Odontoglossum: caratteristiche e coltivazione
Appartenenti al genere odontoglossum sono raggruppate circa trecento specie di orchidee, tutte originarie dell’America centro-meridionale, in particolare della zona andina dove nascono e si sviluppano ad altitudini elevate.
Nei prossimi paragrafi scopriremo le principali caratteristiche di questa pianta insieme ad alcuni accorgimenti pratici per poterla coltivare senza problemi anche nelle nostre case.
Caratteristiche della odontoglossum
Nello specifico, l’odontoglossum è un tipo di orchidea epifita (trova sostegno su altre piante) e simpodiale (la gemma apicale va incontro a degenerazione e la sua funzione viene svolta dalle gemme sottostanti), dalle lunghe foglie nastriformi e rade, con un apparato radicale sottile e gracile, rispetto a quello delle comuni orchidee. Col tempo, la pianta diventa sempre più resistente e man mano che la pianta invecchia i fiori tendono a durare di più. Purtroppo sono considerati vegetali di difficile coltivazione e poco adatti ai meno esperti in botanica.
Oggi si trovano in commercio ibridi intergenerici aventi una gamma infinita di forme, dimensioni e colori molto più semplici da curare; questi ibridi, sono conosciuti commercialmente con il nome di Cambria.
La pianta fiorisce due volte l’anno. La forma del fiore è mutevole alcune volte possiede un aspetto stellato, con sepali e petali appuntiti, altre volte il labello si mostra appariscente, tondeggiante oppure ovale, circondato da sepali e petali ampi, leggermente appuntiti a margini ondulati. Generalmente la fioritura si mantiene a lungo, specie nel periodo primaverile, con aspetto vistoso, screziato o ricco di sfumature.
Come coltivare la odontoglossum
Ecco una serie di semplici quanto pratiche accortezze per poter coltivare questa pianta anche nelle nostre case, per poter così godere della sua bellezza.
Esposizione ideale della odontoglossum
È una tipologia di pianta che predilige temperature piuttosto fresche. È buona norma non esporla in zone eccessivamente illuminate dal sole, in quanto i raggi solari diretti porterebbero ad un repentino ingiallimento e deterioramento dell’apparato fogliare. Durante la stagione invernale, con l’abbassamento delle temperature attorno ai 10 gradi, la pianta dovrà essere ricollocata negli ambienti al chiuso.
Attenzione: la pianta odontoglossum patisce gli sbalzi di temperatura. Gli sbalzi termici, nella fattispecie, provocano le antiestetiche chiazze di muffa.
Terreno idoneo per la messa a dimora della pianta
Gli odontoglossum possiedono radici più delicate rispetto alle molte altre specie di orchidee, quindi si consiglia un particolare tipo di humus, soffice e sciolto. Potremmo usare anche un miscuglio di corteccia e muschio, con aggiunta di terriccio di foglie per ricreare il loro habitat ideale.
Come annaffiare la odontoglossum
È buona regola annaffiare profusamente la pianta per sommersione, cercando di scongiurare il ristagno idrico; si consiglia di porre il vaso in un contenitore colmo di argilla espansa, in modo che l’acqua in eccesso possa fuoriuscire liberamente dal vaso. Durante la stagione invernale, è opportuno diminuire sensibilmente le annaffiature, ma mai lasciare il terreno secco. Ogni 15-20 giorni, nel periodo primaverile ed estivo, somministrare un fertilizzante idoneo.
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Concimazione della pianta
Gli esemplari di odontoglossum, all’interno di serre o vivai, crescono bene con un particolare substrato misto a torba, difficile da trattare per quel che riguarda le annaffiature. Si suggerisce ai meno esperti di rinvasare la pianta con humus a base di corteccia di pino, utilizzando acqua decalcificata per le successive irrigazioni.
Moltiplicazione della pianta
Sappiate che risulta particolarmente difficile ricreare una nuova varietà di odontoglossum dalle caratteristiche originarie, ma soprattutto occorrerà pazientare parecchio tempo prima di poter trovare in commercio dei nuovi esemplari di odontoglossum. I tempi di riproduzione sono cadenzati e lunghi:
- tra la realizzazione dell’incrocio e la fase di maturazione della bacca contenente i semi, trascorrono sei mesi;
- la semina e la crescita in un ambiente sterile richiedono oltre due anni;
- il trasferimento in serra e lo sviluppo di nuove piante si compiono dopo altri due anni e mezzo;
- affinché compaiano i primi fiori è necessario trascorra almeno un anno;
- ai fini della selezione di varietà speciali e l’avvio della prima riproduzione meristematica sono necessari dai due ai tre anni;
- l’ottenimento dei primi nuovi esemplari di orchidea da immettere sul mercato richiede ancora un paio d’anni.
In tutto, quindi, occorrono ben dieci anni.
Parassiti e malattie della odontoglossum
L’odontoglossum è spesso oggetto di colonizzazione da parte di afidi, cocciniglie e tripidi che aggrediscono i fiori e le foglie privandoli della loro linfa. È evidente che occorre trattare da subito le zone infestate distribuendo su foglie e radici gli specifici prodotti antiparassitari.
Possiamo intervenire aumentando l’umidità nell’ambiente di messa a dimora, strofinando delicatamente il fogliame sofferente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool. Alcune problematiche sono tuttavia riconducibili ad errate tecniche di coltura come esposizioni o irrigazioni maldestre.
Curiosità sulla pianta
Il termine odontoglossum deriva dall’accostamento di due parole greche: odon (dente) e glossa (lingua), dovuto al fatto che questo tipo di orchidea presenta due appendici alla base del labello, rassomiglianti proprio a due denti.
Nel linguaggio dei fiori, l’orchidea assume diversi significati, uno in particolare è rivolto alle donne ed è quello di sensualità.
Pubblicato da Evelyn Baleani il 11 Dicembre 2021