L’olio è il protagonista assoluto in cucina nei condimenti degli alimenti, come farne a meno? Ed è proprio per il fatto che il nostro organismo ne ingerisce tanto, è importante che l’olio non sia contaminato da pesticidi o concimi chimici. Purtroppo molti pesticidi vengono usati negli uliveti nel periodo della raccolta, rischiando di trovarceli nei nostri piatti! L’alternativa è l’olio biologico, in questo caso non vengono impiegate sostanze chimiche per nutrire le piante, solo sostanze naturali.
Olio biologico, le norme
L’olio biologico per essere tale deve sottostare a norme precise, dalla coltivazione degli ulivi all’imbottigliamento dell’olio.
La coltivazione viene fatta in maniera naturale senza l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi.
Al frantoio le olive biologiche devono seguire un percorso separato da quelle non biologiche, lo stesso vale per la fase finale: l’imbottigliamento e l’ etichettatura segue norme ben precise, molto simili a quelle richieste ai produtori di oli DOP.
Olio biologico, etichettatura
Anche per stampare l’etichetta bisogna avere una speciale autorizzazione. Nell’olio biologico l’etichetta deve indicare il nome dell’ente che ha effettuato i controlli e la dicitura agricoltura biologica. L’etichetta rappresenta certificato di garanzia di un olio biologico.
Olio biologico, fasi di controllo
Durante la produzione dell’olio biologico ci sono controlli che vengono eseguiti in tre fasi.
Vengono effettuati sopralluoghi periodici sul terreno con analisi di laboratorio, per controllare che non vengano utilizzati prodotti chimici. Gli addetti al controllo poi rilasceranno al produttore la certificazione in campo. I controlli si spostano al frantoio e infine all’imbottigliamento.
L’olio biologico ha un costo maggiore rispetto l’olio convenzionale dato che le regole dell’agricoltura biologica impongono di produrre meno. Ma non solo! I produttori di olio biologico devono sostenere maggiori spese: concimi e antiparassitari naturali costano di piu’ e sono meno efficaci rispetto a quelli prodotti in laboratorio, di conseguenza si avrà minore produzione di olio biologico per ettaro di terreno rispetto a un normale extravergine.
Inoltre si è sottoposti a tre anni di controlli prima di poter vendere per la prima volta un olio biologico e durante quel periodo ci sono costi superiori da sostenere senza poterne immediatamente raccogliere i frutti.
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