Olio alimentare esausto
Olio alimentare esausto: quanto costa, a cosa serve e chi si occupa del suo smaltimento. Tutte le informazioni sull’olio vegetale giunto a fine vita.
Olio alimentare esausto, cos’è
L’olio alimentare esausto altro non è che olio di frittura non più riutilizzabile o altro olio di cottura impiegato dall’industria alimentare.
L’olio vegetale esausto è un rifiuto non pericoloso prodotto nelle abitazioni cittadine, dal settore della ristorazione industriale, da friggitorie, laboratori di rosticceria, ristoranti, bar, alberghi, catering, mense… Prevalentemente è prodotto olio esausto di semi, olio di palma e altri oli vegetali in frazioni meno rilevanti.
L’olio vegetale o di origine animale, arrivato alla fine del suo ciclo di vita, può subire diversi trattamenti ed essere destinato ad affrontare nuove trasformazioni. L’olio alimentare esausto, infatti, può essere riutilizzato per:
- la produzione di Biodiesel
- La produzione di saponi
- Olio rigenerato e adatto alla miscelazione con olio minerale lubrificante
- La produzione di bitumi stradali
- La produzione di mangimi animali.
- La produzione di biogas.
Olio alimentare esausto, la normativa
Codice rifiuti: codice cer 20.01.25.
In Italia, il Dlgs 22 del 5 febbraio 1997, confluito poi nel Dlgs 3 Aprile 2006 n 152, prescrive l’obbligo della raccolta, del recupero e del riciclaggio degli oli e grassi vegetali e animali esausti.
I produttori di oli esausti (cittadini privati così come aziende e industrie alimentari) per allinearsi alla normativa e rispettare l’obbligo vigente, possono agire autonomamente conferendo gli oli esausti presso punti di raccolta oppure intervenire mediante un Consorzio o un intermediario.
Il Consorzio obbligatorio nazionale di raccolta e trattamento degli oli esausti di origine vegetale o animale, è il CONOE (consorzio obbligatorio nazionale oli esausti). Il Consorzio si assicura della raccolta, del trasporto, dello stoccaggio e del trattamento e il riutilizzo degli oli vegetali e grassi animali esausti.
La normativa vuole che chiunque detenga oli e grassi vegetali o grassi animali esausti è obbligato a conferirli al Consorzio obbligatorio nazionale (CONOE) in modo diretto o mediante la consegna a soggetti intermediari incaricati e aderenti al consorzio stesso.
Gli oli vegetali o i grassi animali esausti prodotti in ambito domestico vanno a finire, troppo spesso, giù per le tubatura del wc o del lavandino. Niente di più sbagliato!
Chiunque viola gli obblighi di cui all’articolo 233 commi 12 e 13 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria (una multa) che va dai 260 euro fino a 1.550 euro.
Olio alimentare esausto, prezzo
La raccolta e il riciclo dell’olio alimentare esausto apre le porte e un vero e proprio business. In molto località d’Italia, soprattutto nel Centro-Nord, l’olio esausto di origine alimentare è raccolto gratuitamente dal consorzio o aziende intermediarie aderenti che ne provvedono allo smaltimento e alla vendita.
Purtroppo la situazione cambia nelle zone del Meridione d’Italia dove la gran parte dei comuni non si occupa della raccolta Porta a Porta ne’ di avviare programmi specifici per il conferimento presso isole ecologiche; in queste località, la raccolta dell’olio alimentare esausto è lasciata in mano ai privati, i quali, spesso, si fanno pagare per poi rivendere il materiale ottenuto.
Alla fine del suo ciclo di vita, l’olio vegetale esausto può essere commercializzato. Il prezzo dell’olio vegetale esausto parte dai 180 euro fino a raggiungere e superare i 400 euro per tonnellata.
Come smaltire l’olio alimentare esausto in casa
Procuratevi un flacone di plastica dalla “bocca larga” e ben capiente. Andrà bene il flacone di un detersivo per il bucato o di un ammorbidente.
Usando un flacone grande, avrete l’opportunità di conferire l’olio presso i punti di raccolta solo un paio di volte all’anno. Dopo la frittura, attendete che l’olio si raffreddi per poi trasferirlo nel flacone.
Per tutte le informazioni: smaltimento olio fritto.
N.B.: meglio non riutilizzare l’olio di frittura per diverse cotture! Recenti ricerche hanno dimostrato che riutilizzare lo stesso olio per diverse fritture fa molto male alla salute. Non possiamo controllare quante volte i ristoratori o le rosticcerie riutilizzano lo stesso olio per friggere ma possiamo evitarne il riutilizzo in ambito domestico. Per accedere a tutte le informazioni vi invito a visitare la pagina: riutilizzare l’olio per friggere.
Pubblicato da Anna De Simone il 23 Novembre 2016