Oatshoes, le scarpe biodegradabili
Non sono solo biodegradabili ma anche verdi nel senso più stretto del termine: una volta finito il loro ciclo di vita, la scarpa germoglia e darà vita a una vera e propria pianta! La sostenibilità sta diventando una moda e le scarpe oatshoes ne sono l’ennesimo esempio. Le scarpe green che più spiccano solo le sneakers dal design sportivo e d’impatto.
Timberland, il brand sostenibile per eccellenza, in una sua vecchia campagna pubblicitaria invogliava l’adozione di uno stile di vita ecofiendly affermando che il primo passo si fa proprio con i piedi! Si potrebbe dire lo stesso per le Oatshoes. La Oatshoes è un’azienda olandese che mediante i suoi prodotti vuole promuovere la salvaguardia dell’ambiente attraverso un consumo più consapevole.
I materiali impiegati per la realizzazione delle scarpe Oatshoes sono a basso impatto ambientale. Si tratta di sughero, canapa, cotone biologico e altri materiali in plastica biodegradabile. La particolarità che caratterizza queste scarpe è la presenza di piccoli semi. I semi sono alloggiati nella linguetta superiore della scarpa e, una volta che le calzature hanno concluso il loro ciclo di vita, saranno pronti a germogliare. Il processo di germogliazione avverrà solo quando le scarpe avranno iniziato il processo di compostaggio e saranno immesse nel terreno.
La scarpa ha dei tempi di decomposizione piuttosto brevi, infatti la canapa e il cotone si degradano nel giro di un paio di mesi. La plastica ecologica si biodegraderà in circa sei mesi. Non lasciatevi spaventare dai tempi di attesa, per avere la vedere la vostra piantina germogliare dovrete aspettare molto meno! La linguetta è la parte più “delicata” della scarpa, pertanto, in condizioni ideali e seguendo le istruzioni, ben presto vedrete spuntare un bouquet fiorito!
Le scarpe Oatshoes possono essere acquistate in vari negozi nei Paesi Bassi e in Belgio, noi italiani dobbiamo accontentarci della vendita online e acquistarle a un prezzo di circa 139 euro, un po’ caro per un bouquet di fiori ma adeguato se si considera tutto il resto!
Pubblicato da Anna De Simone il 3 Novembre 2012