“Non superare la soglia” è il titolo di un libro per superare stereotipi e credenze “popolari” e affrontare in modo concreto un discorso sull’ecologia. Già la parola può far alzare gli occhi a molti e ci sono molte ragioni perché ciò accada. Si parla da tempo troppo di ecologia, se ne parla anche a vanvera, a sproposito, per ignoranza o in modo strumentale, perché è un termine che evoca qualcosa di bello, buono, virtuoso.
Ormai, però, molti hanno mangiato la foglia e a sentire “ecologia” si insospettiscono: potrebbe essere una sorta di foglia di fico per coprire chissà quali intenti. In questo volume pubblicato dalle edizioni Gruppo Abele, sono raccolte “Conversazioni su centocinquant’anni di ecologia” tra Giorgio Nebbia e Valter Giuliano.
Giorgio Nebbia, laureato in chimica nel 1949, è uno dei più importanti merceologi italiani, tra i primi ad occuparsi di questo ambito e a farlo promuovendo una cultura ambientalista. Fino al 1995 ha insegnato Merceologia all’Università di Bologna oltre ad essere stato anche parlamentare della Sinistra indipendente alla Camera e al Senato. Nel ruolo di interlocutore, nel libro Non superare la soglia, o meglio, nel ruolo di chi fa le domande, troviamo un giornalista e ambientalista.
Valter Giuliano lo è di fatto e non è una etichetta quella che gli si associa. Lo si vede da come dialoga con Nebbia e lo si può verificare anche scoprendo che è stato dirigente di Pro Natura e fondatore dei Verdi. Ha scritto numerosi saggi sulla storia del movimento ambientalista, sulla politica delle aree protette e sulla cultura popolare, oltre che articoli per alcune testate italiane sempre inerenti all’ecologia. Quella dei fatti, non delle parole vane.
In poco più di 100 pagine, formato tascabile, Non superare la soglia fornisce una visione ampia e precisa di ciò che è stato il movimento ambientalista in Italia. Non in senso politico, non solo per lo meno, ma in senso civile. Si inizia con il capire come viene affrontata l‘ecologia, sempre messa in bilico tra scienza e suggestioni, e poi si parte dagli anni Settanta, da quella che si può definire “la primavera dell’ecologia” per meglio affrontare il presente e il futuro.
Questo libro infatti non è solo storia, non è una pubblicazione “in memoria di” ma un’utile panoramica su ciò che è stato proiettata a ciò che possiamo fare in modo che sia nel domani.
Non mancano le critiche, nella sezione “Merci sbagliate e processi sbagliati”, e sono sempre ben illustrate e documentate, mai ideologiche o chiuse rispetto alla possibilità di confronto e di cambio di passo. La Politica è “tirata in ballo” spesso, soprattutto nel capitolo dedicato – Ecologia e politiche pubbliche – ragionando sempre nella logica che “passato è prologo” perché si possa procedere non commettendo sempre gli stessi sbagli. Anche la Chiesa ha un ruolo in questo libro, come anche lo ha nella storia dell’ecologia e nel presente della politica italiana e prima di terminare la lettura si può indagare il pensiero di Nebbia anche si questo.
Non superare la soglia non è un libro banale e in apparenza può sembrare ostico. In verità se superiamo un iniziale impatto che intimorisce, ci possiamo accorgere che non è così difficile. Nebbia da spiegare e affronta temi che sono più vicini di quello che sembra e che vogliono spesso farci percepire.
Le merci che acquistiamo, le politiche del territorio, le scelte in campo energetico, sono cose nostre e dobbiamo superare la soglia, essere consumatori, utenti, elettori e cittadini interessati ed attivi per “Non superare la soglia” dopo la quale il mondo che consegneremo ai nostri nipoti debba essere definito morente.
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