Mediante la trasformazione dell’olio esausto è possibile produrre carburante destinato al settore dei trasporti. Per la produzione di carburante viene impiegato soprattutto l’olio vegetale utilizzato per la frittura di alimenti. L’olio vegetale esausto destinato alla produzione di biocarburanti proviene soprattutto dal settore della ristorazione e dai sottoprodotti di lavorazione e raffinazione dell’industria agro-alimentare come il caso dell’oleine e degli oli acidi.
Esistono diversi processi in grado di trasformare l’olio esausto in biocombustibile, alcuni processi sono estremamente efficienti e rispettosi per l’ambiente. L’azienda italiana DP Lubrificanti s.r.l ci fornisce un ottimo modello di recupero degli oli esausti di natura vegetale, trasformazione, produzione e distribuzione del nuovo biodiesel. La società raccoglie oli ex frittura in tutta Italia e per massimizzare la produzione di biodiesel, invece di usare “materia vergine” importa oli esausti da Francia, Spagna, Olanda, Inghilterra, Grecia, Argentina e Tunisia. L’azienda italiana è riuscita a creare un vero business basato sul riciclo intelligente e attenta produzione: la società lavora annualmente 30 mila tonnellate di olio esausto alimentare e di questo solo la metà proviene dall’Italia.
Con la lavorazione dell’olio vegetale esausto si ottiene biodiesel e glicerina grezza. L’impianto della DP Lubrificanti, oltre a provvedere alla produzione di biodiesel avvia un processo di “rettifica” della glicerina così da ottenere un prodotto purissimo al 99,5% di titolo, di colore come l’acqua e perfetta per essere commercializzata nel settore della cosmesi sia in Italia, sia all’estero.
Nonostante la grossa importanza economica dell’olio esausto, circa 200.000 tonnellate di olio fritto finiscono nell’ambiente. Come se ogni uomo, in Italia, disperdesse nell’ambiente all’incirca 5 litri di olio all’anno: l’enorme fonte di dispersione nell’ambiente di olio alimentare esausto è quella derivante dall’olio riversato negli impianti fognari come rifiuto domestico.
Secondo i dati della CONOE/Adriatica Oli srl, il 57% dell’olio alimentare esausto è prodotto in ambito domestico. Alla luce di questo dato risulterebbe necessario avviare una raccolta di olio esausto presso le utenze domestiche. Tale operazione è piuttosto difficile da avviare in quanto richiederebbe la coordinazione e la collaborazione di regioni, province e comuni.
Approfondimenti:
Come si produce biodiesel a partire dall’olio alimentare esausto