Mini idroelettrico in agricoltura

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Il mini idroelettrico rientra fra gli usi plurimi che si possono fare delle acque irrigue, a vantaggio dell’agricoltura penalizzata dai costi energetici legati anche alle tecnologie più moderne a risparmio d’acqua. Il ragionamento è interessante: usare l’acqua dei canali per produrre l’energia che serve al prelievo (razionale) dell’acqua dei canali.

Sul tema del mini idroelettrico come risorsa per il mondo agricolo hanno avviato un tavolo di lavoro le associazioni assoRinnovabili e ANBI, Associazione nazionale bonifiche irrigazioni, dopo aver firmato uno storico protocollo di intesa. Scopo del tavolo di lavoro nella prima fase sarà soprattutto quello di raccogliere le segnalazioni provenienti dal territorio circa le criticità dei rapporti con i diversi enti titolai delle concessioni e il Gestore del servizio elettrico nazionale.

Gli impianti di tipo mini idroelettrico o micro idraulici si innestano bene nel mondo agricolo perché trovano la migliore applicazione possibile in siti in cui coesistono da una parte un fabbisogno energetico da soddisfare e dall’altra una disponibilità di portata d’acqua, anche limitata come lo è tipicamente quella dei canali destinati all’irrigazione.

In situazioni di questo tipo, lo sfruttamento delle acque per la produzione di energia con il mini idroelettrico non è penalizzata dall’impatto ambientale come avviene per i grandi e medi impianti idroelettrici e non modifica nemmeno l’uso prevalente del corso d’acqua.

Inoltre, se in alcuni casi si tratta di installare nuovi impianti mini idroelettrici di potenza limitata, in altri lo sfruttamento delle acque irrigue o dei torrenti può avvenire rimettendo semplicemente in funzione micro centrali dismesse che magari un tempo alimentavano caseggiati isolati. È la rivincita della ‘generazione distribuita’ sulla ‘generazione centralizzata’, di grande potenza e forte impatto.

Le micro centrali di tipo mini idroelettrico che possono avere una rilevanza nella produzione di energia che vada oltre il ‘domestico’ sono impianti di potenza compresa tra 50 W e 50 kW e sempre con regolazione automatica.

Gli impianti di mini idroelettrico possono appartenere alle categorie DC e AC e produrre corrente continua 24 V o corrente alternata monofase e trifase 220/380 V. La potenza limitata e la regolazione automatica danno il vantaggio operativo di facilitare la gestione degli impianti, anche grazie a sistemi di telecontrollo e telecomando.

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Foto: Energy Renewable Source

Pubblicato da Michele Ciceri il 9 Aprile 2014