Nomi dei venti nel mondo
Nomi dei venti, a partire da Abroholos fino ad arrivare a Zephiros, quanti ce ne sarebbero da imparare. Il primo soffia da maggio ad ottobre fra Cabo de Sao Tome e Cabo Frio, sulle coste del Brasile, Zephiros invece è un vento dell’Ovest. Tra tutti i nomi dei venti, è uno dei più noti, greco e al centro di leggende e favole. Oggi diciamo Zeffiro e intendiamo una leggera brezza.
Nomi dei venti nel mondo
Sono numerosi da elencare, proviamo ad esplorarne alcuni per farci un’idea delle varietà di vento esistenti. Sulla costa meridionale di Cuba soffia il Bayamo, molto violento, mentre in Australia Meridionale c’è il Brickfielder, polveroso, il Bris, o Briza, invece è un vento di Nord Est che soffia sulle coste del Sud America ma con lo stesso nome sono definiti anche altri venti che soffiano altrove.
Il Chubasco, da non confondere con il churrasco, è forti e porta tuoni e fulmini lungo le coste Occidentali dell’America Centrale, violento anche l’Hurricane che è una vera e propria tempesta tropicale con venti a più di 64 nodi. La possiamo incontrare sull’Atlantico, ai Caraibi, nel Golfo del Messico e nel Pacifico Orientale.
In Alaska il vento che va per la maggiore è il Matanuska, il Papagayo è primaverile ma violento, colpisce soprattutto la costa Pacifica del Nicaragua e del Guatemala. Sempre nella stessa stagione, ma sulle isole greche, c’è il Vardar, chiamato anche Vardarac, mentre il vento Willy Willy, uno dei nomi dei venti più “simpatico”, è un ciclone tropicale australiano detto anche Dust Devils.
Nomi dei venti tropicali
Di tutti i nomi dei venti tropicali, il più noto è quello degli Alisei, venti che soffiano regolari in direzione e costanti in intensità, nella fascia intertropicale. In particolare nell’emisfero boreale partono da nord-est e soffiano verso sud-ovest, nell’australe invece spirano da sud-est verso nord-ovest.
Sono molto noti perché da secoli sono tra i più importanti per chi naviga a vela nell’oceano. Oggi è una impresa da coraggiosi ,a un tempo non c’era altra scelta e si partiva andando incontro agli Alisei, sfruttati anche da Cristoforo Colombo, per i suoi viaggi verso le Indie.
Nomi dei venti caldi
Vento non è sinonimo di freddo, ci sono nomi dei venti caldi che conosciamo anche in Italia, altri che invece restano lontani dalla nostra penisola. L’Ostro, detto anche Mezzogiorno, arriva da Sud nel Mar Mediterraneo, è caldo e umido, porta piogge ed è spesso confuso con il Libeccio o lo Scirocco.
Lo Scirocco è effettivamente un altro vento ma sempre caldo, proveniente da Sud-Est, dal Sahara: quando masse d’aria tropicali calde e secche salgono verso nord trascinate da aree di bassa pressione in movimento verso est sopra il Mediterraneo, l’aria calda e secca incontra quella umida e si mescola, grazie al movimento ciclonico sul mare, in senso orario, l’aria calda raggiunge le coste del sud Europa. Lo Scirocco ha una velocità di circa 100 Km/h, non va oltre, e compare in primavera ed autunno. In Croazia i nomi dei venti cambiano e lo Scirocco è ad esempio Jugo, in Libia, Ghibli in Libia, Marin in Francia.
Nomi dei venti in inglese
Il vento, nel senso letterale e naturale del termine, inteso come spostamento d’aria, in inglese si dice “wind” ma se vogliamo usare il vento in modo metaforico, intendendo un preannuncio o una avvisaglia, usare “wind” non è corretto, si dice “warning sign” o “hint”.
Nomi dei venti italiani
Una delle prime opere che parla di nomi dei venti e di venti risale all’epoca romana ed è la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Ci troviamo alcuni nomi doppi e qualche differenza per via del fatto che usava una rosa dei venti con un numero di punte diverso da quello utilizzato nei millenni successivi. Ad introdurre i nomi dei venti di origine araba sono stati i naviganti nel Mediterraneo, nel Medioevo, altri cambiamenti sono stati effettuati con l’invenzione della bussola. Per ricordarsene si può cenare con i nomi dei venti sui tovaglioli decorati con la rosa dei venti.
Nomi dei venti del Lago di Garda
I nomi dei venti principali protagonisti del Lago di Garda sono Ora e Peler. Ad amarli e conoscerli sono soprattutto i surfisti. Ora e Peler si alternano con periodicità diurna, il primo soffia da mezzogiorno fino al tramonto, l’altro arriva da nord e soffia dalla tarda sera fino alla mattina, momento in cui raggiunge velocità massime.
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Pubblicato da Marta Abbà il 14 Settembre 2017