Organi di senso, ce li ricordiamo meglio dei nomi dei 7 nani e di quelli dei Re di Roma ma è sempre bene fare un ripasso, andando oltre al nome e scoprendo qualche curiosità inerente ai 5 sensi. Passandoli in rassegna dopo tanto, magari dopo che li si è studiati a scuola, viene spontaneo pensare a quali più usiamo e a quali meno, quali abbiamo più sviluppato e quali per nulla. Qui emerge la meravigliosa unicità di ciascuno di noi.
Organi di senso: quali sono
Sono per definizione gli organi grazie a cui possiamo ogni minuto interagire a diversi livelli con il mondo che ci circonda. Da elencare sono facili: occhi, orecchio, bocca, naso e pelle.
Organi di senso: scuola primaria
Se non prima, si imparano alla scuola primaria, anche disegnandoli e sperimentandone l’uso nei modi più fantasiosi come solo i bambini possono fare ed è giusto che facciano. La teoria sugli organi di senso che si insegna alle elementari non è molta, ci si basa di più sulla conoscenza diretta e sul saper associare ad ogni senso il corretto organo+ di senso.
Agli occhi corrisponde la vista; all’orecchio corrisponde l’udito; alla bocca corrisponde il gusto; al naso corrisponde l’olfatto e alla pelle corrisponde il tatto. Per la scuola primaria c’è anche un ottimo libro, completo di CD Audio, che affronta il tema in modo fantasioso e colorato ma senza raccontare falsità sugli organi di senso. Si intitola “La storia di Marilù e i 5 sensi”, l’autore è Carlo Scataglini, lo si consiglia a bambini dai 5 agli 8 anni, lo troviamo anche su Amazon a 12 euro.
Organi di senso: mappa concettuale
La mappa concettuale degli organi di senso la possiamo immaginare guardando in volto il nostro miglior amico. Se la pelle è ovunque, sul corpo, proprio in viso possiamo identificare gli altri organi di senso. Può essere l’occasione per fare più casi alle facce di chi abbiamo davanti.
Organi di senso: udito
Per captare i suoni servono le orecchie, organi dell’udito. Le orecchie captano suoni esterni e hanno il compito di trasmetterli al nostro cervello, in particolare devono arrivare alla corteccia temporale, area del cervello in grado di riceverli e decodificarli. Ciò avviene grazie ad un complesso meccanismo che ha origine nel padiglione auricolare.
Organi di senso: vista
Ogni stimolo visivo può essere “catturato” grazie agli organi di senso della vista, gli occhi. Un paio di occhi sani sa discriminare forme, rilievi, distanze e colori di ciò che osserva. Noi umani abbiamo la fortuna di avere una visione binoculare, vediamo da entrambi gli occhi contemporaneamente lo stesso oggetto, ed è per questo che siamo in grado di percepirne la tridimensionalità e anche di muoverci nello spazio in modo agile. Non tutti gli animali hanno questa possibilità che ci ha certamente avvantaggiato durante la selezione naturale e nella conseguente evoluzione della specie. Un articolo sulla vista? Occhi stanchi: rimedi naturali
Organi di senso: tatto
Il tatto è forse l’organi di senso su cui spesso ci scordiamo di poter contare ma che in particolari circostanza risulta essere più utile che mai. Grazie al tatto possiamo riconoscere le caratteristiche fisiche degli oggetti come la loro forma e la loro consistenza, se sono bagnati oppure no, come è la loro superficie di contatto.
Ciò che con il tatto registriamo è un segnale che arriva al cervello attraverso complessi meccanismi che hanno origine in cellule altamente specializzate per questo scopo. Si chiamano corpuscoli di Meissner, dischi di Merkel, corpuscoli di Pacini, corpuscoli di Golgi-Mazzoni, pochi li conoscono anche se svolgono, per il tatto, un ruolo fondamentale. A proposito di tatto, sapete cosa è la parestesia?
Organi di senso: gusto
Il gusto è forse il senso che piace di più perché richiama la golosità, la buona tavola, il buongustaio simpatico e le tavolate con gli amici. Il gusto è utile tanto quanto gli altri sensi e l’organo collegato è la bocca che fornisce indicazioni sul sapore di ciò che mangiamo e beviamo.
Amarezza, dolcezza, sapidità e acidità e via dicendo.
Ci sono, nella bocca, e non solo sulla lingua ma anche su palato, faringe e laringe, degli speciali recettori sensoriali altamente specializzati che si chiamano calici, bottoni e papille gustative e si trovano sulla lingua Ci sono mille sfumature di gusto, oltre a quelli primari, c’è un mondo di sapori da scoprire tanto che a volte vanno inventate nuove parole per definirli. E per percepirli meglio, è bene assicurarsi di avere una ottima igiene orale utilizzando anche dentifrici per denti sensibili
Organi di senso: olfatto
Veniamo all’olfatto che ad alcuni fa pensare a puzze e fetori, ad altri al profumo di torta o di fiore. In sé per sé il naso, organo di senso dell’olfatto, ha il compito di percepire stimoli odorosi e lo fa grazie a dei chemorecettori. Così si chiamano in gergo medico le cellule in grado di reagire alle caratteristiche chimiche delle sostanze odorose situate in una particolare area della mucosa nasale, la mucosa olfattiva.
Sono neuroni altamente specializzati, con tanto di ciglia e con basi dotate di lunghe fibre nervose che, attraversando l’osso etmoide, arrivano fino ai bulbi olfattivi. Non è finita: dai bulbi olfattivi atri neuroni partono per raggiungere il cervello e finalmente noi sentiamo l’odore. Bello o brutto che sia, come nel caso dei cattivi odori provenienti dal lavandino mal tenuto.
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