Come si esegue la pacciamatura
Per pacciamatura si intende lo strato di materiale organico messo sul terreno intorno al fusto delle piante. Questa tecnica viene impiegata in inverno per proteggere le radici delle piante dal gelo e in estate per mantenere la giusta umidità nel suolo che potrebbe essere asciutto dall’eccessiva evaporazione dell’acqua a seguito della forte esposizione al caldo. Altro impiego della pacciamatura consiste nel proteggere la pianta dalle erbe infestanti.
Come si esegue la pacciamatura?
È sufficiente stendere con una forca il materiale fino a formare uno strato di almeno 6 centimetri, avendo cura a non mettere direttamente la pacciamatura in contatto con il fusto delle piante. Prima di procedere alla pacciamatura è necessario innaffiare il terreno.
Pacciamatura, i materiali utilizzati
Il materiale impiegato generalmente per la pacciamatura è costituito da un mix di torba, stallico ben maturo, rametti e foglie secche. È possibile anche usare l’erba dello sfalcio del prato per pacciamare le piante, in tal caso sarà sufficiente controllare che l’erba non contenga possibili semi di piante infestanti e che l’erba tagliata non provenga da prati trattati con diserbanti chimici.
Altro materiale molto impiegato soprattutto nei periodi invernali è la paglia, un materiale molto leggero e reperibile facilmente: ottimo per trattenere l’umidità. Anche la segatura viene molto impiegata a patto che non sia eccessivamente fine in quanto tende a compattarsi, diventando dannosa per la pianta.
Indicazioni utili: in mancanza di questi materiali naturali reperibili in campagna, si può ovviare acquistando nei vivai la corteccia di pino a scaglie.
Pacciamatura, effetti collaterali
E’ fondamentale eseguire in maniera corretta la pacciamatura, che deve essere fatta in maniera tale da consentire al terreno di respirare. Una pacciamatura errata potrebbe compromettere inesorabilmente la pianta, in quanto sotto lo strato potrebbero formarsi organismi fungini, muffe e marciume deleteri per la pianta.
ATTENZIONE: molti usano le palline di argilla espansa ma è doveroso sottolineare che sono poco efficaci a causa della loro leggerezza e scarsa permeabilità: durante l’innaffiatura galleggiano, fuoriuscendo dal terreno.
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Pubblicato da Anna De Simone il 19 Luglio 2013