Movimenti per il clima
“Movimenti per il clima” è il nuovo articolo frutto della collaborazione tra la Sezione Valorizzazione della Ricerca e Public Engagement – Agorà Scienza – e dal Green Office UniToGO dell’Università di Torino con la IdeeGreen S.r.l. Società Benefit.
L’articolo riprende i testi della dott.ssa Alessandra Pollo e della dott.ssa Daniele Cantore pubblicati nell’opera “Lessico e Nuvole: le parole del cambiamento climatico”, la seconda edizione della guida linguistica e scientifica per orientarsi nelle più urgenti questioni relative al riscaldamento globale, curata dalla Sezione e dal Green Office.
La versione gratuita di Lessico e Nuvole, sotto forma di file in formato .pdf, è scaricabile dalla piattaforma zenodo.org.
La versione cartacea e l’eBook sono acquistabili online sulle seguenti piattaforme di distribuzione:
– Amazon
– Mondadori (anche con Carta del Docente e 18app)
– IBS
– Libreria Universitaria (anche con Carta del Docente e 18app)
Tutto il ricavato delle versioni a pagamento sarà utilizzato dall’Università di Torino per finanziare progetti di ricerca e di public engagement sui temi dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.
Di fronte alla sfida epocale rappresentata dalla crisi climatica, sono molteplici i movimenti e le associazioni che sono nati o si sono riorganizzati per contrastarla. Fridays For Future ed Extinction Rebellion sono tra quelli più recenti e che hanno trovato maggiore seguito in tutto il mondo.
Fridays For Future
Fridays For Future (FFF) è un movimento globale che riconosce l’Emergenza Climatica ed esige un percorso sicuro dei governi per mantenere l’aumento di temperatura media globale al di sotto di 1,5 ºC rispetto all’era preindustriale. Il movimento è, innanzitutto, studentesco: si fonda, infatti, sugli scioperi per il clima (Climate Strike) degli studenti, ogni venerdì. Da qui, la denominazione Fridays For Future. I Climate Strike sono iniziati alla fine dell’estate 2018 con le manifestazioni di Greta Thunberg nella piazza davanti al Parlamento svedese che hanno incoraggiato milioni di altri studenti in tutto il mondo a scioperare contro l’indifferenza e l’inazione della politica nei confronti della crisi climatica. L’obiettivo dei FFF è quello di costruire una società sostenibile dal punto di vista climatico e sociale, azzerando le emissioni antropogeniche di diossido di carbonio (CO2) e mettendo al centro il principio della giustizia climatica. Le richieste del movimento sono riassunte dall’acronimo “FU.TU.RO”:
- FUori dal fossile, ossia raggiungere la neutralità di emissioni nette a livello globale entro 2050 ed entro il 2030 in Italia;
- TUtti uniti, nessuno escluso, al fine di attuare la transizione energetica globalmente, seguendo il principio della giustizia climatica;
- ROmpiamo il silenzio, per dar voce alle evidenze scientifiche, agendo con gli strumenti individuati.
Le principali modalità con cui i Fridays agiscono sono scioperi, cortei, presidi, lezioni in piazza, flash-mob, volantinaggio, raccolta firme, pedalate, sit-in e die-in. Talvolta, per attirare l’attenzione sulla causa FFF ricorre anche a “blocchi”, definiti come azioni più dirette, ma sempre pacifiche e non violente.
Extintion Rebellion
Altro movimento internazionale che si batte per la giustizia climatica, ecologica e sociale è Extinction Rebellion (XR). Si tratta di un’organizzazione di attivisti e attiviste, la cui prima uscita pubblica fu l’occupazione nonviolenta di Parliament Square a Londra, con l’obiettivo di rendere pubblica la propria Dichiarazione di Ribellione. In risposta alla devastazione ecologica causata dalle attività umane, XR incoraggia la disobbedienza civile nonviolenta per richiedere ai decisori politici un’inversione di rotta. Le azioni di Extinction Rebellion si basano su tre richieste:
- dire la verità sull’emergenza climatica ed ecologica da parte del governo, comunicandola quotidianamente ai cittadini attraverso tutti i canali di divulgazione;
- interrompere immediatamente la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e attuare l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2025;
- dar vita a un’assemblea di cittadini/e che lavori sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica, guidando l’operato del governo.
Ciò che distingue i FFF da XR sono prevalentemente le modalità di protesta.
Organizzazioni ambientaliste attive in Italia
Oltre a questi due neomovimenti, in Italia sono molteplici le altre organizzazioni che hanno fatto della lotta all’emergenza climatica una delle loro priorità, battendosi a diverse scale territoriali (Legambiente, Greenpeace Italia, WWF Italia, Italian Climate Network, ecc.).
A livello globale le azioni di lotta al cambiamento climatico, volte alla tutela della biodiversità, degli ecosistemi e del relativo stoccaggio di carbonio, sono innumerevoli e di lunga data. Tra queste, un ruolo centrale è rivestito dall’attivismo dei popoli indigeni. In particolare, le lotte indigene sono rivolte contro la costruzione di nuovi gasdotti e oleodotti, come avvenuto ad esempio in Canada, negli USA, in Ecuador o contro la deforestazione, come nella Foresta Amazzonica.
I territori su cui vivono i 370 milioni di persone appartenenti alle popolazioni indigene coprono, infatti, il 24% del globo e contengono l’80% della biodiversità mondiale. Dunque, le lotte per mantenere il controllo delle loro terre, costumi, tradizioni e modo di vivere contribuiscono attivamente a proteggere le foreste più vulnerabili e, di conseguenza, a contrastare l’emergenza climatica.
dott.ssa Alessandra Pollo, Fondazione Giovanni Goria
dott.ssa Daniela Chiantore, Regione Piemonte, Direzione Ambiente
Bibliografia
– Latini Gianni, Bagliani Marco, & Orusa Tommaso. (2020). Lessico e nuvole: le parole del cambiamento climatico – II ed., Università di Torino. Zenodo. http://doi.org/10.5281/zenodo.4276945
– Etchart, L. 2017. “The role of indigenous peoples in combating climate change”. Palgrave Commun 3, 17085.