Nanoparticelle per la produzione di idrogeno
Dimenticate i combustibili fossili, dimenticate la crisi energetica e accogliete a braccia aperte l’idrogeno perché si può produrre idrogeno a partire da fonti rinnovabili e acque reflue. E’ questa la premessa della nuova tecnologia HyperSolar.
La molecola di acqua è costituita da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno (H2O). Gli atomi di idrogeno sono “strappati” all’acqua mediante un processo chiamato “elettrolisi”. Con un sistema di elettrolisi convenzionale bisognerà utilizzare energia elettrica per separare l’idrogeno dall’ossigeno ma un grosso svantaggio di questa metodologia è la necessità di uitlizzare acqua altamente purificata.
La tecnologia HyperSolar consente di utilizzare, come fonte di idrogeno, un qualsiasi tipo d’acqua, compresa quella di scarico! La nanotecnologia è stata testata con successo sia con acqua di mare che acque reflue. Inoltre, HyperSolar sfrutta un sistema di moduli solari per ricavare l’energia necessaria a sottrarre gli atomi di idrogeno alla molecola d’acqua.
Il sistema HyperSolar sfrutta qualsiasi fonte d’acqua e imita la fotosintesi per la produzione di idrogeno rinnovabile. L’idrogeno è un elemento molto abbondante, è definito da molti scienziati come il “combustibile più pulito dell’universo”: a differenza dei combustibili a idrocarburi, un combustibile a idrogeno non produce emissioni nocive perché il suo unico sottoprodotto è l’acqua.
HyperSolar è una tecnologia a basso costo e si propone per la produzione di idrogeno destinato ad alimentare veicoli a celle di combustibile a idrogeno e centrali elettriche pulite. La tecnologia HyperSolar per la produzione di idrogeno rinnovabile è stata presa in considerazione dall’Università della California, Santa Barbara, che, dopo aver visto il primo prototipo, ha deciso di contribuire ad accelerare il processo di sviluppo e diffusione di tale tecnologia.
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Pubblicato da Anna De Simone il 9 Giugno 2012