Mosca delle olive, rimedi e trattamenti
Abbiamo già parlato della mosca dell’olivo, la specie Bactrocera oleae che ha effetti nefasti sulla coltivazione causando un eseguo raccolto delle olive; in questa pagina approfondiremo ulteriormente come combattere la mosca delle olive e quali sono i primi segnali d’allarme da scorgere per iniziare un opportuno trattamento.
Alla comparsa dei frutti, fate bene attenzione a notare dei piccoli “puntini neri”. Non è raro che, a partire da settembre, chi coltiva le olive nota dei piccoli annerimenti, prima in piccola parte e poi fino a ricoprire l’intero frutto e a causarne la caduta. La mosca delle olive può causare dei grossi danni al raccolto, fino a compromettere completamente i frutti che risultano secchi e pieni di vermi, che in realtà sono le stesse larve della mosca.
Le femmine dell’insetto depongono le uova appena sotto la superficie delle olive. Dalle uova si sviluppano le larve che nell’arco di poche settimane (ne bastano tre!), dopo aver scavato gallerie e aver divorato la polpa dell’olivo, danno origine a una nuova generazione di adulti.
I danni al raccolto sono quantitativi per sottrazione di polpa e quindi con una scarsa produzione di olio. La mosca delle olive è causa anche di danni qualitativi in quanto altera, nel frutto stesso, i principali parametri analitici e sensoriali di valutazione dell’olio. Il risultato? Scarsa produzione con olio non di ottima qualità.
Mosca delle olive e temperature
La mosca delle olive, la Bactrocera oleae, è il principale insetto parassita dell’olivo diffuso in tutte le zone d’Italia con maggiori concentrazioni in quelle litoranee e/o meno elevate.
La mosca delle olive si diffonde maggiormente quando le estati risultano fresche e molto umide, intervallate da stagioni autunnali e invernali insolitamente miti, proprio come la passata annata 2013-2014. Inoltre, dato che l’autunno che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato il più caldo di sempre per noi italiani (+2.1°C sopra la media), ci sono molte probabilità che anche il raccolto del prossimo anno possa essere compromesso dalla mosca delle olive, soprattutto se l’estate 2015 sarà fresca come quella dello scorso anno.
E’ noto, infatti, che il rischio di infestazioni da mosca delle olive aumenta quando le temperature tendono ad essere più basse delle medie estive e più alte delle medie invernali. Al contrario, gli inverni freddi e rigidi, limitano la sopravvivenza delle forme svernanti (adulti e crisalidi) così come le alte temperature estive limitano la sopravvivenza delle forme giovanili (uova e larve neonate).
Come eliminare la mosca delle olive
La lotta alla mosca dell’olivo si differenzia a seconda del tipo di coltivazione: convenzionale o biologico. Per chi predilige i rimedi naturali e il metodo di coltivazione biologica, si attua una lotta preventiva con attrattivi sessuali o alimentari avvelenati con tossine o pesticidi bio, in questo modo le mosche adulte si eliminano prima della deposizione delle uova. Tra le trappole con esca da piazzare per eliminare le mosche delle olive, segnaliamo le trappole TAP-TRAP, mostrato nella foto in alto e da preparare con un’esca adeguata (a base di feromoni o esche proteiche come una sardina cruda).
Nella coltivazione bio dell’olivo, e, in generale nelle annate a rischio di forte infestazioni (caratterizzate da estati fresche e inverni precedenti miti), si consiglia di procedere quanto più presto possibile con la raccolta. Anticipando la raccolta, sempre nel rispetto del tempo di carenza del prodotto utilizzato per il trattamento, è possibile aggirare i danni della mosca delle olive.
Nella coltivazione convenzionale, gli interventi sono curativi con insetticidi che penetrano e circolano all’interno del frutto (si tratta di insetticidi citotropici). Questi insetticidi sono in grado di colpire ogni forma di mosca capace di danneggiare l’olivo, dall’uovo alle larve di ogni età.
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Pubblicato da Anna De Simone il 20 Dicembre 2014