Non vedenti e ipovedenti: differenze e novità
Andiamo nello spazio, inventiamo cose meravigliose, navighiamo on line liberamente (non tutti ma siamo sulla buona strada) ma certi pregiudizi e certe falle di ignoranza restano. Nel 2020 siamo ancora spesso poco a conoscenza di cosa significa vivere una vita senza vedere e non abbiamo chiaro che differenza c’è tra non vedenti e ipovedenti. Eppure nel rispetto delle tantissime persone che nel mondo lo sono, dovremmo informarci meglio, non per sola vicinanza ma per essere maggiormente consapevoli dei reali limiti e non avere un atteggiamento di pietismo che ancora si incontra ed è estremamente fastidioso.
Secondo l’OMS il numero degli ipovedenti nel mondo supera i 240 milioni e continuerà ad aumentare, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione, fenomeno che in Italia è particolarmente significativo. Dall’altro lato si sono fatti tanti progressi e alcune persone che sarebbero destinate a diventare cieche, sono ipovedenti.
Non vedenti e ipovedenti: differenze
L’ipovedente è una persona affetta da un deficit dell’acutezza visiva che può essere causata da fattori acquisiti oppure congeniti. Ciò significa che lo si può essere dalla nascita ma anche diventarlo. Esistono vari livelli di problematica, grave o meno, cronica o solo temporanea. Quando è medio – grave impatta parecchio sulla vita di una persona, anche se non può essere definita cieca, non vedente.
Per meglio comprendere in che modo si può essere ipovedenti, c’è una sorta di scala a livelli che è utile per capire fino a che punto la mancanza di vista può pesare o meno sulla nostra esistenza e come.
Si parla di ipovisione grave la condizione in cui si ha un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore anche con correzione e un residuo perimetrico binoculare inferiore al 30%. Al contrario c’e la condizione di ipovisione lieve che si verifica quando il residuo visivo non supera I 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore anche con correzione e quello perimetrico binoculare è inferiore al 60%. In mezzo c’è l’con ipovisione moderata un residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore anche con correzione; residuo perimetrico binoculare inferiore al 50%.
Fin qui abbiamo parlato di ipovisione, ma quando allora una persona è non vedente? Si parla di cecità quando l’acuità visiva corretta nell’occhio migliore è inferiore a 1/20
In Italia il concetto legale di cecità-ipovisione è stato ridefinito con la Legge n. 138 del 3 aprile 2001, sulla Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici. Nella vita reale essere ipovedente o non vedente significa poter avere problemi nello svolgere anche le normali attività della vita quotidiana, dal prepararsi per uscire al mangiare, al fare pulire la casa e la spesa. Anche gli hobby possono essere limitati come anche le attività lavorative e sociali ma oggi con le nuove tecnologie la vita di non vedenti e ipovedenti
Non vedenti e ipovedenti: novità
Partiamo dalla novità più recente e che ha fatto ancora più scalpore perché si tratta di un’invenzione di un giovane di 14 anni che ha vinto il primo premio al concorso Coolest Project bandito dal Politecnico di Milano. Si tratta di una cintura per non vedenti e ipovedenti che aiuta ad orientarsi grazie a dei segnali acustici. Il giovane inventore, Loris, appassionato di coding, non è la prima cosa che inventa ma dopo aver conosciuto una ragazza ipovedente ha pensato di poter fare qualcosa di utile anche per lei. Naturalmente non è ancora sul mercato, è un’idea con tanta strada da fare ma ci aiuta a capire che si possono trovare tanti modi per migliorare la qualità di vita anche di chi ha un problema alla vista.
Qualche anno fa è stato ad esempio inventato un tablet per ipovedenti tablet, per leggere libri, progettato da una dottoranda dell’Università di Pisa, 26enne. Si tratta di un dispositivo braille dinamico e portatile con cui anche i ciechi possono leggere. La tecnologia si basa su un magnete che fa alzare i pallini che formano le varie lettere del braille facendo comparire in rilievo sullo schermo le parole e le frasi. Grazie a questo passo avanti rispetto ai meccanici, si possono avere più righe in una sola volta ed è tutto più veloce e dinamico.
Terza invenzione a beneficio di non vedenti e ipovedenti è un bastone hi tech, ideato a Trieste, ideato a Trieste, che si illumina e parla. Spieghiamo meglio. Poco importa alla persona che lo porta, se si illumina, ma è essenziale per chi al buio potrebbe non vederla e grazie al bastone la individua. Pensiamo al traffico delle grandi città. E poi parla e non per fare compagnia al suo proprietario ma per accompagnarlo nel suo tragitto con delle segnalazioni utili. Semafori, negozi, mezzi pubblici. La tecnologia che permette tutto questo è ultra leggera per cui il bastone resta comodo e agile ma smart.
Pubblicato da Marta Abbà il 29 Dicembre 2019