L’ortensia la conosciamo tutti ma l’ortensia paniculata è una ortensia particolare che merita di non essere confusa. Appartiene come tutte al genere hydrangea quindi proviene dalla Cina e dal Giappone ed è stata portata in Europa nella seconda metà del 1800. E’ interessante indagare, magari in un’altra occasione, le origini delle ortensie che sono davvero antichissime. Pensate che sono state trovate delle tracce di questo tipo di piante anche nei fossili datati circa 70 milioni di anni fa. L’ortensia paniculata rispetto ad altre ortensie ci presenta come un arbusto piuttosto alto, resistente alle temperature basse, non per nulla viene soprannominata da molti “ortensia di montagna”. Andremo a conoscerne le maggiori caratteristiche ma anche le modalità con cui coltivarla nel nostro personale giardino, reale o immaginario che sia. Sì, vale anche sognarle o immaginarle perché le ortensie nel linguaggio dei fiori, soprattutto se ne fa di bianchi, simboleggia la nascita di un amore sincero.
Ortensia paniculata: caratteristiche
Questa specifica varietà di ortensia è particolarmente apprezzata per la sua resistenza alle basse temperature di cui abbiamo appena parlato, ed il bello è che è capace di fiorire con grandissima generosità anche quando le sue simili non possono nemmeno sopravvivere.
Questa pianta è di tipo arbustivo, forma tanti rami semilegnosi e flessibili che possono avere un colore tendente al rosso, in contrasto con il verde delle foglie di cui sono ricoperti. Le foglie sono simili a quelle delle altre ortensie quindi sono lanceolate e hanno i margini visibilmente seghettati. Nei mesi di fioritura, al di là della temperatura esterna, agli apici dei rami spuntano dei fiori, dei bellissimi fiori che solitamente sono di un magico colore bianco e che, diversamente, possono essere solo rosa tenue.
L’unica “variante” concessa al candido bianco. La forma delle infiorescenze dell’ortensia paniculata hanno una forma particolare, sono a panicolo e composte di tanti fiori, alcuni sono sterili e altri sono fertili. Il mese in cui la nostra pianta ci regalerà i suoi bianchi fiori non è quello di inizio primavera ma luglio. Ci fa attendere.
Ortensia paniculata: coltivazione
La pratica della coltivazione di questa varietà di ortensia paniculata non è molto diversa da quella riferita alle ortensie in generale. Sono piante che solitamente crescono in zone semi soleggiate, meglio non fisse al sole perché potrebbero risentirne. E’ molto importante annaffiarle con generosità e regolarità, soprattutto quando stanno per fiorire ma in generale sempre, soprattutto se l’estate sembra essere molto calda come di recente accade. Può essere importante anche concimare, di solito lo si fa all’inizio della ripresa vegetativa, quindi verso marzo o aprile.
Ortensia paniculata: fioritura
E’ questo il momento di svelare perché continuiamo a parlare di ortensia paniculata. Da dove viene questo strambo aggettivo? E’ un termine che resta affiancato al nome di ortensia e che ci rimanda alla forma dei suoi fiori, bianchi o al massimo con una sfumatura rosa che hanno una forma particolare. Diversamente da altre varietà si presentano a pannocchia, quindi a panicolo, appunto. In questa pannocchia di fiori ci sono in successione fiori fertili e fiori sterili dalla base fino alla punta e vanno a formare una sorta di piramide di fiori. Ciò non accade in nessuna altra ortensia di quelle provenienti dall’Asia, la nostra paniculata è l’unica. Il mese migliore per osservare la fioritura è il mese di luglio o al massimo quello di agosto, non aspettiamoci nulla prima. Per assicurarci che sia abbondante e resistente evitiamo di sottoporre la nostra pianta a tante ore di sole, ne sopporta al massimo un paio e preferisce essere esposta a nord, nord-est, nord-ovest. Se non riusciamo a rispettare il suo desiderio, la pianta si adatta e si dimostra piuttosto paziente e resistente.
Ortensia paniculata: potatura
E’ importante potare questo arbusto così fitto e prolifero per fare in modo che ogni anno ci regali una fioritura sana e abbondante. Visto che la fioritura è ritardata, anche la potatura lo deve essere e si finisce per effettuarla all’inizio dell’inverno. La nostra ortensia paniculata può essere potata in maniera molto decisa, oserei dire risolutiva, e questa può essere la soluzione giusta se vogliamo una pianta più compatta e ricca di paniculi di grandi dimensioni. Se invece preferiamo delle piante di grandi dimensioni, che si allargano nello spazio, meglio potare con più moderazione limitandoci a sfoltirla ed eliminare i rami vecchi o secchi. In questo caso le infiorescenze saranno più piccole ma più numerose.
Dove comprare una pianta di Ortensia paniculata
Per acquistare una ortensia paniculata si può domandare in un negozio di giardinaggio. Anche se non è la classica ortensia dovreste comunque trovarla senza problemi ma se volete andare a colpo sicuro basta un click su Amazon per ricevere a casa una pianta di paniculata per massimo una ventina di euro.
Parassiti e malattie dell’Ortensia paniculata
Questa varietà a fioritura ritardata, estiva, si dimostra tra le più resistenti e non solo per quanto riguarda le temperature basse. Resistente ma non inattaccabile, andiamo quindi a scoprire i suoi nemici maggiori come ad esempio gli afidi che si accaniscono sulle giovani gemme, distruggendole del tutto. C’è poi anche il nematode degli steli, un verme di piccole dimensioni che si trova molto spesso in giro in Europa che provoca delle ferite e delle deformazioni al fusto.
Se la nostra ortensia paniculata si ricopre di muffa bianca sulle foglie ha appena subito un attacco di oidio. Più che i rimedi sono importanti le azioni di prevenzione come ad esempio evitare l’eccessiva umidità.
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