Mostarda, che cos’è
Mostarda, che cos’è. Come si prepara la mostarda e quali sono le sue origini. Come si mangia la mostarda e consigli utili.
Mostarda, che cos’è
Cos’è la mostarda
La mostarda è un prodotto a base di frutta, zucchero ed essenza di senape. La mostarda si presenta in forma di frutta intera o a pezzi. Il liquido di governo possiede un colore paglia trasparente, così la frutta si può distinguere all’interno.
Che sapore ha la mostarda
La mostarda ha un sapore molto delicato che sfuma nel deciso e nel piccante. Il tocco deciso e piccante e dato dall’essenza di senape. Non solo sapore, la mostarda ha un profumo pungente.
Come si mangia la mostarda
La mostarda è ottima da abbinare a piatti salati. In genere è servita per accompagnare carni lessate o bollite, ma anche coni formaggi.
La mostarda è stata considerata, per molto tempo, un alimento invernale, servito nel periodo natalizio. Oggi, poiché la mostarda è molto consumata in abbinamento di formaggi, viene servita tutto l’anno. Un buon antipasto è costituito da formaggi sapientemente accompagnati da mostarda.
La mostarda è perfetta per accompagnare un ottimo bollito di carne.
Qual è la città famosa per la mostarda
Nella tradizione gastronomica italiana esistono decine di tipi di mostarda anche molto differenti tra loro. Nonostante la grande varietà, è importante dire che le mostarde più famose sono, in assoluto, quella di Cremona e quella di Mantova, entrambe riconosciute come Prodotti agroalimentari tradizionali dalla Regione Lombardia.
Mostarda, come si fa
Chi cerca la ricetta della mostarda può trovare solo un punto di partenza da personalizzare in base al proprio gusto.
La quantità di zucchero, infatti, è a discrezione del produttore: lo zucchero non solo discrimina il sapore della mostarda rendendola più o meno dolce; in base alla quantità di zucchero aggiunta si avrà uno sciroppo più o meno denso.
Durante il processo di canditura e preparazione della mostarda la frutta non deve mai perdere il suo colore originario. Di seguito vi proponiamo la ricetta della mostarda di Mantova.
Come fare la mostarda di Mantova
Per la ricetta tradizionale della mostarda di Mantova vi serviranno questi ingredienti:
- 1 kg di mele
La ricetta originale della mostarda di Mantova prevede l’impiego di mele cotogne. - 500 grammi di zucchero
Come premesso, la quantità è a discrezione del produttore. - 1 limone
Insieme al limone, c’è chi consiglia di aggiungere un po’ di aceto di sidro di mele. - 7 gocce di essenza di senape
Attenti a dosarla bene altrimenti renderà il prodotto troppo piccante.
Nella ricetta vi abbiamo indicato mele ma.. potete usare anche mezzo chilogrammo di mele e mezzo chilogrammo di pere. Nella mostarda potete aggiungere altra frutta come ciliegie, fichi e uva. Altro consiglio utile per fare la mostarda in casa: scegliete frutta con differente grado di maturazione, da mele più acerbe fino a qualche mela più matura. Idem per pere e altra frutta. Non va usata frutta eccessivamente matura e quindi di consistenza morbida altrimenti con il calore si ridurrà in poltiglia.
Come si fa la mostarda
- Sbucciate le mele, affettatele e cospargetele di zucchero.
- Aggiungete il succo di limone e rigirate. Attendete 24 ore.
- Setacciate le mele trasferendo il succo in un pentolino. Recuperate l’eventuale zucchero non disciolto.
- Ponete il liquido in un pentolino da cucina e fate cuocere a fuoco basso fino a ebollizione. Fate bollire per 4 minuti.
- Versate lo sciroppo, ancora bollente, sulle mele. Attendete ulteriori 24 ore.
- Ripetete la procedura descritta dal punto 3 al punto 5, quindi trasferite il liquido in un pentolino, fatelo bollire, bagnate la frutta… Attendete ulteriori 24 ore.
- Mettete da parte il liquido e fatelo sobbollire per 10 – 15 minuti fino a ottenere una consistenza più densa. Per avere uno sciroppo più denso, aumentate la quantità di zucchero, per avere uno sciroppo più liquido, diminuite la quantità di zucchero usato. Spegnete e fate raffreddare bene.
- Quando lo sciroppo sarà freddo, aggiungete 10 gocce di essenza di senape per uso alimentare.
Prima di consumare, si consiglia di aspettare un paio di giorni.
Pubblicato da Anna De Simone il 13 Marzo 2017