota bene: se avete problemi con la vostra pachira, potete leggere la guida come curare la pachira acquatica.
Pachira: la pianta dei soldi
Certo il fatto che la Pachira acquatica sia chiamata anche pianta dei soldi può da solo essere un motivo per comprare una di questa pianticelle e provare a dedicarci a lei. Questo soprannome è nato nelle terre da cui essa stessa proviene, in Estremo Oriente, dove si ritiene che la Pachira acquatica sia un albero della buona sorte perché le 5 foglioline che mostra attirano il denaro, poi a trattenerlo ci pensa il tronco. Oltre a questa curiosità, possiamo svelare che c’è una parentela con il baobab e con la chorisia.
Pachira: come coltivarla
Per sistemare una Pachira acquatica in un vaso in plastica, procuriamocene di 16 cm di diametro se la pianta è alta 30 cm, se poi ci sono più piante nello stesso contenitore, non lasciamo che si scateni una lotta tra loro, dividiamole appena possibile. Per il resto ci vuole un terriccio universale a cui aggiungere un pugno di perlite e un po’ di torba per acidificarlo leggermente.
Il drenaggio deve essere assolutamente massimo, inoltre mai e poi mai la nostra Pachira acquatica deve stare sotto i raggi diretti del sole, li odia. La posizione ideale è l’ombra luminosa, mai sotto gli 8 °C, meglio se in casa gode di temperature tra i 18 e i 26 °C.
Ci si può organizzare per sistemare la pianta anche all’aperto, tra maggio e settembre, basta che sia all’ombra, mentre nella restante parte dell’anno è meglio che goda del clima d’appartamento. Inoltre da aprile a settembre, ogni 30 giorni, la Pachira acquatica va concimata con un prodotto liquido per piante verdi e le punte e le foglie secche devono essere tagliate ed eliminate.
Se vi piacerebbe coltivare la pachira acquatica con la tecnica del fusto intrecciato, così da ottenere un tronco a forma di treccia, potete seguire le istruzioni contenute nell’articolo dedicato alle “piante dal fusto intrecciato“, dove ci dedichiamo completamente alla pachira.
L’innaffiatura, fase più delicata della coltivazione di questa tipologia di pianta, in quanto di origine tropicale, deve essere equilibrata. Il segnale lo danno le foglie: se è troppo abbondante, appassiscono senza seccarsi prima, e può essere addirittura un preludio di morte, se le annaffiature scarseggiano, si seccano le punte delle foglie.
Pachira con foglie gialle
Le foglie della nostra Pachira acquatica possono essere danneggiate dalla nostra scarsa capacità di innaffiarle al momento giusto e con la esatta frequenza, ma non siamo noi i soli possibili responsabili. Ad esempio se compaiono zone decolorate con ancora tracce di verde, si tratta di clorosi ferrica ed è bene bagnarla con acqua d’irrigazione e sequestrene, una volta al mese, usando poi acqua decalcificata.
Altro caso è quello in cui le foglie hanno piccoli punti decolorati su tutta la superficie: qui è colpa del ragnetto rosso, ne ho raccontato nell’articolo “Ragnetto rosso”, con tanto di consigli su come cacciarlo o prevenirlo.
Nel caso che siano le punte a seccarsi, per poi contagiare tutto il resto della superficie delle foglie, allora siamo noi i colpevoli. Stimo dimenticando di bagnare la nostra pianta come dovremmo, analogamente se stiamo esagerando vedremo l’apice delle foglie diventare molle e bruno, e il resto ingiallire di conseguenza, tristemente.
Pachira: come curarla
Altri accorgimenti per coltivare al meglio la Pachira acquatica riguardano l’ambiente che deve essere abbastanza umido, ci si può aiutare vaporizzando ogni giorno il fogliame con acqua “leggera”, cosa quasi essenziale in estate per il caldo e in inverno per il riscaldamento dell’appartamento.
Per il problema del “quando bagnare”, un consiglio può essere quello di controllare quando il terreno è asciutto mettendoci un dito dentro e sentendo se al tatto è fresco e umido. Solo se non lo è, possiamo procedere con le annaffiature.
Pachira: prezzo
Questa pianta sempreverde che arriva in Europa da zone paludose e tropicali, è molto apprezzata sia per quella sua aria tropicale sia perché effettivamente molto decorativa, nel tronco come nelle foglie, molto grandi e di colore verde intenso. Una Pachira acquatica in vaso, diametro 25 cm, è facilmente acquistabile on line con meno di 35 euro, è una bella avventura per chi ha la passione per le piante d’appartamento e ne vuole una che non tutti, a livello di bravura, possono permettersi.
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Pubblicato da Marta Abbà il 11 Luglio 2016