Ogni quanto cambiare lo spazzolino da denti
Ogni quanto cambiare lo spazzolino da denti è una domanda che ci facciamo spesso ma quando dobbiamo passare ai fatti spesso ce ne dimentichiamo. Chi sa da quanto tempo sta usando lo spazzolino che ora campeggia affianco al vostro lavello? Spesso si va ad occhio, si guarda quanto è usurato e si cerca di comprendere quando è ora di gettarlo. Ci sono dei criteri migliori di valutazione per capire ogni quanto cambiare lo spazzolino da denti, qualche regola ma soprattutto dei consigli per valutare caso per caso, prendendo in considerazione diversi fattori tutti importanti ma non sempre noti.
Perché cambiare lo spazzolino da denti
Prima di entrare nel merito delle valutazioni da fare osservando il nostro fedele spazzolino da denti una piccola parentesi per comprendere come mai questa questione ci sta così tanto a cuore. Se arriviamo ad usarne uno fino a quando non vediamo che le setole sono consumate, abbiamo già aspettato troppo. E’ importante non tardare nella sostituzione con uno spazzolino nuovo e integro perché quando inizia a consumarsi diventa inefficace, le setole perdono consistenza e resistenza e non riescono più a rimuovere la placca in modo completo e adeguato.
Se poi pensiamo che uno spazzolino staziona in bagno, magari nemmeno protetto da nulla, possiamo ben immaginare che possa essere un ottimo luogo per la proliferazione di funghi e batteri che trovano nelle setole un rifugio sicuro e accogliente. Soprattutto quando restano umide.
Quando cambiare lo spazzino da denti: fattori da considerare
La risposta standard alla domanda “ogni quanto cambiare lo spazzolino da denti” è di solito tre mesi. Può essere una indicazioni di media per farci capire che non è necessario farlo una volta alla settimana ma che è anche esagerato aspettare sei mesi per sostituire questo importante strumento per l’igiene.
Al di là delle 12 settimane di utilizzo che in media uno spazzolino di buona qualità può assicurare, dobbiamo approfondire tutti i fattori che possono influire sul ciclo di vita di uno spazzolino e sulla sua usabilità.
Prima di tutto è importante valutare con che forza si strofina i denti una persona, perché facendolo in modo vigoroso andrà rovinare le setole molto presto. Lo stesso vale per la frequenza con cui si usa lo spazzolino, di solito si va dalle 3 alle 5 volte al giorno ma alla lunga è un parametro che pesa sullo stato di usura dell’oggetto.
Importantissimo anche tener conto della tipologia dello spazzolino che di volta in volta usiamo. C’è chi ne afferra uno a caso al supermercato, senza badare alle sue caratteristiche ed è invece il caso di soffermarsi a valutarle, sia per la nostra salute sia per capire quanto uno spazzolino può durare.
Tipologie di spazzolino da denti e durata
Andiamo ora a conoscere le principali tipologie di spazzolino da denti che abbiamo a nostra disposizione, valutandone la durata media. Prima di tutto andiamo a guardare la dimensione della testina che deve assolutamente essere piccola, in relazione anche alla dimensione della nostra bocca, per poi essere in grado di raggiungere con agilità tutte le zone della bocca.
Non esiste una regola per la forma del manico, dobbiamo sentircelo comodo tra le mani. Le setole devono essere sintetiche perché se sono di origine animale possono trattenere microrganismi. Per non ferire le nostre gengive è meglio che abbiano le punte arrotondate ed una buona flessibilità.
Per il normale spazzolino manuale di solito troviamo a nostra disposizione almeno due o tre tipologie che si distinguono per le setole, dure, morbide, medie. Come facilmente intuibile le setole dure resistono maggiormente nel tempo, quelle morbide meno, ma non scegliere in base a questo, è importante valutare la loro durezza in relazione alle caratteristiche della nostra dentatura e sarà il dentista per primo a fornirci utili indicazioni in merito.
Oltre al classico spazzolino manuale, ne troviamo anche altre tipologie come ad esempio lo spazzolino monociuffo dotato di una testina molto piccola e che viene utilizzato per raggiungere facilmente le zone posteriori o di particolare difficoltà d’accesso.
Esistono anche spazzolini ortodontici che hanno una testina con setole posizionate in modo molto particolare, con file centrali più basse di quelle laterali che in alcuni casi possono semplificare l’igiene quotidiana nei pazienti con apparecchi ortodontici fissi.
E poi c’è lo spazzolino elettrico che non è uno spazzolino prettamente per pigri. Ha una testina vibrante o vibrante e rotante che assicura un morbido e utile massaggio sulle gengive e una pulizia molto più completa di uno spazzolino manuale.
Spazzolino da denti elettrico: ogni quanto cambiare le testine rotanti
Se siamo tra gli utenti di spazzolino elettrico è bene andare a comprendere come ci si debba comportare anche in questo caso, per non trovarsi con uno strumento usurato e quindi poco efficace. L’indicazione generale dei 3 mesi di vita può essere valida anche in questo caso ma bisogna fare molta attenzione alle setole della testina che, se vediamo deformate, sono da sostituire. Se le setole sono colorate in origine e poi perdono di colore, sono da intendere come un segno di vecchiaia, vanno altrettanto sostituite. Se desiderate provare un ottimo spazzolino elettrico vi consigliamo quello di Oral B, comodo e ricaricabile, per cambiare le testine tutte le volte che è necessario. Potete acquistarlo su Amazon ad un ottimo prezzo.
Consigli per conservare lo spazzolino da denti
Ora che abbiamo compreso ogni quanto cambiare lo spazzolino da denti è bene imparare anche come mantenerlo al meglio nella sua durata di vita, lunga o corta che sia. Lo abbiamo accennato prima, proprio la testina nata per pulire i nostri denti può diventare un punto di accumulo di germi e batteri. E’ un rischio che si corre ma che possiamo minimizzare con alcuni accorgimenti molto semplici che vale la pena di mettere in pratica.
Prima di tutto quando abbiamo finito di lavarci i denti non scordiamo mai di risciacquare lo spazzolino sotto l’acqua corrente e poi di scuoterlo per rimuovere quanta più acqua possibile dalle setole.
Deve rimanere umido il minore tempo possibile perché tra un utilizzo e l’altro dovrebbe essere asciutto. Proprio per questo motivo è altamente sconsigliato coprire la testina con un cappuccio di plastica che non fa che mantenere le setole umide più a lungo.
Se non siamo gli unici a lasciare lo spazzolino nel porta spazzolino, facciamo attenzione che il nostro non tocchi gli altri. Devono restare verticali e distanziati. Va da sé quindi che non bisogna assolutamente condividere lo spazzolino con nessuno, è un oggetto strettamente personale di cui dobbiamo prenderci cura più di quanto si possa pensare.
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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Settembre 2020