Se la causa dei muri bagnati è l’umidità di risalita capillare, cioè un disturbo di natura elettrico-chimica che interessa gli edifici in cui è assente l’isolamento tra il terreno e le fondazioni, la tecnologia mette a disposizione diverse soluzioni. Tutte si basano su un intervento ‘esterno’ e non invasivo – non serve demolire i muri bagnati per intenderci – ma i vari sistemi funzionano in modo diverso e anche il risultato cambia.
La prima distinzione va fatta tra sistemi passivi e sistemi attivi. I primi agiscono in base a principi elettrochimici; i secondi anche, ma utilizzano un impulso elettrico e devono essere alimentati. Il limite dei sistemi attivi però non è che hanno bisogno di corrente, quanto piuttosto nel fatto che l’onda di frequenza emessa non corrisponde sempre a quella del disturbo elettrico del muro bagnato.
In pratica: il dispositivo attivo emette un’onda che va ad intercettare la frequenza del disturbo elettrico che causa la risalita capillare e asciuga i muri bagnati spingendo l’umidità verso il basso. Il disturbo elettrico però è fortemente variabile e cambia ogni millisecondo la sua frequenza. Questo può rendere l’intervento solo parzialmente efficace.
Inoltre, se nella composizione della muratura c’è una scarsa presenza di silicio – che fa a conduttore per l’umidità – l’impulso elettrico del dispositivo attivo si ferma nel primo strato della superficie e rimbalza verso l’esterno. Questo è il motivo per cui l’impiego di un dispositivo elettrico attivo per contrastare l’umidità di risalita capillare causa spesso un incremento di efflorescenza salina, causato sali-scendi delle molecole d’acqua, senza risolvere il problema della presenza di umidità nei muri.
I dispositivi passivi contro l’umidità di risalita si differenziano invece tra i dispositivi che agiscono sulla molecola dell’acqua e quelli che agiscono sul disturbo elettrico che causa il problema. I primi invertono la direzione dell’acqua, ma il disturbo all’interno del muro rimane invariato. In pratica, il muro conserva la capacità di attrazione della molecola dell’acqua e quindi, anche invertendone la polarità verso il terreno, è possibile che non si asciughi completamente.
Più efficaci sembrano i dispositivi passivi progettati per agire direttamente sul disturbo elettrico presente nei muri. Disturbo che è generato dal movimento sotterraneo dell’acqua e dalla differenza di potenziale elettrico che si crea tra la base e la parte superiore del muro per diverse concause: correnti elettrochimiche, correnti vaganti nel terreno, elettrosmog causato da antenne radio, dispersioni elettriche da impianti elettrici, correnti elettrostatiche e movimento delle falde acquifere.
L’umidità c’è ma volete sapere quanta? Con 20 euro acquistate un buon rilevatore di umidità
Per integrare le informazioni leggi anche l’articolo Come risolvere l’umidità di risalita capillare o in alternativa per leggere il parere di un esperto:
- Umidità di risalita: come eliminarla per sempre
- Umidità ideale in casa