Mosca del ciliegio: difesa, trattamenti e rimedi
La mosca del ciliegio è un parassita presente nelle aree di coltivazione della ciliegia in Italia e in buona parte del mondo. Particolarmente aggressiva, la larva della mosca del ciliegio può svilupparsi nelle ciliegie in maturazione e, se non controllata, può rovinare quasi tutti i frutti di un albero. Anche uno scarso controllo può avere gravi conseguenze sul raccolto, considerato che buona parte dei ciliegi presenti in Italia non tollera alcuna forma di infestazione da parte di questi insetti.
Si tenga anche conto che il comportamento delle mosche del ciliegio fa si che gli adulti siano scarsamente migratori e che dunque non andranno oltre il necessario per trovare un albero ospite. Per questo motivo, le infestazioni tra varie aree di coltivazione tendono ad essere molto sporadiche, mentre le infestazioni all’interno di un frutteto, dove gli alberi sono vicini, possono diffondersi rapidamente.
Le fasi della vita della mosca del ciliegio
L’uovo della mosca del ciliegio è giallastro e allungato, con un gambo ad un’estremità. È lungo circa 0,8 mm e si deposita sotto la buccia della ciliegia.
La larva appare invece come un verme bianco crema, senza zampe, rastremato in testa e smussato nella parte posteriore. Passa attraverso tre istanti di vita e cresce fino a circa 8 mm di lunghezza. I vermi che si trovano nelle ciliegie possono essere quelli della mosca della ciliegia o possono anche essere larve della famiglia dei Drosophilidae. Le mosche della frutta Drosophila non attaccano la frutta a meno che la buccia non sia stata fisicamente danneggiata, consentendo un’apertura per la deposizione delle uova. Questo di solito accade quando le ciliegie sono ammaccate a causa di danni causati dal vento o dalla pioggia o dall’alimentazione degli uccelli o sono marce. Le larve della mosca della ciliegia, e altre specie di Rhagoletis, possono essere distinte dalle specie di Drosophila esaminando l’estremità posteriore delle larve. L’estremità posteriore della larva della mosca della ciliegia è arrotondata e gli spiracoli hanno ciascuno tre linee più scure che si estendono lateralmente dalla linea mediana. La parte posteriore della larva di Drosophila ha due protuberanze su cui si trovano gli spiracoli.
Si arriva poi allo stato di pupa. La pupa è di colore da marrone giallastro a marrone scuro e assomiglia a un grosso chicco di grano, con lunghezza per circa 4 mm. Infine, c’è lo stato adulto: l’adulto ha un corpo nero con bande bianche sull’addome. Le ali sono trasparenti con un caratteristico motivo a righe scure. Si distingue facilmente dalle altre mosche della frutta proprio per il motivo che compare sulle ali. La mosca del ciliegio è lunga circa 5 mm. La femmina è leggermente più grande del maschio.
L’evoluzione delle mosche del ciliegio
La mosca del ciliegio porta a compimento solo una generazione all’anno. Sverna come una pupa nel terreno, influenzata dalla temperatura del suolo. Gli adulti cominciano ad emergere a maggio, circa 5 settimane prima della raccolta, e sono attivi fino a 3 o 4 settimane dopo la raccolta. L’emergenza di picco spesso coincide con il raccolto.
Gli adulti vivono da 16 a 35 giorni, a seconda delle temperature. Si nutrono di depositi sulle foglie, come melata e polline. Le femmine adulte subiscono un periodo di preovizione di 7-10 giorni prima di raggiungere la maturità sessuale. Dopo l’accoppiamento, depongono le uova sotto la buccia del frutto. Le femmine si nutrono spesso di succhi di frutta che trasuda dalla puntura fatta durante la deposizione delle uova.
Ogni femmina può deporre da 50 a 200 uova in un periodo di 3 settimane. Le uova si schiudono in 5-8 giorni e le larve scavano verso la fossa del frutto dove sono irraggiungibili dalla maggior parte dei pesticidi. Quando sono completamente sviluppate, da 10 a 21 giorni dopo la schiusa, si scavano la via d’uscita dalle ciliegie e cadono a terra. Nel giro di poche ore scavano un cunicolo nel terreno per impuparsi. La maggior parte si sviluppa in adulti nella stagione successiva, anche se alcuni rimangono dormienti per due anni.
Difesa mosca del ciliegio: rimedi e trattamenti
La mosca del ciliegio è difficile da monitorare, in quanto non è fortemente attratta dalle trappole. La trappola più efficace è un pannello giallo ricoperto di adesivo con un’esca di carbonato di ammonio. Queste trappole dovrebbero essere posizionate nella chioma dell’albero, con frutta e fogliame rimossi intorno a tale elemento.
Non è comunque bene dare per scontata l’efficacia di tale strumento, considerato che anche se non vi sono mosche della ciliegia intrappolate, il frutteto potrebbe non essere al sicuro.
Per poter ridurre il rischio di subire infestazioni si procede dunque con l’applicazione di spray chimici, con frequenza che dipenderà dall’intervallo di prima deposizione delle uova, di solito da 7 a 10 giorni. Le applicazioni di prodotti con una vita residua molto breve sono ripetute ogni 7 giorni. L’emersione e la deposizione delle uova continuano dopo il raccolto, rendendo importante mantenere un programma di controllo attraverso il raccolto.
Pubblicato da Anna De Simone il 9 Luglio 2020