Muffa grigia dell’uva
Muffa grigia dell’uva: rimedi, trattamenti e informazioni su come curare la botrite dell’uva o muffa grigia della vite.
La muffa grigia è un fungo della famiglia delle Sclerotiniaceae. Il suo nome scientifico è Botrytis cinerea ed è -purtroppo- un parassita molto famoso che attacca un gran numero di piante, tra queste l’uva.
In viticultura, il fungo Botrytis cinerea è comunemente chiamato marciume grigio o muffa grigia. Il nome è legato al colore grigio cenere assunto dall’uva a causa della sporata di questa specie parassita. La malattia innescata dal fungo Botrytis cinerea è detta botrite. Come premesso, la muffa grigia attacca diverse varietà vegetali, dagli ortaggi alle piante ornamentali (vedi Muffa grigia su ortensie) e da frutto.
Questo fungo ha un ciclo di vita molto complesso. Le condizioni ottimali di attecchimento si verificano con temperature comprese tra i 16 – 25 °C e tassi di umidità molto elevati. Sui vitigni precoci quali Tocai, Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Riesling e altri, si possono avere infezioni di muffa grigia dell’uva anche nel periodo che segue alla fioritura. L’attacco del fungo, in questo contesto, si sviluppa sulle ferite lasciate dalla caduta delle caliptre fiorali.
Muffa grigia dell’uva: lotta, rimedi e trattamenti
Prevenzione della muffa grigia dell’uva
Se è vero che prevenire è meglio che curare, il primo rimedio alla muffa grigia dell’uva è proprio la prevenzione. Le viti possono essere più o meno sensibili alla botrite in base a diversi fattori colturali. Bisognerebbe puntare alla prevenzione della muffa grigia fin dalla scelta del portainnesto e del clone ma, quando si verifica l’esigenza di cercare rimedi alla botrite dell’uva, è impossibile agire in questi termini.
Per prevenire la muffa grigia dell’uva bisognerebbe:
- ridurre le fertilizzazioni azotate.
- Eseguire una sfogliatura precoce e più moderata della zona dei grappoli.
- Ricordarsi di eseguire i trattamenti contro le varie tignole dell’uva.
- Eseguire trattamenti fungicidi di copertura.
Soprattutto, per la prevenzione, bisogna effettuare un trattamento specifico contro la botrite dell’uva.
Lotta chimica alla muffa grigia dell’uva
La lotta chimica è un rimedio da usare con cautela. I prodotti fitosanitari dovrebbero essere riservati solo ai vitigni sensibili e agli appezzamenti a rischio. Un abuso dei comsposti chimici andrebbe a selezionare più velocemente un ceppo fungino resistente e immune agli antimicotici e antibotritici attualmente in commercio.
La botrite viene contratta dal vigneto attraverso microferite dovute al distacco di parti fiorali e all’ingrossamento repentino della buccia. Anche le lesioni della grandine o date dagli insetti possono favorire l’attecchimento della muffa grigia.
In genere, i trattamenti chimici si eseguono in quattro battute.
- Uno specifico alla fine della fioritura.
- Un trattamento da eseguire prima della chiusura del grappolo.
- Un trattamento da fare all’inizio dell’invaiatura.
- Un ultimo trattamento pre-vendemmia.
Ogni trattamento ha scopi diversi.
- Il primo trattamento si esegue con antiperonosporici e ha come obiettivo quello di limitare al massimo le contaminazioni precoci.
- Il secondo trattamento si esegue per distruggere i conidi prima che il grappolo si chiusa totalmente.
- Il terzo trattamento va a limitare eventuali contaminazioni tardive.
- Il quarto trattamento è fondamentale soprattutto per la vite esposta a lungo a fenomeni atmosferici (grandine) o agli attacchi di particolari parassiti. Questo trattamento è consigliato per i vigneti destinati a produrre vino pregiato.
Nella lotta chimica bisogna essere scrupolosi anche per evitare che i residui degli antibotritici possano permanere sull’uva in primis e nel vino in seconda battuta. I prodotti contro la muffa grigia possono essere rilevati nei vini: rispettare il momento del trattamento è indispensabile affinché le concentrazioni ritrovate nell’uva siano inferiori ai limiti residui massimi stabiliti dalla legge. Non solo il periodo è importante, anche l’applicazione dei prodotti deve essere eseguita con sapienza e attenzione, pena l’inefficacia del trattamento stesso.
Trattamenti preventivi a base di rame
La poltiglia bordolese risulta efficace nella prevenzione e nel trattamento eseguito all’esordio della malattia.
Intervenite tempestivamente eliminando (per quanto possibile) le parti ammuffite e irrorando le piante con della poltiglia bordolese: il trattamento va ripetuto ogni 10 giorni circa fino a quando il problema non del tutto risolto.
La poltiglia bordolese è un rimedio molto usato anche in agricoltura biologica per questo si può trovare in qualsiasi consorzio agrario. Chi preferisce la compravendita online può acquistare una sacca da un kg di polpitlia bordolese (polvere bagnabile) al prezzo di 10,90 euro con spese di spedizione gratuite. Per tutte le informazioni vi rimandiamo alla scheda del prodotto: Poltiglia bordolese.
Pubblicato da Anna De Simone il 4 Gennaio 2016