Nonno Nanni compensa la Carbon Footprint degli stracchini
Quanta CO₂ si riversa in atmosfera per produrre 1 kg di formaggio? La domanda se l’è fatta Nonno Nanni, quello della Latteria Montello di Treviso famosa per gli stracchini e i formaggi freschi, che per darsi una risposta su cui costruire una strategia amica dell’ambiente ha partecipato come altre importanti aziende in Italia al bando del Ministero dell’Ambiente sul calcolo della Carbon Footprint.
L’operazione varata nel 2013 è consistita nel calcolo dell’impronta di carbonio di quattro prodotti di punta: lo Stracchino Nonno Nanni, lo Stracchino con fermento probiotico, la Robiola Nonno Nanni e lo Squaquerello Nonno Nanni. I risultati sono stati certificati dal CSQA (audit 27 marzo 2013) e contemporaneamente l’azienda ha individuato le misure per la mitigazione dell’impatto da CO2 dei suoi stracchini italiani.
E adesso? Per compensare l’anidride carbonica generata dalla produzione di stracchini e formaggi freschi la Latteria Montello farà due cose: contribuirà alla realizzazione di impianti di produzione di energia a biomassa in Brasile (la produzione di CO₂ è un problema planetario) e alla realizzazione di un’azione di gestione forestale sostenibile in Veneto.
Il calcolo della Carbon Footprint ha preso in considerazione sia la CO₂ che si genera per la produzione vera e propria del formaggio, quindi dagli impianti di Latteria Montello, sia quella che si genera in maniera indiretta per la produzione del latte in stalla. I dati raccolti e analizzati si riferiscono all’anno 2011.
Si è constatato che la produzione del latte è la parte che incide di più sulle emissioni climalteranti: le mucche sono notoriamente grandi produttori di metano che deriva dal metabolismo della microflora simbiotica del rumine e che permette loro di nutrirsi. Di conseguenza l’impronta di carbonio per Kg di prodotto finito è relativamente alta, anche considerando la grande quantità di latte necessaria per la produzione di 1 Kg di formaggio.
Nel caso dei formaggi Nonno Nanni, il contributo complessivo alla Carbon Footprint derivante da ‘acquisto della materia prima e pretrattamento’ è il più ingente, mentre il contributo delle emissioni derivanti dalla produzione nello stabilimento, stoccaggio e fine vita incidono per una quota molto piccola sul totale. Anche perché Latteria Montello ha ridotto le emissioni di CO₂ durante le attività aziendali producendo per esempio il freddo con impianto ad ammoniaca ad alta efficienza termodinamica e non ozono lesivo, e diminuendo sensibilmente il traffico veicolare legato alla vendita del siero di latte e all’approvvigionamento degli imballaggi.
Che Nonno Nanni è un amico dell’ambiente lo dimostrano i fatti. Oltre agli interventi per la riduzione della Carbon Footprint, negli ultimi anni l’azienda ha raddoppiato la percentuale di imballaggi destinati al recupero; inoltre lo stabilimento di Montello è stato dotato di un impianto di trattamento dei reflui con depuratore biologico i cui residui vengono utilizzati in agricoltura grazie alla loro totale compatibilità ambientale.
Pubblicato da Michele Ciceri il 8 Settembre 2013