Da luglio una tassa sui rifiuti più salata

Oggi sentiamo parlare di Tarsu e Tia, acronimi rispettivi di Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e Tariffa igiene ambietnale. Tali tasse sui rifiuti, da luglio, saranno sostituiti dalla TaRES (Tassa Rifiuti E Servizi) e sempre a luglio dovrà essere pagato il primo versamento.

Chi non deve pagare la Tares?
Tutti coloro che occupano o possiedono una spazio suscettibile alla produzione di rifiuti urbani devono pagare la tares. Ne sono esenti, invece, le attività che produzono rifiuti speciali come, per esempio, le attività agricole o gli altri esercizi che per smaltire i rifiuti prodotti devono avvalersi di una ditta autorizzata. I Comuni hanno una grossa autonomia in materia di Tares, pertanto ogni comune potrebbe effettuare delle “eccezioni” e individuare attività che producono rifiuti assimilabili a quelli urbani e quindi soggette al pagamento della Tares.

Come si calcola la Tares?
La Tares è calcolata su base annuale. Ogni comune ha dei regolamenti propri, in ogni modo la nuova tassa sui rifiuti sarà composta da due parti, una fissa e una variabile. La parte fissa è legata al valore dell’immobile o della superficie suscettibile alla produzione di rifiuti e una parte variabile che verte sulla quantità di rifiuti prodotti, al tipo di servizio e ai costi di gestione. La base imponibile su cui calcolare la Tares ammonta all’80% della superficie catastale dell’immobile…. insomma, se avete un giardino, un parcheggio o più semplicemente uno spazio verde, anche questo farà aumentare il prezzo della Tares.

Come premesso, ogni comune applica delle disposizioni proprie ma si prevede che la Tares sarà una tassa più salata rispetto a quanto versato finora con la Tarsu e la Tia, senza considerare che è prevista una maggiorazione di 30 centesimi al metro quadrato per coprire i costi di servizi come l’illuminazione, la manutanzione stradale, sicurezza…