Davanti al termine naturopatia c’è chi storce il naso, chi fa il diffidente e chi invece si affida al suono e all’assonanza pensando positivo e affidandosi ad essa senza documentari poi tanto. C’è una via migliore di tutte queste che consiste nell’approfondire di cosa si tratta prima di fuggire o di buttarsi a pesce nello studio o nella pratica di cui stiamo parlando. Ecco l’occasione buona per farlo.
Naturopatia: definizione
La naturopatia può essere definita anche “medicina naturopatica” ed è quel insieme di pratiche di medicina alternativa, i cui fondamenti teorici sono stati raccolti da principi salutistici di diversa provenienza. Sembra che siano principi che sono stati formulati la prima volta alla fine dellOttocento oltre oceano, negli Stati Uniti per poi diffondersi nel resto del mondo, in ogni parte del mondo in modo differente, a seconda del contesto in cui andavano ad inserirsi.
Fino ad oggi questi principi non sono mai riusciti a dare vita a una medicina autonoma, univocamente e coerentemente definita per cui è nata la naturopatia. Questa miscela sostiene di avere come obiettivo quello di andare ad incoraggiare la capacità di autoguarigione insita nell’uomo, quindi in tutti noi. Quando si parla di medicina naturopatica c’è sempre un richiamo all’idea di ritorno all’equilibrio del corpo umano, si usa per questo il termine specifico “omeostasi”. Questo stato ambito può essere raggiunto utilizzando tecniche e rimedi di vario tipo, tutti che fanno parte della naturopatia, adottando nel contempo uno stile di vita che secondo tali principi può essere considerato sano e rispettoso dei “ritmi naturali”.
Naturopatia: significato
Quando parliamo di naturopatia non intendiamo una sola pratica ma un insieme di pratiche. Eccone alcune per farvi rendere conto della varietà di cui stiamo parlando, tutte riunita in una sola categoria: massaggi, riflessologia plantare, idroterapia, cromopuntura/cromoterapia, floriterapia, climatoterapia, aromaterapia e molte altre. Veniamo ora all’origine stessa del termine che stiamo utilizzando, un termine affatto nuovo perché è stato coniato nel lontano 1895 dallo statunitense John Scheel, medico a New York. Il significato attuale non corrisponde certo a quello di un tempo, oggi con “naturopatia” si intende il “sentiero della natura” per mantenere o ripristinare lo stato di benessere.
Dal punto di vista linguistico non è ancora stato chiarito sa cosa questa parola derivi, se da Nature’s Path (Sentiero della natura) da cui, in seguito, Naturopathy, oppure da altri nomi. Potrebbe ad esempio dal greco con pathos che in questa lingua significa simpatia, empatia, sentimento, sofferenza. Suonerebbe quindi come “empatia con la natura”, cosa abbastanza corrispondente al vero significato moderno che si vuole dare a questo concetto.
Naturopatia: funziona
Ci sono molte perplessità da parte della medicina scientifica rispetto alla naturopatia, vengono avanzate delle critiche e c’è un fronte comune a dir poco scettico, Questo accade per via del fatto che la medicina naturopatica utilizza mezzi presi in prestito dalla medicina “alternativa” quindi senza dei fondamenti scientifici a supporto.
Quello che la naturopatia propone, nella maggior parte dei casi non ha una base teorica dimostrata. Anche i suoi presunti risultati clinici non reggono solitamente alla verifica clinica in studi controllati e questo non piace alla categoria dei medici tradizionali che accusano molti naturopati di usare in maniera fuorviante e suggestiva termini scientifici che hanno in realtà significati molto diversi. Si direbbe che li ritengono degli ingannatori consapevoli, esagerando con i termini.
Che funzioni o meno non sta a me decidere, posso riferire cosa sostiene chi pratica la medicina naturopatica. Sostiene che sia meglio prevenire la malattia, in generale, quindi qualsiasi genere di malattia, dal raffreddore al cancro, mantenendo o ripristinando il presunto “equilibrio energetico” della persona. Va da sé quindi che secondo la naturopatia la malattia va intesa come uno stato di “squilibrio energetico”. Come lo si corregge?
Con massaggi, cromoterapia e tutti i vari approcci alternativi in teoria efficaci fino a quando non si arriva a verificare la scomparsa dei sintomi. Quando parliamo di squilibrio energetico sia ben chiaro che non si intende energia fisica, quella che fornisce una buona colazione, bensì una energia in senso più etereo, simbolico, di certo meno scientifico, come avviene ad esempio nella pranoterapia.
Può capitare che la naturopatia venga confusa con la medicina allopatica anch’essa attenta allo squilibrio energetico. In effetti entrambe le medicine si avvicinano a proporre un approccio olistico ma lo fanno in modo differente.
Naturopatia: corsi
Per chi vuole in Italia approfondire questo approccio, esistono molti corsi nella varie città della penisola, tra cui quelli proposti dalla Scuola Italiana di Naturopatia che forma naturopati dal gennaio 1995. Nel suo sito si può sfogliare la proposta formativa dell’Istituto di Medicina Naturale fondato nel gennaio 1983 a Rimini.
Naturopatia: libri
Se prima di seguire un corso si preferisce sfogliare qualche testo per capire se questi tipo di medicina fa al caso nostro, ecco due testi facilmente acquistabili anche su Amazon. Uno è “Naturopatia per la felicità. Psicofisiologia dell’ottimismo”, scritto da Rosa Manauzzi, l’altro è “Introduzione alla naturopatia”. La filosofia olistica e le nuove ricerche”, scritto da Catia Trevisani. Il secondo è più tecnico del primo ma entrambi sono adatti ad un pubblico che non deve per forza essere laureato in medicina o avere un backgroud scientifico.
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