Ondate di caldo: negli oceani sono come gli incendi nelle foreste, annientano la biodiversità

Ondate di caldo e biodiversità oceanica

Vere e proprie bolle di calore, sempre più diffuse, che provocano una serie di danni a lungo termine. Siccità, rischi per la salute, incremento della mortalità, perdite in agricoltura sono tra le conseguenze più dirette. Ma non finisce qui.

Ora, da un nuovo studio è emerso come le prolungate e ripetute ondate di calore colpiscano violentemente la vita oceanica, sterminandola, proprio come “incendi che distruggono vaste aree di foreste”.

L’impatto delle ondate di calore sulla biodiversità oceanica: lo studio

Da un punto di vista meteorologico un’ondata di calore è un periodo di tempo atmosferico contraddistinto da temperature insolitamente elevate, al di sopra dei valori usuali registrati in una determinata regione. Quando le bolle di calore interessano mari e oceani, si assiste a un innalzamento della temperatura dell’acqua di questi ecosistemi, che diviene eccezionalmente calda. Dalla nuova ricerca, intitolata “Marine heatwaves threaten global biodiversity and the provision of ecosystem services” e pubblicata su Nature Climate Change, è emerso che gli effetti delle ondate di calore si sono significativamente amplificati negli ultimi decenni. Da trenta anni a questa parte, le ondate di caldo sono aumentate di ben il 54 percento, portando con sé un evidente declino della biodiversità oceanica.

Gli esperti hanno preso in esame 116 studi precedenti, ottenendo i dati relativi a oltre mille casi. Il focus degli scienziati si è concentrato sui periodi superiori ai cinque giorni in cui gli oceani hanno raggiunto temperature eccezionalmente elevate. Nell’analisi è stato incluso anche il cosiddetto “Blob”, un’enorme massa di acqua calda provocata dall’aumento dei livelli di ozono, che ha sconvolto gli equilibri naturali del Pacifico, decimando flora e fauna lungo la costa americana.

Come spiegato dal professor Thomas Wernberg dell’Università del Western Australia, coautore dello studio insieme a Dan Smale della Marine Biological Association di Plymouth, le ondate di caldo “ristrutturano gli ecosistemi, uccidono un gran numero di animali e di piante e possono avere implicazioni di lunga durata“.

I ricercatori hanno quantificato la presenza di biodiversità nelle varie aree attraverso dati preesistenti. La loro attenzione si è rivolta soprattutto alle regioni caratterizzate da una ricchezza di vita oceanica particolarmente alta. Sono queste, infatti, le zone che risultano più a rischio di deterioramento, con livelli di mortalità ingenti da cui possono scaturire effetti domino sugli ecosistemi circostanti.

In base a quanto rilevato, sono tre gli habitat in cui la biodiversità è stata maggiormente pregiudicata dal riscaldamento delle acque: le barriere coralline dei Caraibi, le foreste di kelp al largo della California e le erbe di mare in Australia. Una perdita che, secondo gli esperti, non potrà far altro che accrescere la quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera.

In aggiunta al chiaro danno ambientale, la riduzione della biodiversità colpisce anche le popolazioni la cui sopravvivenza è strettamente legata alle risorse oceaniche sul fronte dell’alimentazione, della protezione dalle tempeste e della rimozione dei gas serra.

Le ondate di caldo in Europa

Le conseguenze delle ondate di calore preoccupano. Ma ad allarmare è anche il fatto che questi eventi climatici sono destinati a divenire sempre più frequenti e ravvicinati, a causa del mutamento globale del clima in corso. Un quadro preoccupante che riguarda da vicino l’Europa stessa.

Da maggio a luglio a 2018, il nostro continente è stato interessato da diverse ondate di caldo, con picchi di temperature anomale che hanno coinvolto anche i Paesi più settentrionali, come Danimarca, Irlanda, Olanda, Norvegia, Finlandia e Svezia.

Proprio sulle temperature atipiche registrate nelle nazioni del nord Europa, si è focalizzato uno studio preliminare condotto dal World Weather Attribution. Il risultato emerso dai modelli esaminati è apparso minacciosamente allarmante: nelle regioni settentrionali d’Europa, il cambiamento climatico ha raddoppiato le possibilità che si verifichino ondate di calore anomale. Con tutte le temibili conseguenze del caso.