Morbo di Addison: definizione, cause e sintomi
Il morbo di Addison, spesso conosciuto anche con il nome di malattia di Addison, è un raro ma grave disturbo della ghiandola surrenale, tale per cui l’organismo non è più in grado di produrre un numero sufficientemente elevato di due ormoni critici, il cortisolo e l’aldosterone. I pazienti con il morbo di Addison avranno bisogno di una terapia ormonale sostitutiva per tutta la vita, considerato che attualmente non esiste un trattamento che possa risolvere questa situazione di deficit.
Che cos’è il morbo di Addison
Prima di comprendere quali siano le cause e i sintomi di questa condizione, cerchiamo di occuparci della definizione del morbo di Addison. Per far ciò, rammentiamo come questa malattia sia un disturbo in cui le ghiandole surrenali – cioè, due ghiandole che si trovano sopra i reni – non possono produrre abbastanza ormoni di cortisolo e aldosterone. Si tratta di due sostanze chimiche essenziali per il benessere del nostro organismo, che controllano la funzione di diversi tessuti e organi.
In particolar modo, il cortisolo aiuta il corpo a rispondere allo stress, compreso quello che potrebbe insorgere in seguito a malattie, lesioni o interventi chirurgici. Aiuta anche a mantenere in equilibrio la pressione sanguigna, la funzione cardiaca, il sistema immunitario e i livelli di glucosio nel sangue (zucchero).
Di contro, l’aldosterone influenza l’equilibrio di sodio e potassio nel sangue. Questo a sua volta controlla la quantità di fluido che i reni rimuovono come urina, che influisce sul volume e sulla pressione sanguigna.
Anche per questi motivi il morbo di Addison è anche chiamato come “insufficienza surrenalica primaria“. Un disturbo correlato, la condizione di “insufficienza surrenalica secondaria”, si verifica quando l’ipofisi, una piccola ghiandola alla base del cervello, non secerne abbastanza ormone adrenocorticotropo (ACTH), che attiva le ghiandole surrenali per produrre cortisolo.
Ma quanto è comune la malattia di Addison? E quali sono i suoi principali fattori determinanti, e i sintomi che ci permettono di comprendere se si possa essere effettivamente affetti da tale morbo?
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Quanto è comune il morbo di Addison
Fortunatamente, il morbo di Addison è una malattia piuttosto rara, tanto che colpisce circa 1 persona su 100.000 persone. Non esiste un’incidenza statisticamente rilevante, in termini di differenziazione, tra uomini e donne, considerato che il morbo colpisce entrambi i generi allo stesso modo. Ancora, il morbo colpisce in tutte le fasce di età, ma è comunque statisticamente più comune nella fascia di età 30 – 50 anni.
Quali sono le cause del morbo di Addison
Il morbo di Addison è causata da una risposta autoimmune, che si verifica quando il sistema immunitario del nostro corpo (che di norma è in grado di proteggerlo dalle infezioni) attacca i propri organi e i propri tessuti. Con il morbo di Addison, invece, il sistema immunitario inizia ad attaccare la parte esterna delle ghiandole surrenali (la corteccia), dove si producono cortisolo e aldosterone.
Altre cause della malattia di Addison includono:
- lesioni alle ghiandole surrenali,
- infezioni, comprese la tubercolosi, le infezioni legate all’HIV/AIDS e le infezioni fungine,
- cellule tumorali provenienti da un’altra parte del corpo che hanno invaso le ghiandole surrenali,
- sanguinamento nelle ghiandole surrenali,
- rimozione chirurgica delle ghiandole surrenali,
- amiloidosi (accumulo anormale di alcune proteine negli organi),
- difetti genetici.
Per un elenco completo delle potenziali cause di questo morbo, invitiamo naturalmente a condividere le proprie riflessioni con il medico di riferimento, che potrà ben spiegare quali siano le determinanti più comuni di questa condizione.
Quali sono i sintomi del morbo di Addison
Il danno alle ghiandole surrenali avviene lentamente nel tempo e i sintomi si manifestano gradualmente. I sintomi più comuni includono comunque:
- dolore addominale,
- periodi mestruali anomali,
- desiderio di cibo salato,
- disidratazione,
- depressione,
- diarrea,
- irritabilità,
- capogiro o vertigini quando ci si alza in piedi,
- perdita di appetito,
- glicemia bassa,
- bassa pressione sanguigna,
- debolezza muscolare,
- nausea,
- zone di pelle inscurita, specialmente intorno a cicatrici, pieghe della pelle e articolazioni,
- sensibilità al freddo,
- perdita di peso inspiegabile,
- vomito,
- peggioramento della fatica (estrema stanchezza).
In alcuni casi – come avviene ad esempio in seguito a un infortunio, a una malattia o a un periodo di stress intenso – i sintomi possono manifestarsi rapidamente e causare un evento grave, come una crisi o una insufficienza surrenalica acuta. Una crisi di Addison è un’emergenza medica che, se non viene trattata, può portare a shock e morte.
I sintomi di una crisi includono:
- sensazione di irrequietezza, confusione, paura o altri cambiamenti mentali,
- disidratazione,
- debolezza estrema,
- avere difficoltà a rimanere sveglio, o una perdita totale di coscienza,
- febbre alta,
- testardaggine o sensazione di debolezza,
- pallore,
- vomito grave e diarrea,
- dolori improvvisi e profondi nella parte bassa della schiena, nella pancia o nelle gambe.
Come viene diagnosticato il morbo di Addison
Per determinare se si ha o meno il morbo di Addison, il medico potrebbe voler esaminare i sintomi ed effettuare un esame fisico. Le macchie scure sulla pelle potrebbero essere un indizio da prendere in considerazione.
Tuttavia, una diagnosi non sarà certo effettuata sulla base delle sole risultanze dell’esame fisico. Tant’è che saranno sicuramente richiesti degli esami del sangue, effettuati per misurare i livelli di sodio, potassio, cortisolo e ACTH nel sangue, e un test di stimolazione ACTH, che verifica la risposta delle ghiandole surrenali dopo aver ricevuto un’iniezione di ACTH artificiale. Se le ghiandole surrenali producono bassi livelli di cortisolo dopo l’iniezione, allora potrebbero non funzionare correttamente.
È inoltre possibile che vengano richiesti dei raggi o delle tomografie computerizzate (TC), per valutare il funzionamento di ghiandole surrenali e / o ipofisi.
Pubblicato da Anna De Simone il 3 Dicembre 2019