Molluschi della pelle e di mare
I molluschi della pelle non sono i primi molluschi a cui si pensa, di solito, perché la prima immagine che compare nella mente della maggior parte delle persone è quella dei molluschi di mare. Eppure si chiamano molluschi anche alcune lesioni che poco centrano con il mare e certi animaletti. Sono piccole papule, in rilevo, bianche, rosa o color carne, con una fossetta al centro. Sono lisce al tatto e non molto gradite soprattutto se compaiono in viso.
Molluschi della pelle: contagiosi
Detto anche Molluscum contagiosum, il mollusco della pelle è un’infezione virale causata da un poxvirus, virus che si diffonde attraverso un contatto diretto della pelle o attraverso oggetti che possono venire a contatto con il virus. Si intende ad esempio capi di abbigliamento, costumi o biancheria, giocattoli, asciugamani, spugne da bagno.
Oltre ad essere contagiati da altri, ci si può anche auto-contagiare ma, al contrario di altri virus, quello dei molluschi della pelle non può entrare in stato latente per poi comparire dopo un certo periodo di tempo, dal nulla. Come malattia è autolimitante, non ci sono quindi delle terapie indispensabili ma c’è chi procede anche con la rimozione delle papule, possono però essere effettuate delle terapie topiche oppure orali. E, prima ancora, azioni di prevenzione.
Molluschi della pelle: cosa sono
Come avrete intuito, stiamo parlando di una malattia benigna della pelle che comporta la comparsa di queste escrescenze, in qualsiasi zona del corpo. Negli adulti spesso si vedono queste lesioni su cosce, natiche, inguine, basso ventre e, in alcuni casi, sui genitali esterni e nella zona anale. Le cause sono spesso il contatto con cute infetta o oggetti infetti.
Anche i bambini possono essere contagiati dai molluschi della pelle, in questo caso le zone più colpite sono volto, tronco, gambe e/o braccia, ma non c’è una regola che vieta la comparsa di queste fastidiose lesioni in altre parti del corpo. Si definiscono fastidiose, perché a tutti gli effetti non comportano particolari rischi di salute, ma non sono gradite dalla maggior parte delle persone che le hanno. Per motivi a volte estetici, a volte “pratici”.
Molluschi di mare
Due parole sui molluschi di mare, a dimostrare che non hanno nulla a che fare con quelli della pelle, e nessuna colpa. Esistono molte specie di molluschi marini, sono raggruppate in una categoria detta Phylum, il nome molluschi deriva dal latino mollis, ovvero molle, flaccido. Queste creature infatti non hanno alcuno scheletro, solo a volte hanno una conchiglia, la maggior parte di esse vive in mare e non risulta commestibile perché di dimensioni estremamente ridotte.
Molluschi bivalvi
Una tipologia di molluschi di mare è quella dei bivalvi, detti così perché hanno due valve, due conchiglie, unite da struttura calcarea detta cerniera, e che servono da protezione. Questi molluschi nascono in realtà senza guscio, esso si forma negli anni, viene secreto dal mantello.
Molluschi: elenco
I più appassionati al mondo marino possono approfondire la varietà di molluschi di mare sfogliando questo volume, acquistabile anche on line a poco più di 5 euro.
Fare l’elenco qui non sarebbe né utile né molto conveniente, quello che però sul finale vorrei far notare è la vastità della categoria di animali di cui stiamo parlando. Una vastità che si va a scontrare spesso con il fatto che si finisce per conoscere solo i molluschi che ci finiscono nel piatto mentre tutti gli altri restano anonimi, ignoti. Scommetto che la maggior parte di noi come molluschi saprebbe citare le cozze, la capasanta, le ostriche, le vongole e le patelle.
Meno forse il canestrello, mollusco bivalve tondeggiante da 7 centimetri con striature rosa, oppure il Cannolicchio che vive nella sabbia in posizione verticale, protetto da una lunga conchiglia a forma di tubo.
Tra i molluschi meno noti, ma sempre commestibili, troviamo il dattero di mare e il fasolaro, triangolare e dal guscio liscio, di colore bruno-rossastro, il garagolo, il lumachino, detto anche bombolino, o la murice. Questi ed altri molluschi e animali come il paguro bernardo, possono soffrire a causa della plastica nel mare
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Pubblicato da Marta Abbà il 20 Giugno 2018