Muoversi in città
Muoversi in città, nulla di più semplice, nulla di più complesso. Muoversi in città è un azione in continua evoluzione, che lo si voglia o no, non si può restare della stessa idea, i tempi cambiano ed è necessario adeguare le proprie modalità con le condizioni esterne, ambientali, economiche e politiche che siano. Ecco quindi un libro per non perdere il passo, anzi, per farne tanti avanti. Si intitola “Muoversi in città” e a pubblicarlo sono le attente Edizioni Ambiente mettendo il tema in questi mesi sulla bocca di tutti, nelle mani di Anna Donati e Francesco Petracchini.
Il primo blocco del traffico per inquinamento risale al 1991, da allora non c’è pace e sembra non esserci neanche un muoversi in città che vada bene. Che sia comodo ma anche a basso impatto ambientale. Il compromesso c’è ma non si trova, passa per i tanti Piani urbani del traffico, le ztl e le aree pedonali, intraprende percorsi ciclabili, stende nuove reti tranviarie e metropolitane, inizia controlli telematici, ma il compromesso fugge.
E il come muoversi in città diventa una scelta ben più difficile della domanda “oggi prendo la bici o vado in metro?”. “Caro, per andare al super mi dai uno strappo in auto o vado a piedi che tanto prendo poche robe?”. No, è ormai chiaro che si tratta di una scelta di campo. Di strada, e non di strada topograficamente parlando, ma idealisticamente pianificando.
Intanto le auto non sono più per forza di proprietà, e neppure le biciclette, ma potrebbero diventare tracciabili e meno oggetto di furto. I trasporti di merce in piccole aree si fanno anche su pedale, le auto sono anche elettriche, compaiono a macchia di leopardo, e rare quasi quanto una tigre nera, zone a 30 Km/h.
Il modo di muoversi in città comincia a non essere più una scelta anarchica e del singolo ma guidata da Pums e da politiche regionali o comunali, condizionata dai servizi che la città ci fornisce ma anche da incentivi che ci tentano nel prendere una via, quella green, piuttosto che un’altra.
Questo volume racconta come il muoversi in città è cambiato senza farne un semplice excursus a ricoprire gli ultimi sviluppi, bensì descrive con una mentalità aperta e un linguaggio semplice ma molto accurato, quanto è stato fatto, si sta facendo e si può fare.
Il muoversi in città dipende molto anche dalla città, ed è valido copiarsi tra città se il muoversi al loro interno diventa una gara a facilitare il cittadino e ad ottenere buoni risultati lato ambiente. E’ valido tutto pur di fare una valida scelta su come muoversi in città. C’è un grande lavoro da fare sia per chi “decide” dall’altro sia per chi “decide” a livello suolo se prendere un bus o inforcare una bici o girare la chiave nel cruscotto.
Tanto lavoro ma in cui mettere tanta testa e documentarsi, imparare, confrontare esperienze e non andare a tentativi non portandone a termine che pochi. La scelta di politiche su come muoversi in città non devono essere un vagare, un errare perpetuo che lascia noi cittadini di conseguenza nel magma decisionale o nelle condizioni di scegliere a caso o dove l’esigenza del momento suggerisce di andare. No, “Muoversi in città” è un libro che ci dice “basta”, guarda al presente per ragionare sul futuro. E molto esplicitamente ci dice che è ora di “muoversi” a agire.
Oggi, come domani, ma meglio oggi, consiglio questo volume. Non è necessario essere degli esperti del settore per leggere “Muoversi in città” (Edizioni Ambiente – 2015), anzi, è un modo per poi approcciarsi con maggior consapevolezza alle tante notizie e dichiarazioni estemporanee che attraversano le nostre vite, i giornali e i Tg. Lo trovate qui con un movimento di indice, click.
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Pubblicato da Marta Abbà il 11 Gennaio 2016